Giorno della Memoria. Al Centro Donna di Livorno, il 25 gennaio, incontro rivolto ai giovani sulle “leggi razziali”

Mercoledì 25 gennaio (ore 10) al Centro Donna di Largo Strozzi, si svolgerà un incontro rivolto ai giovani, sulle “leggi razziali” del periodo fascista. Con testimonianze e  filmati, per non dimenticare la Shoah

24gennaio 2017 da Morgantini Cinzia, Livorno

Un incontro dedicato alle giovani generazioni della città, in particolare agli studenti degli Istituti superiori: I.I.S Vespucci Colombo, Niccolini Palli e Liceo Scientifico Cecioni.

L’iniziativa, promossa dall’associazione Ippogrifo in collaborazione con la Comunità Ebraica di Livorno, prevede gli interventi di Vittorio Mosseri, presidente della Comunità Ebraica di Livorno, dello storico Roberto Benassi e di Guido Servi, responsabile cultura della Comunità Ebraica. Presenta Maria Giovanna Papucci, presidente dell’Associazione Ippogrifo. Nell’occasione saranno proiettati filmati relativi al periodo delle leggi razziali in Italia ed una intervista a Liliana Segre.

In programma una testimonianza di Roberto Rugiadi, figlio di Frida Misul.

“Nel 1938 in Italia il regime fascista avviò una violenta campagna antisemita, promulgando le “leggi razziali”, leggi per cui si diceva che gli italiani erano “ariani” e che gli ebrei non erano mai stati italiani. Le leggi razziali furono emanate esattamente il 14 luglio con la pubblicazione del famoso “Manifesto del razzismo italiano” e con il decreto del 15 novembre dello stesso anno e tanto di firma di Vittorio Emanuele III di Savoia, Re d’Italia e Imperatore d’Etiopia “per la grazia di Dio e per la volontà della nazione”. Il razzismo fascista non “fu all’acqua di rose”, le leggi razziali del fascismo furono una vergogna e un’infamia imperdonabile. Queste leggi infatti portarono alla morte migliaia di ebrei e provocarono sofferenze indicibili, paura, terrore, angoscia e miseria”.

“Mai dimenticare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigione, la morte, nonché coloro che si sono opposti al progetto di sterminio e hanno salvato e protetto i perseguitati”.

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