Il caso Buscemi pare tutt’altro che risolto e la vicenda non accenna a placarsi

Nasce un movimento… ‘Giallopisano’

30ottobre 2018 redazione Pisa

Dopo un’estate di proteste, mozioni e interpellanze parlamentari, sabato scorso è nato un vero e proprio movimento che chiede le dimissioni dell’assessore alla cultura ritenuto responsabile di stalking.

Il movimento è formato da libere/i cittadine/i di diversa età e provenienza che non si arrendono all’idea che la propria città possa tollerare un affronto così grave. “La prescrizione non è assoluzione, c’è una sentenza che parla di gravi atti persecutori compiuti dall’attore. La storia democratica e civile di Pisa non può essere cancellata da una scelta tanto offensiva per tutte le donne che hanno subito violenza. Ne va della dignità di tutti noi.” Scrivono in un comunicato. Il movimento ha scelto di chiamarsi ‘Giallopisano’ proprio per il colore caratteristico dei palazzi di Pisa: “Ce lo chiede la nostra storia e la nostra cultura di portare avanti questa battaglia in difesa dei diritti civili” aggiungono.

Martedì 30 (giorno dell’ultimo consiglio comunale) hanno preparato un lungo striscione con il quale, dandosi il turno, hanno attraversato tutta la città, la scritta in giallo diceva “Siamo tutt* parte civile:#buscemidimettiti!” Per i prossimi giorni promettono altre azioni mediatiche perché:

“La Convenzione europea sulla violenza contro le donne dice chiaramente che le istituzioni non devono avere ambiguità su questo tema. Faremo l’impossibile perché questa legge venga rispettata anche a Pisa”.

Le vicende ormai sono note:

il 30 maggio 2017 l’attore pisano, oggi assessore, fu prosciolto dall’accusa di stalking perché era scattata la prescrizione. La sentenza però parlava di “gravi atti persecutori” messi in atto dall’imputato e lo condannava a rifondere la parte civile. In attesa del processo civile che stabilirà l’esatta cifra da rifondere, Buscemi si è candidato nella lista della Lega alle ultime elezioni amministrative. Il 3 luglio scorso Michele Conti lo ha nominato assessore ma da subito sono scattate le proteste che sono arrivate fino al parlamento europeo. Oggi nasce un movimento.

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