Ex Lucchini. Fiom e Ugl, ai cancelli di Aferpi: “Calenda, l’unica via è mandarlo in Algeria”

Manifestazione a Piombino, davanti ai cancelli di Aferpi a cui hanno partecipato  lavoratori aderenti a Fiom-Ugl, e attivisti della sinistra

27ottobre 2017 da redazione, Piombino

Una protesta con catena umana davanti alla direzione dello stabilimento e degli uffici del Commissario straordinario, in previsione dell’incontro al Ministero, in agenda per il prossimo 30 ottobre, contro il magnate algerino Rebrab e sul futuro dell’impianto siderurgico.

Alcuni dipendenti sono anche saliti sul tetto degli Uffici, esibendo uno striscione con la scritta:

“Calenda, l’unica via è mandarlo in Algeria”.

Insomma a questo punto, dopo tante promesse non mantenute e vane illusioni, adesso il tempo è davvero scaduto e, a questi lavoratori servono risposte con certezze concrete, a partire dalla condizione che Rebrab e la sua azienda Cevital tornino in Algeria, considerato che Piombino sembra progressivamente precipitare in un tunnel, da cui non si avverte via di uscita. Gli ammortizzatori sociali sono ormai alla fine e non è chiaro se la ex Lucchini avrà ancora un futuro produttivo, il Ministero non deve concedere più alcuna prologa, e se vuole difendere concretamente l’industria, su questo territorio, non può che ripartire dalla produzione di un prodotto che per anni è stato di eccellenza, appunto l’acciaio.

La rivendicazione dei lavori è pertanto quella di avviare da subito nuovi strumenti di investimenti e di governance.

https://www.facebook.com/FiomAferpi/videos/1661261947227262/

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