Gioco d’azzardo, percorsi formativi obbligatori per gestori e personale

27marzo 2019 da Lucia Zambelli, Firenze

Percorsi formativi obbligatori per i gestori di centri di scommesse e spazi per il gioco con vincita in denaro e per il personale che vi lavora. A poco più di un mese dal lancio della campagna contro il gioco d’azzardo patologico, “Quando la vita è un gioco è in gioco la vita”, la Regione emana gli indirizzi per la formazione di chi nei locali è a contatto con i giocatori. Lo fa con una delibera presentata dall’assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi e approvata dalla giunta nel corso dell’ultima seduta.

 

  • La delibera disciplina i corsi di formazione obbligatori per gestori e personale, definendo tempi, soggetti attuatori, costi, modalità di organizzazione. I corsi di formazione sono finalizzati: alla prevenzione e riduzione del gioco patologico, attraverso il riconoscimento delle situazioni di rischio; all’attivazione della rete di sostegno; alla conoscenza generale della normativa vigente in materia di gioco lecito, con particolare riguardo alla disciplina sanzionatoria e alla eventuale regolamentazione locale.
  • La formazione dovrà essere erogata da soggetti accreditati. I formatori saranno medici e psicoterapeuti. Destinatari dei corsi: il gestore e il personale dei centri scommesse e spazi gioco con vincita in denaro per via esclusiva, e il gestore e il coadiutore (o assistente o dipendente) dei locali dedicati al gioco in via non esclusiva (tabaccherie, pubblici esercizi, ecc.). I soggetti appartenenti al primo gurppo (in via esclusiva) dovranno adempiere all’obbligo formativo entro il 30 giugno 2020; quelli appartenenti al secondo gruppo (in via non esclusiva), entro il 30 dicembre 2020. I costi dei corsi di formazione saranno a carico dei gestori degli esercizi.
  • Il percorso formativo prevede che siano trattati i seguenti argomenti: caratteristiche dei giochi d’azzardo che inducono dipendenza e definizione di dipendenza; i meccanismi del Disturbo da Gioco d’Azzardo (DGA); individuazione dei segnali di comportamenti a rischio; modalità di relazione e comunicative con il giocatore d’azzardo a rischio; la rete territoriale dei servizi di sostegno e cura da attivare in caso di necessità. I corsi di formazione avranno una durata complessiva di 8 ore, possono essere articolati anche in due giornate, ed è richiesta la frequenza al 100% del monte ore del corso.

“Come Regione ci stiamo impegnando molto nelle azioni di contrasto al gioco d’azzardo patologico e abbiamo messo in campo tanti progetti – sottolinea l’assessore Saccardi – Il mese scorso abbiamo lanciato la campagna di comunicazione, che prevede anche un numero verde dal quale rispondono psicologi e psicoterapeuti. Nell’ambito della campagna, è stato realizzato anche il logo No slot, che verrà dato a tutti gli esercizi pubblici che sceglieranno di non installare le macchinette “mangiasoldi”. Con la delibera da poco approvata diamo gli indirizzi per i percorsi formativi che saranno obbligatori per tutti coloro, gestori e personale, che nei loro esercizi dovranno rapportarsi con i giocatori”.

“I danni correlati alla dipendenza da gioco d’azzardo hanno gravi ricadute di tipo sanitario, sociale, economico, nelle relazioni familiari – è il commento della consigliera regionale Serena Spinelli, presidente dell’Osservatorio regionale sulla dipendenza da gioco d’azzardo patologico – Per contrastare il fenomeno è necessaria la sinergia tra tutti soggetti in campo. E’ quanto stiamo cercando di fare come Osservatorio regionale, con il coinvolgimento di istituzioni, servizio sanitario regionale, rete delle associazioni e del terzo settore. Inserire in questo contesto gli esercenti e gli operatori a contatto con chi gioca è un aspetto fondamentale. La formazione richiesta ai gestori e agli operatori di sale e di centri scommesse, serve infatti a dotare queste figure di strumenti e conoscenze che permetteranno di collaborare alla prevenzione e al riconoscimento di comportamenti compulsivi e di dipendenza. L’obiettivo è dunque quello di riuscire a intercettare lo sviluppo della patologia a partire dai luoghi a rischio e fin dai primi segnali”.

Sul sito della Regione Toscana, vai alle pagine dedicate al gioco d’azzardo patologico

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