Not Moving al Caracol – Report e photogallery

“That’s All Folks”: il commiato incendiario dei Not Moving

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10 Dicembre 2025, di Martina Ridondelli

Il Caracol è uno di quei luoghi che sembrano resistere per puro istinto di sopravvivenza, come i vecchi club nati per ospitare sudore, amplificatori roventi e rock’n’roll senza sconti. Niente orpelli, niente recinzioni, niente passerelle: solo un palco basso, vicinissimo al pubblico, e musicisti che puoi sentire respirare mentre suonano. È qui che i Not Moving L.T.D. hanno scelto di far tappa il 6 dicembre 2025, durante il loro ultimo giro di concerti, il tour “That’s All Folks”, lo stesso titolo del disco che chiude definitivamente la loro storia. Un addio annunciato, ma tutt’altro che dimesso.

La serata viene aperta dalla band parmigiana I Segreti: il gruppo ha offerto una performance intensa e “sanguigna”, come spesso amano descrivere i loro live, capace di scaldare il pubblico prima dell’esibizione del gruppo principale. L’apertura ha messo in luce il sound distintivo della band, che mescola con energia chitarre rock e synth-pop, creando un’atmosfera coinvolgente e un ponte ideale tra il loro it-pop malinconico e l’energia più grezza dei Not Moving. Un’esibizione che ha confermato la maturità artistica raggiunta con il nuovo disco, accolto con entusiasmo dai presenti. Grande accoglienza per l’apparizione sul palco di una delle eroine locali, la cantante Marina Mulopoulos, nota per il suo uso della voce come strumento espressivo, e che ha arricchito il live con la sua presenza carismatica.

Lilith, Tony Face, Dome La Muerte e il nuovo chitarrista Marco Murtas arrivano in uno stato di forma sorprendente, consapevoli del peso simbolico di questa tournée: non una celebrazione funerea, ma un saluto feroce, sincero, pieno di energia. La sala è gremita, e fin da subito è chiaro che tra palco e platea non esistono distanze né formalità: l’essenza del R’N’R, quella vera, si manifesta senza filtri.

La band attacca con “Soul of a Man”, che apre le danze in modo solenne, quasi rituale, per poi scivolare senza pause nella più fisica “Down She Goes”. Quando arriva “Baron Samedi”, il Caracol si trasforma in una piccola bolgia. Lilith, in completo nero come un’ombra magnetica, domina la scena: interpreta, graffia, seduce e ringhia, dimostrando ancora una volta che la presenza scenica non ha bisogno di artifici.

Il primo boato arriva con la cover di “I Need Somebody”: Tony Face picchia duro, essenziale e quadrato come sempre; Iride intreccia riff e armonici in una seconda chitarra densa e incisiva; Dome sfoggia il suo carisma indomito, quello da leggenda del rock’n’roll italiano, quello che non si può imparare.

Segue “Love Beat”, poi una versione tesa e viscerale di “Primitive”. A metà concerto la temperatura è già oltre la soglia di sicurezza, ma il pubblico vuole di più e la band non risparmia niente: “Deep Eyes”, “I Stopped Yawning”, “Lady Wine”, e poi le più recenti “Wyoming Girl”, “Once Again” e “Saphran Road”, tratte dal loro ultimo capitolo discografico.
“But It’s Not” introduce un momento più oscuro, prima di lasciare spazio alla reinterpretazione ipnotica di “Venus in Furs”, che chiude la prima parte del live sospendendo l’aria in una vibrazione di velluto e tensione.

Il ritorno sul palco per il rito dei bis è una festa liberatoria: Pipeline (veloce, precisa, ancora una volta micidiale), Suicide Temple (un viaggio desertico e allucinato) Goin Down (energia pura, senza freni), Spider (tagliente e diretta come un colpo di frusta), I Just Want to Make Love to You (il classico finale: incendiario, sporco, irresistibile.)

Il concerto del Caracol non è stato solo un live: è stato un promemoria di ciò che i Not Moving L.T.D. hanno rappresentato per oltre quattro decenni. Nessuna concessione alle mode, nessuna ricerca del consenso, solo ostinazione, passione, umiltà e dedizione totale al rock’n’roll. Se davvero “That’s All Folks” è il loro capitolo conclusivo, allora hanno scelto di chiudere nel modo più onesto possibile: faccia a faccia col pubblico, senza effetti speciali, senza muri, solo musica e sudore.

La battaglia forse finisce, ma lo spirito resta.
E per chi c’era quella sera al Caracol, questo addio ha avuto il sapore raro delle cose vere.

 

La scaletta del concerto:

1. Soul of a Man
2. Down She Goes
3. Baron Samedi
4. I Need Somebody (Iggy and The Stooges cover)
5. Love Beat
6. Primitive (The Groupies cover)
7. Deep Eyes
8. I Stopped Yawning
9. Lady Wine
10. Wyoming Girl
11. Once Again
12. Saphran Road
13. But It’s Not
14. Venus in Furs (The Velvet Underground cover)
Encore:
15. Pipeline (The Chantays cover)
16. Suicide Temple
17. Goin Down
18. Spider
19. I Just Want to Make Love to You (Willie Dixon cover)

 

La photogallery del concerto dei Not Moving:

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La photogallery del set de I Segreti:

I Segreti live @ Caracol, Pisa, 5 Dicembre 2025

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I Segreti live @ Caracol, Pisa, 5 Dicembre 2025

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About the Author: Michele Faliani