Indecorosi (e recidivi). L’Amministrazione Comunale di Piombino sequestra striscione del Coordinamento Art.1-Camping CIG

24giugno 2018 da Associazione Coordinamento Art.1-Camping CIG, Piombino

Ringraziamo le associazioni, le singole persone le forze politiche che ci hanno palesato la loro solidarietà e a quest’ultime, se lo riterranno, chiediamo di continuare la battaglia per la libertà di espressione nelle opportune sedi. Prima di chiudere, un’ultima notazione: ci puzza di autoritarismo e di anticostituzionalità il fatto che la libertà di espressione (sancita dalla Costituzione) sia sottomessa ad un Regolamento di Polizia e ad un qualcuno che deve dare “l’autorizzazione”.

Ma il vero problema non sta nel “mezzo” (lo striscione) ma nel “messaggio” (il contenuto dello striscione): in un momento in cui tutti dimostrano una gran fretta di firmare ogni cosa (i sindacati un verbale di riunione, che potrebbe rivelarsi un cavallo di Troia formidabile; le Amministrazioni Regionale e locale l’Accordo di Programma, che accolga tutte le richieste della multinazionale) porre dei dubbi, richiedere delle garanzie, sollecitare la trasparenza diventa un intralcio. Nel nostro striscione suggerivamo che, per ottenere la firma di qualunque atto, l’azienda dia garanzie concrete, anche in termini di penali finanziarie, nel caso di mancata realizzazione di quanto promesso. Servono impegni seri della multinazionale, garantiti pure da uno scaglionamento delle concessioni, sia nazionali che locali, da rilasciare a fronte delle concrete realizzazioni.

I sindacati tutti ci dicono che la firma apposta sul verbale di incontro non significa niente.

Ci vogliamo credere: allora apriamo un confronto serio con Jindal; non limitiamoci ad ascoltare le sue favolette, ma pretendiamo documentazioni precise, da poter fare analizzare a nostri esperti; coinvolgiamo l’Amministrazione statale affinché i finanziamenti vengano concessi a fronte di concrete realizzazioni. Idem per le Amministrazioni locali: ad esempio, le concessioni sui terreni retro-portuali vanno condizionate, nell’estensione e nella durata, a fatti verificabili. Chiediamo la proroga della vigilanza governativa fino al completamento degli investimenti. Senza una strategia di questo tipo, siamo convinti che l’impegno di Jindal sarà solo quello di far ripartire i treni di laminazione, fermando la lancetta degli occupati ai 705 da lui dichiarati per i primi 2 anni.

A chi si/ci chiede chi e cosa rappresentiamo, rispondiamo solo che, se fossimo stati ascoltati, tre anni di sofferenze e di stasi senza costrutto sarebbero stati risparmiati al territorio. Oggi speriamo che la storia non si ripeta e che qualcuno voglia ascoltare anche i “gufi” come noi.

Da comunicato del 22giugno 2018 Associazione Coordinamento Art.1-Camping CIG, Piombino. Foto prima e dopo la cura

Foto con striscione, prima della cura: “non vola se l’acciaio non cola”
Foto senza striscione, dopo la cura: “non vola se l’acciaio non cola”

Indecorosi (e recidivi): l’Amministrazione Comunale di Piombino ha deciso di sequestrare lo striscione collocato, là dove si sono succeduti striscioni e cartelli di vario genere, cioè sulla recinzione degli impianti con il consenso della SOL, striscione firmato dalla nostra Associazione, che ne aveva dato comunicazione alla Polizia di Stato.

Evidentemente, però, per i nostri capaci Amministratori il “decoro” è la cosa più importante: già l’accusa di “comportamento indecoroso” era stata rivolta ai lavoratori del Camping CIG nel giugno 2017 in occasione di un presidio di protesta fatto in Piazza Cappelletti, ma in quell’occasione mancò il coraggio di mandare la Polizia Urbana a cacciarci.

Questa volta invece non hanno esitato ad andare contro lo spirito dell’articolo 21 della Costituzione, il quale garantisce il diritto ad esprimere con ogni mezzo le proprie opinioni. Forse la paura di turbare il nuovo Padrone (non solo della fabbrica) ha spinto i nostri solerti Amministratori ad eliminare una voce di dissenso, che inquinava la nuova narrazione felice che piano piano si sta costruendo. Lo striscione riportava infatti la scritta LA FIRMA NON VOLA SE L’ACCIAIO NON COLA, intendendo con questo che prima di accettare il nuovo accordo si devono conoscere in maniera chiara i piani industriale e finanziario di Jindal e che prima di abbandonare la vigilanza ministeriale tali piani devono essere concretizzati. Ma evidentemente per l’Amministrazione comunale a guida Pd certe questioni non devono essere poste.

Noi non dimentichiamo però che l’attuale Amministrazione comunale è in piena continuità politico-amministrativa con le precedenti, le quali non si preoccuparono affatto di controllare il mostruoso inquinamento prodotto dalle proprietà industriali succedutesi alle acciaierie; né di risanare l’ambiente, iniziando dalle aree di competenza pubblica con interventi finanziati da più di dieci anni; né di pretendere l’avvio dell’opera di bonifica complessiva del SIN di Piombino. Senza dimenticare che proprio gli attuali Amministratori condivisero, con grande lungimiranza, bisogna dirlo, il premio a Rebrab, uomo dell’anno… E nessuno si è mai dimesso per tali colossali “sviste”: altro che striscioni! Dunque, due pesi e due misure, a proposito di “regolarità”?…

Chiediamo a tutti, alle forze politiche sindacali e associative, a tutti i sinceri democratici di esprimersi pubblicamente: ritenete il comportamento dell’Amministrazione lesivo dell’applicazione della Costituzione per quanto riguarda il diritto di espressione di tutti i cittadini? credete che uno striscione collocato in modo da non creare alcun problema e senza nessun rischio per il transito veicolare debba essere sequestrato? credete sia legittimo che un gruppo di lavoratori e cittadini esprima dubbi, solleciti prese di posizione, proponga soluzioni?

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