12novembre 2014 di Andrea Romano
Ho già avuto occasione di lamentarmi per la vendita del ramo commerciale di ASA Trade ad ENI, visto che il ricavato è oltretutto finito in tasca alle banche creditrici di ASA, piuttosto che al Comune per finanziare servizi ai cittadini, ma in questi giorni ho potuto saggiare personalmente quanto sia scadente il servizio fornito da ENI, in particolare per i nuovi allacciamenti.
Ai primi di ottobre ho chiesto ad ENI l’allacciamento del gas nell’appartamento dove mi sono trasferito, mi hanno risposto che dovevo indicare un codice (che poi hanno recuperato loro, quindi perché chiederlo a me?), ho inoltrato più volte la richiesta per mezzo del loro sito internet, ma nessuno mi ha mai ricontattato per il promesso appuntamento con i tecnici.
Allora mi sono recato in uno dei loro negozi, gestito ovviamente da una cooperativa esterna, dove mi hanno (oltre un mese dopo la prima richiesta) fatto firmare il contratto promettendo l’intervento dei tecnici entro un certo numero di giorni lavorativi, specificando poi che perfino il venerdì non viene ritenuto dai tecnici un giorno lavorativo (che religione osservano?) e che il conteggio dei giorni non partiva dalla mia prima richiesta ma dalla firma del contratto, nonostante la colpa del disservizio fosse di ENI.
Visto che mi lamentavo per i ritardi, hanno affermato di aver passato la pratica ai tecnici di ASA Trade, che manco a farlo apposta hanno invece assicurato di non aver ricevuto niente da ENI. Quindi mi pare che almeno il servizio “prese in giro” funzioni correttamente.
Insomma dopo un mese e mezzo non ho ancora gas nella mia abitazione e chissà quante settimane ancora dovrò attendere, visto che dopo la fatidica telefonata dei tecnici (se mai arriverà) pare si debba attendere ancora giorni e giorni. Sto pensando quindi di convertirmi ad un regime alimentare crudista, oppure di accendere romantici falò a legna al centro della cucina, se me lo permetteranno i Vigili del fuoco.
