Un livornese a Cuba, per lavoro

leandro manif teatroLeandro Brandi è un musicista livornese, coraggioso quanto basta per lasciare un comodo posto di lavoro come ispettore dell’ASL 6 e decidere di spostare il suo campo base in Spagna, a Granada per la precisione. Conosco il suo continuo girovagare, alla ricerca di non facili contaminazioni musicali, una ricerca al contempo culturale ed esistenziale

24giugno 2015 di Luca Stellati

Nell’ultimo periodo Leandro Brandi è stato protagonista di una singolare esperienza professionale.Si è esibito al Teatro Los Retazos dell’Havana Vieja il 19 Aprile scorso, presentando un repertorio di musica popolare brasiliana con particolare attenzione leandro 1ad autori che sono passati da Cuba come Chico Buarque, Ivan Lins o Caetano Veloso. Ha proposto inoltre alcune vecchie canzoni d’autore anche in italiano, ed alcuni temi di sua produzione.

“Una bella esperienza – mi dice – il suono era molto buono e il teatro si era riempito, è stato un buon concerto con una bella comunicazione con il pubblico, ho cantato e suonato felice per quasi due ore”.

leandro danzaCon il suo concerto si concludeva il ventesimo Festival Internazionale di Danza contemporanea, nel quale ha tenuto un corso di “yoga per la voce” per ballerini, cantanti e attori rappresentanti delle Compagnie di danza, cubane e straniere venute dal mondo latino: Messico, Brasile, Ecuador, Chile, Colombia, Uruguay e Argentina. Il concerto è stato poi replicato a Cienfuegos nell’Ateneo Terry, a Santa Clara ed a Trinidad.

In questi giorni Leandro è a Livorno, ne ho approfittato per farmi raccontare questa storia ed estorcere qualche impressione sulla sua esperienza cubana.

 Come è stato l’impatto con la realtà cubana?

Ho girato tanto per il mondo, ma continuo a pensare che Cuba sia uno dei luoghi meno facili da intendere. C’è bisogno di stare con loro, di uscire a tutti i costi dal mondo separato del turismo. Oltre che la musica, mi hanno aiutato molto le letture di grandi cubani come Virgilio Pinheira,  Lezama Lima o Reymaldo Arenas, che stanno a Cuba un po’ come Pasolini sta all’Italia. E’ un tropico umido e afro dove si pratica la religione della santeria proveniente dalla Nigeria ( insieme agli schiavi che fino a cento anni fa hanno popolato e riprodotto l’isola) misturata con i santi cattolici. Distante da Miami come Livorno da Piombino, e con una storia politica di liberazione approdata ad un sistema socialista chiuso, Cuba ti abbraccia e ti rifiuta costantemente se tenti di inserirti.

leandro 5Ed il lavoro?

Cuba è povera, è vero, però è molto ricca di manifestazioni culturali. Attraverso la musica e le lezioni ho potuto conoscere tante persone interessanti. C’è chiaramente sete d’informazioni nuove ed attenzione verso chi le può portare. Ma altrettanto impegno c’ho messo io per imparare tutti quei ritmi e canti della rumba cubana, le opere letterarie di grandi autori, fino a poco tempo fa a me sconosciuti. Per noi basta andare su google un momento per sapere magari superficialmente quel che ci serve … per loro la conoscenza passa attraverso il condividere ed  il leggere. leandro voceCuba è un paese ancora praticamente senza internet, ma con un’attività letteraria, una musica, un patrimonio di danze e i rituali Yoruba, tra i più interessanti al mondo. La realtà cubana è di mille colori,  come disse Pino di Napoli, ed infatti l’Havana gli  assomiglia. Annida moltissimi giovani artisti e creatori di grande calibro, con molti scrittori, compositori, musicisti, attori, danzatori, fotografi e artisti plastici. L’istituto di Belle Arti della capitale programma festival internazionali di danza e musica. Qui mi hanno invitato a tenere un corso di yoga per la voce e un concerto, lo scorso Aprile.

Cosa t’ha dato sul piano delle relazioni umane?

Schivare il turismo a tutti i costi a volte è faticoso e solitario, però si ricevono delle belle sorprese, umanamente parlando. E questo è ciò che mi attrae veramente di Cuba, la sua gente. Cuba è sociale e socievole, chiassosa e un po’ maleducata, ma è un posto dove ti puoi aspettare di trovare solidarietà tra le persone. Eppure, mi raccontano gli amici di là, che prima della fase del turismo di massa e sessuale, i cubani erano più solidali tra di loro, leggevano di più ed erano più colti, discutevano e c’era più coscienza di classe. Il turismo, come dice la giornalista e scrittrice spagnola Maruja Torres, è “la segunda plaga” del mondo dopo la seconda guerra mondiale …ed io le do ragione.

Sei stato a Cuba 4 volte negli ultimi 2 anni, cosa è cambiato con la fine dell’embargo?

Niente, per ora niente praticamente. Se chiedi alle persone cosa ne pensano, tutti dicono che c’è da aspettare, con espressioni piuttosto incerte. In molti,  mi hanno risposto che quando mai gli americani hanno portato ricchezza al popolo…

Ma dove sta andando Cuba?

E’ un mondo così lento che si stenta a visualizzare un cambiamento. Niente è veloce a Cuba ed il cambio, quando ci sarà,  spero non rovini troppo questa cultura peculiare. Mi auguro davvero che tutti i cari amici artisti cubani possano avere sempre più mezzi e più libertà per crescere, per creare e far conoscere le loro opere al mondo. Vorrei essere più ingenuo e pensare che la gente povera possa stare meglio con l’aiuto-sfruttamento americano. E’ rischioso: i cubani hanno una gran voglia di consumare e gli Stati Uniti sono i maestri nel proporre ogni tipo di cibo.

 Un workshop con Leandro Brandi a Tatti, in Maremma, dal 27 al 28 giugno

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Lo Yoga della voce

è un lavoro che combina la pratica dello yoga e del canto…..includendo esercizi di respirazione (pranayama) e vocali radicati nella tecnica dello yoga, del Chi Kung e del canto vedico, la meditazione e tecniche di rilassamento, con diverse pratiche di espressione vocale, corporea e canto più vicine alla tradizione occidentale. Canteremo temi della tradizione afro-cubana, afro-brasiliana e afro-jazz così come canzoni della tradizione andalusa-flamenca.

La voce e il cantare sono mezzi diretti e a nostra disposizione per trovare un punto di connessione fra le sensazioni che ci arrivano dall’esterno e il nostro sentire più profondo. Da questa prospettiva non interessa tanto la forma, il tirare fuori ”belle voci”, bensì come parliamo, cantiamo e ci esprimiamo da questa unione. Le questioni di cui ci occuperemo riguardano il modo in cui l’ispirazione di qualsiasi tipo sorge in noi, come si può bloccare a causa di certi fatti nella vita, e come finalmente si può liberare; come possiamo parlare, cantare, ballare, scrivere o dipingere con la nostra autentica voce.

Il corso è rivolto a cantanti, attori, professionisti e amatoriali, così come a insegnanti o praticanti di yoga. Leandro Brandi è cantante, musicista, insegnante di tecniche vocali e corporee. Tiene corsi di yoga per la voce in Italia e Spagna da oltre 15 anni.

Il workshop si terrà al Podere Campopiano, Tatti, nel cuore della Maremma Toscana (GR) immersi nel verde e nel silenzio, da sabato 27 giugno 2015 (ore 10.00)a domenica 28 giugno (ore 18:00)

www.poderecampopiano.eu possibilità di alloggiare anche in tenda! Per informazioni ed iscrizioni: leandrobrandi@hotmail.com  info@poderecampopiano.eu   Cell. 328 3765831

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