Questo ci mancava, un giudizio dalla Padania indipendente: a Livorno vincono i comunisti!

I giornali parlano di “roccaforte rossa” caduta. Ecco il programma di Filippo Nogarin, neosindaco a Cinque Stelle: bio-orti sociali, no ogm, acqua bene pubblico e inceneritori mai. Ancora: “cittadini controllori” dal sapore cubano, il dogma multiculti e il potenziamento (ulteriore) del welfare. Un cambiamento epocale…

di Leonardo Facco

ilcomunistanogarin

È stato quantomai divertente leggere sulla stampa di lunedì scorso della vittoria del Movimento 5 Stelle in quel di Livorno, città che – nel lontano 1921 – diede i natali al Partito Comunista Italiano, una delle maggiori disgrazie del Novecento nostrano. All’incirca, tutti i giornali titolavano così: “I grillini espugnano il feudo della sinistra”. Sta a vedere, mi son detto, che ho perso qualcosa per strada e Livorno è stata conquistata, a mia insaputa, dai neo-liberisti e turbo-capitalisti. Approfondisco, leggo qua e là e scopro chi è, e cosa propone, Filippo Nogarin, il neosindaco pentastellato.

In passato ha votato per i Verdi e per Democrazia Proletaria, formazioni politiche che tutti sanno essere squisitamente liberali. È ingegnere, quindi uno pensa abbia una solida cultura scientifica. Poi, in un video propagandistico si scopre che paragona l’uomo ai topi, alle banane ed ai moscerini e sulla base di queste similitudini il “novello Eraclito” ha chiesto ai suoi concittadini di votarlo, perché tutto cambia, o scorre, e bisogna guardare avanti. Nel suo programma, giustappunto, è tutto un guardare indietro, ad un modello di società che i cavernicoli gli fanno ‘na sega. Nogarin punta sul solito ambientalismo da demagoghi e straccioni, fatto di “no-ogm”, decrescita felice e “BioOrti sociali”, dove i prodotti devono essere a km zero per legge. Mica è finita, c’è tutto il parafernale delle minchiate imparate da quel cattivo maestro che di cognome fa Latouche: bioedilizia, energia green, acqua bene pubblico, niente discariche ed inceneritori, perché i rifiuti bisogna cominciare ad imparare a mangiarseli a pranzo e cena. Siamo come i topi no?

Il nuovo borgomastro, in una sua dichiarazione, cita Orwell e 1984: “1984 di Orwell è un libro imperdibile ma è solo l’inizio di un percorso ben più ampio che questi studi hanno letteralmente aperto”.Risultato? L’esatto opposto, una cascata di proposte da ingegnere sociale, da costruttivista impenitente: sorveglianza epidemiologica partecipata (con o senza micro-chip incorporato?),cittadini controllori (come è sempre stato a Cuba con Fidel Castro al governo), miglioramento dell’offerta educativa per i bambini da 0 a 6 anni (mica libera scelta per le famiglie e homeschooling, bensi madrasse comunali), valorizzazione della multiculturalità (forse per questo la Lega Nord lo ha appoggiato?), “Livorno bene comune” e conseguente “welfare di comunità”. Una sequela di corbellerie, insomma, che neanche nei Kibbuz pare abbiano avuto l’ardire di sperimentare.

L’opinione pubblica sostiene che si tratti di “proposte che paiono naif” e che la vittoria di Nogarin “è stata un colpo per il Partito democratico perché Livorno è una roccaforte storica della sinistra italiana”.

Ricapitoliamo: a Livorno ha perso la sinistra? Ma di che si preoccupano i giornalisti di regime: in compenso han vinto i comunisti. Il 1921 è salvo!

 

Pubblicato su:  http://www.lintraprendente.it/2014/06/a-livorno-va-come-sempre-vincono-i-comunisti/

 

 

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