Fiorella Sinfonica: emozioni, impegno e standing ovation a Pisa
9 Settembre 2025, di Michele Faliani
Dopo i sold-out di Francesco De Gregori e Marco Masini, il Summer Knights di Pisa ha registrato un nuovo tutto esaurito con Fiorella Sinfonica, lo spettacolo che vede Fiorella Mannoia affiancata dall’Orchestra Saverio Mercadante di Altamura, diretta dal Maestro Rocco De Bernardis. Una formazione che ha arricchito la serata con sonorità sontuose e arrangiamenti raffinati, esaltando ogni sfumatura della voce della cantante romana.
L’ingresso dell’orchestra e l’accordatura degli archi hanno aperto il sipario su un viaggio musicale cominciato con l’energia travolgente di Caffè nero bollente. Fin dai primi saluti, la Mannoia ha ringraziato il pubblico con la consueta gratitudine, rivolta tanto ai nuovi spettatori quanto agli affezionati che da anni la seguono con dedizione.
Il concerto si è snodato in una scaletta densa di brani che hanno segnato diverse epoche della sua carriera: da Combattente, dedicata alle donne e al progetto “Una Nessuna Centomila”, a Nessuna conseguenza, passando per classici intramontabili come Come si cambia e Le notti di maggio. Emozionante il racconto legato a Giovanna d’Arco, scritta per lei da Francesco De Gregori, così come toccante In viaggio, dedicata a una figlia immaginaria. Non è mancato l’impegno civile, con Disobbedire e Il peso del coraggio, inni alla coscienza e alla resistenza individuale, fino all’esplosione finale di Mariposa.
Nel corso del concerto, la Mannoia ha reso omaggio a grandi autori che hanno segnato la sua formazione e la memoria collettiva: Io vivrò senza te di Lucio Battisti, Pescatore di Pierangelo Bertoli, un’intima Margherita di Riccardo Cocciante, fino alle incursioni nei classici latino-americani (Bésame mucho, Quizás, quizás, quizás) e a Sally di Vasco Rossi, ormai diventata una delle sue interpretazioni più amate. «Cantare i grandi cantautori, soprattutto quelli che non ci sono più – ha ricordato – è un modo per tenere viva la loro voce».
Il rito del bis, che la stessa artista definisce con ironia “pantomima”, ha regalato momenti di pura magia. Quello che le donne non dicono ha acceso un coro unanime e un invito esplicito ai padri a educare i figli al rispetto. Poi, con un cambio d’abito e un piglio più scanzonato, la Mannoia ha trasformato Il cielo d’Irlanda in una festa popolare sotto il palco, mostrando orgogliosamente una maglietta con la scritta FREE GAZA: un gesto semplice ma potente, a ribadire come la musica possa farsi portavoce di impegno e solidarietà e di come, volendo, sia possibile e doveroso schierarsi.
Il pubblico non aveva alcuna voglia di andarsene, e Fiorella ha fatto un ultimo regalo a cappella: Il disertore di Boris Vian, nella traduzione di Giorgio Calabrese, un manifesto pacifista che ha sigillato la serata con un messaggio netto contro le guerre e l’arroganza dei potenti.
Più di duemila persone hanno assistito a un concerto che ha unito leggerezza e profondità, ironia e intensità, passato e presente. La forza della sua voce – non per estensione ma per verità e graffio interpretativo – e la magnificenza dell’orchestra hanno trasformato ogni brano in un’esperienza collettiva.
Fiorella Mannoia conferma così di essere un’interprete unica nel panorama italiano: capace di emozionare, far riflettere e coinvolgere con naturalezza, regalando al pubblico non solo musica, ma un frammento autentico della propria umanità.
Grazie a Live Emotion Group e a Friends & Partners per l’ospitalità.
La scaletta del concerto:
1. Caffè nero bollente
2. Combattente
3. Nessuna conseguenza
4. Io vivrò (senza te) (Lucio Battisti cover)
5. Come si cambia
6. Le notti di maggio
7. Giovanna D’Arco
8. Pescatore (Pierangelo Bertoli cover)
9. In viaggio
10. Disobbedire
11. Il peso del coraggio
12. Margherita (Riccardo Cocciante cover)
13. Bésame mucho / Quizas quizas quizas
14. Che sia benedetta
15. Sally (Vasco Rossi cover)
16. Mariposa
Encore:
17. Quello che le donne non dicono
18. Il cielo d’Irlanda (Massimo Bubola cover)
19. Il disertore (Boris Vian cover)
La photogallery del concerto:
