Piano di emergenza esterna Solvay, le garanzie per la popolazione devono aumentare

solvayIl Comune di Rosignano, come da Legge Seveso, sta presentando alla popolazione il nuovo Piano di emergenza esterna di Solvay e soci, elaborato dalla Prefettura, sentiti tutti gli enti.

solvay4aprile 2015 da Maurizio Marchi, Medicina Democratica

Le sottostanti proposte di MD sono state presentate ufficialmente al vice Sindaco Donati venerdi  27.3.15. Per Legge, il Piano è postato sul sito del Comune di Rosignano e liberamente consultabile.

Alto rischio di fuga di Cloro e derivati:

1) Si chiede che in ogni piazza delle frazioni costiere e Rosignano M. sia collocata una manica a vento, ben visibile a tutti, in modo da agevolare il ricovero o la fuga dei cittadini in caso di fughe tossiche.

2) Dato che l’impianto cloro è in area alluvionabile, si chiede che nel triennio Solvay realizzi  gli argini remoti del fiume Fine, come da impegno del 2004 e mai realizzato.

3) Si chiede che venga prescritto a Solvay di costruire – nel triennio di durata del PEE – capannoni ermetici che riducano drasticamente la possibilità di fughe tossiche di cloro. Ciò anche alla luce dell’ingestibilità di qualsiasi azione di informazione e di protezione della popolazione, specialmente turistica, che affolla i dintorni, specie se in strutture precarie (tende, roulotte, e simili).

4) La prescrizione di cui sopra è indispensabile per la protezione anche della popolazione residente, in quanto se una fuga di cloro avvenisse in una notte d’estate, quando tutti dormono con le finestre aperte, nessuno o quasi sarebbe in grado di udire l’allarme della sirena. Si evidenzia che il quadro dei venti prevalenti esibito  nel PEE edizione 2015, indica che l’abitato di Rosignano Solvay sarebbe coinvolto quasi totalmente in una fuga di cloro. La prescrizione di cui sopra (punto 3) va abbinata ad una compartecipazione di Solvay e Società italiana del cloro (SIC) alla spesa per la predisposizione in ogni appartamento privato di nuova costruzione della “stanza Seveso”.

5) Nel 2000 un’indagine dell’Università di Pisa (prof. Domenico Sica)  e dell’Istituto Superiore di sanità (prof. Caterina Vollono), agli atti del Comune, verificò che solo l’1,4 % della popolazione residente è consapevole e preparata ad affrontare una fuga di cloro. Si chiede se il Comune abbia intenzione nel triennio di commissionare un aggiornamento dello studio, data la modifica nell’ultimo quindicennio della composizione della popolazione, ancor meno informata di allora.

6) Movimentazione delle ferrocisterne di cloro, cloroformio, tetracloruro di carbonio ed altro: premesso che Solvay-INEOS stanno ristrutturando  il braccio ferroviario di manovra tra via Aldo Moro e via Salvo D’Aquisto, con nuovo terminale elettrificato in Piazza della Repubblica a RS, tra scuole, case, abitazioni, impianti sportivi, stazioni della pubblica sicurezza (Carabinieri e PS), ecc, si chiede che detto braccio sia vietato alla manovra di dette ferro cisterne, e che la manovra sia svolta solo all’interno del perimetro Solvay.  Si chiede intanto che il cerchio di danno sia esteso a tale area.

Seguono altre proposte, tra cui quelle dello spostamento del serbatoio di etilene e della bunkerizzazione  con duna di terra o blocchi di calcare attualmente scaricato in mare,  della sfera di idrogeno di fronte alla REA, altamente esplosiva.

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