Progetto Contemporanea..mente a.s 2018/19, “approfondimento su situazione economica e sociale America Centrale”

Inaugurato il progetto Contemporanea..mente a.s 2018/19 all”I.S.S. Galilei-Pacinotti di Pisa con: ‘un approfondimento sulla situazione economica e sociale dell’America Centrale’. Resoconto di Elena Fuschi della 2B afm dell’Ite Pacinotti

5dicembre 2018 di Elena Fuschi – classe 2B afm ITE Pacinotti Pisa

Le classi 2^B e 2^C afm dell’Istituto Tecnico Economico “A. Pacinotti” di Pisa hanno avuto modo di partecipare ad un incontro organizzato nell’ambito del Progetto “Contemporanea..mente” dal professore di geografia Andrea Vento riguardante la situazione economica e sociale dell’America Centrale. L’incontro, che si è tenuto con la partecipazione del dottor Andrea Grillo, responsabile per la cooperazione internazionale per le Asl della Toscana nord-occidentale, costituisce la tappa finale di un percorso di conoscenza delle Americhe sotto l’aspetto non solo fisico ma anche economico, sociale e politico. La fase iniziale dell’incontro è stata trattata dal professor Vento che ha presentato brevemente l’America Centrale partendo dalla classificazione del continente americano che dal punto di vista geografico si divide in tre aree: settentrionale, centrale ed infine meridionale.

L’America Centrale comprende quella Istmica e quella Caraibica. Nella prima troviamo Guatemala, Belize, Honduras, El Salvador, Nicaragua, Costa Rica e Panama; nella seconda le Grandi Antille con Cuba, Haiti, Repubblica Dominicana, Porto Rico e Giamaica e le piccole Antille. Nel complesso l’America Centrale gode di un livello di sviluppo sia economico che sociale inferiore rispetto a quella Meridionale come risulta dalla tabella preparata dal professor Vento (tabella 1). 

Carta America caraibica

La colonizzazione delle Americhe inizia nel 1492 e l’arrivo egli europei comporta lo sterminio degli Amerindi che vengono decimati soprattutto nell’area mesoamericana e caraibica. È infatti nell’area istmica e nel Messico centro meridionale che si sono sviluppate le principali civiltà come i Toltechi, gli Aztechi e i Maya. Successivamente all’arrivo degli europei si diffonde in queste zone l’economia di piantagione (con prodotti da esportazione come caffè, cacao, tabacco, canna da zucchero) e che persiste ancora oggi. Contemporaneamente con l’esigenza di manodopera sorge un commercio triangolare con Europa e Africa che comprende anche la tratta degli schiavi.

Il primo paese ad abolire la schiavitù, in quanto colonia francese e quindi accogliendo lo spirito di libertà che in quegli anni era nato in Francia a seguito delle idee illuministiche, fu Haiti nel 1791. Alla fine del 18° secolo col diffondersi delle idee illuministiche nasce in tutta l’America Latina un sentimento nazionale e un conseguente movimento indipendentista, al cui interno si distingue Simon Bolivar, El Libertador, che teorizzò l’indipendenza dell’America Latina e la realizzò combattendo. L’azione di Bolivar porta alla nascita della Grande Colombia (unione di stati che comprendeva il Venezuela, la Colombia, Panama ed Ecuador) che fondata nel 1819 si disgrega già nel 1831 sotto la pressione di interessi nazionalistici. Nel 1821 l’America Istmica raggiunge l’indipendenza, ma gli Stati Uniti la trasformano subito in propria zona di esclusiva influenza geopolitica ponendo su di essa un controllo indiretto (come enunciato nella Dottrina Monroe emanata nel 1823). Gli statunitensi inoltre costruiscono il canale di Panama (1914), dopo aver favorito la nascita della Repubblica di Panama (1903) dalla secessione della parte istmica della Colombia, aumentando il controllo sui paesi dell’area.

Nella seconda metà dell’800 nasce un movimento indipendentista anche a Cuba che nel 1898 sfocia in conflitto armato con la Spagna per la liberazione dall’oppressione coloniale. Gli statunitensi colgono in questa situazione la possibilità di interferire nella politica interna di Cuba, così con un classico casus belli entrano in guerra al fianco di quest’ultima. Il conflitto termina nel 1901 con la sconfitta spagnola e sancisce l’indipendenza, però solo formale, di Cuba e delle Filippine. Gli Stati Uniti ritengono questi due nuovi stati una sorta di loro Protettorati tant’è che inseriscono nella Costituzione cubana l’Emendamento Platt secondo cui è permesso agli Stati Uniti stessi di interferire anche militarmente negli affari interni Cuba. Fino al 1959 (anno della rivoluzione guidata da Fidel Castro) si susseguirono governi autoritari e corrotti e dittature militari sotto il controllo degli Usa che nel frattempo avevano sviluppato forti interessi economici nell’isola.

Dalla fine del 18° secolo i territori e le risorse dei paesi dell’America latina iniziano ad essere sfruttati dalle multinazionali statunitensi, fra le quali si distinse inizialmente la Fruit United Company (l’attuale Chiquita) nel settore della produzione di frutta tropicale, banane in particolare, la quale ha interferito costantemente nelle vicende politiche degli stati in cui operava tanto da far coniare già nel 1904 allo scrittore statunitense O. Henri il termine Repubblica delle banane per indicare stati latinoamericani di piccole dimensioni, dipendenti dall’economia di piantagione controllata dalle multinazionali straniere, governati dalle oligarchie locali e assoggettati all’invadente influenza politica di una potenza estera. Successivamente al periodo delle spietate dittature e dei golpe militari (1950-1980) in America Latina nascono democrazie ancora non compiute poiché ancora governate dalle oligarchie (anni ’80 e ’90), a cui fa seguito, col nuovo millennio, l’inattesa stagione dei governi progressisti. Questi ultimi, nonostante i progressi sociali ottenuti, sono entrati in crisi a partire dalla fine del 2015 e, ad oggi, questa fase si è conclusa visto che in Sud America sono presenti, dagli 8 del 2009, solo in Bolivia e Venezuela (governo di sinistra) e in Uruguay (governo di centro-sinistra).

Subito dopo il professor Vento ha preso la parola il dottor Grillo che è attivo anche in una associazione di cooperazione internazionale che si sta attualmente impegnando per la cura dell’insufficienza renale cronica (IRC), malattia particolarmente diffusa in America centrale.

Il dottor Grillo è impegnato in un progetto di cooperazione per aiutare la popolazione del Nicaragua frutto della collaborazione fra l’associazione Italia-Nicaragua e la regione Toscana. In quella zona, infatti, è molto comune avere in famiglia qualcuno affetto da questa patologia. L’utilizzo di pesticidi nelle piantagioni della canna da zucchero, la presenza di metalli pesanti nelle acque e nelle falde a causa delle frequenti eruzioni vulcaniche, l’utilizzo di bibite gassate e zuccherate invece che acqua -dato che spesso costano meno- per dissetarsi, l’alta disidratazione dovuta al clima caldo e alla scarsa assunzione di liquidi non fanno che aumentare la diffusione dell’insufficienza renale cronica che colpisce il 30% della popolazione del Nicaragua e il 15% dei giovani (dai 15 ai 19 anni), anche se normalmente questa malattia è tipica delle persone più anziane. Questi sono una serie di fattori su cui la cooperazione sta indagando come possibili cause scatenanti. L’IRC è quindi una piaga sociale anche perché colpisce i giovani che rappresentano la maggior parte della popolazione. 

La soluzione a casi molto gravi di insufficienza renale è la dialisi, che si effettua con un macchinari molto costosi poco presenti in America centrale e che non è offerta dal servizio sanitario nazionale che è presente anche in Nicaragua ma non garantisce molti servizi. Per rimediare a questo problema è importante la prevenzione, abbinata ad una buona dieta, ad un corretto stile di vita e costanti controlli medici. La prevenzione primaria consiste nell’evitare le cause della malattia, quella secondaria nella cura immediata appena si scopre della malattia e quella terziaria nel assicurare ai malati conclamati una migliore condizione di vita. Il progetto di cooperazione permette di avere cure mediche anche nei paesi più poveri dove i costi per i servizi sanitari non sono accessibili a tutti, di fare analisi e di curare i casi più gravi in paesi con assistenza medica garantita a tutti e più sviluppata. Ciò è quello che è successo a due donne (madre e figlia) ricoverate in Italia tramite questa cooperazione per permettere una donazione di rene dalla madre alla figlia. Queste persone hanno la possibilità di essere curate grazie ad una assicurazione che permette di usare i servizi sanitari del paese che le accoglie.

Questi progetti sono finanziati da bandi pubblici e donatori privati.

Anche nei paesi sviluppati l’assistenza sanitaria necessita di ingenti investimenti; la crisi economica ha portato alla parziale privatizzazione del servizio pubblico, causando la crisi di molti sistemi sanitari e aumentando le disuguaglianze sociali non solo tra i vari paesi ma anche all’interno di uno stato stesso. Chi ha un basso reddito, non potendo concedersi assistenza medica privata, vede la sua speranza media di vita diminuire, anche di sette anni rispetto a chi si può permettere l’assistenza sanitaria.

Infine l’incontro con Andrea Grillo si è concluso con le domande e le riflessioni dei ragazzi.

Personalmente il fatto che un paese non riesca ad avere una politica ed una economia indipendente a causa dell’oppressione di uno più potente mi lascia particolarmente indignata. È maggiormente fastidioso il fatto che le multinazionali sfruttano senza scrupoli popoli o territori di un paese più debole che, successivamente è costretto ad affrontare problemi più grandi di lui. Innanzitutto le questioni collegate ai governi che, in America Latina negli ultimi anni, sono tornati a non essere progressisti e l’economia caratterizzata dalle opprimenti piantagioni delle multinazionali. Questo secondo punto porta come abbiamo visto a malattie come IRC che sono legate anche ai pesticidi utilizzati e al fatto che il paese non riesce ad avere un economia indipendente capace di permettere un dignitoso livello di vita. Ciò riprova il fatto di come le multinazionali non si interessino dei bisogni umani del paese che viene completamente sfruttato. È per questi motivi che sono importanti le attività di cooperazione come quella del dottor Grillo, perché possono aiutare un popolo ad eleggere i loro governi e a costruire le loro economie in modo autonomo. 

tabella 1: situazione economica e sociale dei paesi del Centro e del Sud America
America Latina e Caraibica

 

Situazione economica e sociale

Stato Pil pro capite

U.S. $

Speranza di vita

  Maschi       Femmine

Mortalità infantile

X 1.000

Nord America        
Messico 8.555 75 79 11,3
America centrale        
Area Istmica        
Belize 4.636 67 73 14,2
Costa Rica 11.835 76 81 7,7
El Salvador 4.343 69 78 14,4
Guatemala 4.089 68 76 24,3
Honduras 2.609 71 76 17,4
Nicaragua 2.120 72 78 18,8
Panama 13.654 75 81 12,5
Area Caraibica        
Cuba 7.657 78 82 4,3
Giamaica 4.931 74 78 13,5
Haiti 761 61 65 52,2
Rep. Dominicana 7.159 71 76 22,9
Sud America        
Argentina 12.503 73 80 11,1
Bolivia 3.197 66 71 30,6
Brasile 8.727 71 78 14,6
Cile 13.576 79 85 7
Colombia 5.792 71 78 13,6
Ecuador 5.930 73 79 18,4
Guyana 4.475 64 69 32
Paraguay 4.003 71 75 17,5
Perù 6.199 72 78 13,1
Suriname 6.333 68 75 19
Uruguay 15.679 74 81 7,5
Venezuela 9.258 70 79 12,9
Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2018

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