Arcipelago Pulito. Dall’Europa un aiuto ai ‘pescatori spazzini’

Giornata Mondiale dell’Ambiente e quest’anno l’ONU ha deciso di dedicarla all’inquinamento dei mari e degli oceani, letteralmente soffocati dalla plastica.

5giugno 2018 da Toscana Notizie

Un emendamento a direttiva Ue per recepire il progetto Arcipelago Pulito nell’ottica di aiutare i mari a liberarsi dalla plastica, il 26 giugno al Parlamento Europeo la regione Toscana presenterà il progetto sperimentale “Arcipelago pulito. La Toscana per un mare senza rifiuti” un progetto in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, Unicoop Firenze, Legambiente, Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Labromare, Direzione marittima della Toscana, Revet e la cooperativa CFT.

Il progetto sperimentale ha come obiettivo quello di porre fine a un’assurdità, quella per cui i pescatori che raccolgono i rifiuti finiti nelle loro reti ne diventano produttori, assumendosene gli oneri economici, ma soprattutto giuridici. L’attuale normativa, quindi, trasforma un comportamento virtuoso in una penalizzazione e in un costo. È necessario porre fine quanto prima a questa situazione. Lo dichiarano l’europarlamentare del Pd, Simona Bonafè, organizzatrice dell’iniziativa insieme a Vittorio Bugli, assessore alla Presidenza della Regione Toscana, capofila del progetto.

“Presenteremo un emendamento – spiega Bonafè – per far recepire nella nuova direttiva europea sul Port Reception Facility (Proposta di direttiva relativa agli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi), attualmente in discussione, l’idea che sta alla base di Arcipelago pulito, un progetto lungimirante e vero apripista a livello nazionale consentendo e incentivando i pescatori a portare a terra i rifiuti plastici che pescano accidentalmente. I primi risultati della sperimentazione ci dicono che il progetto funziona – prosegue Bugli – ma perché sia davvero efficace è necessario che da buona pratica diventi la norma. Per questo è utile colmare tutti i vuoti normativi, a partire dalla modifica della legislazione europea, fino ad arrivare a una norma nazionale coerente con la nostra sperimentazione. L’Europa – concludono – segua l’esempio della Toscana e stia dalla parte dei ‘pescatori spazzini’ incentivando il trasporto a terra dei rifiuti raccolti in mare. Anche i pescatori possono essere figure fondamentali per avere un mare più pulito”.

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