Il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti: “La giunta fissi tempi certi per ridare nuova vita all’area. Si discute dal 2005, ora si faccia. E’ il solo modo per preservare il bene. Quel patrimonio è di tutti, nicchiare ancora non è nell’interesse dei cittadini”
12luglio 2018 da Monica Nocciolini, Firenze
Ieri l’aveva annunciata e oggi eccola, l’interrogazione con cui il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti stringe la giunta toscana sui tempi di definizione di un futuro per l’ex ospedale Campo di Marte a Lucca.
«La questione – spiega Marchetti scrivendolo anche nel suo atto – diviene ogni giorno che passa sempre più urgente perché, nel non decidere e non fare ormai da anni, intanto il bene si degrada. Ed è un bene pubblico. E’ patrimonio collettivo, dei toscani e dei lucchesi. Questo non-governarlo non fa l’interesse dei cittadini. Per questo alla Regione ho voluto rappresentare la necessità di fare presto nell’individuare “prospettive certe per il complesso dell’ex ospedale Campo di Marte di Lucca e darvi seguito con incisività, onde addivenire alle fasi esecutive di quanto si intende realizzare, soprattutto per scongiurare il rischio concreto di un degradamento delle strutture inutilizzate e il pericolo che esse divengano preda di attività illecite quali ad esempio le occupazioni abusive a scopo abitativo”».
Marchetti ripercorre così il dibattito sulla nuova vita dell’ospedale divenuto ‘ex’ nel 2014 con l’inaugurazione del nuovo San Luca:
«La destinazione degli immobili ormai liberi da anni del Campo di Marte è oggetto di dibattito fin dagli anni precedenti al trasferimento dell’attività ospedaliera, secondo una storia così ricostruita nel 2014 all’interno della relazione finale della Commissione regionale d’inchiesta sul patrimonio delle Aziende sanitarie a partire dalla Asl 10 (pag. 45-46): “L’accordo di programma – spiega il direttore generale (all’epoca Jospeh Polimeni, ndr) – prevedeva […] una valorizzazione di circa 23 milioni di euro […] Dopo l’accordo di programma del 2005 si arriva, nel 2012, a un protocollo d’intesa che però non è stato mai recepito né firmato da nessuno e che l’Azienda ha solo deliberato: ‘La cosa che vi devo rappresentare – spiega ancora il direttore generale dell’Asl2 – è che l’accordo di programma non prevedeva esattamente quelli che erano i padiglioni […] oggetto di alienazione o valorizzazione’». Poi gli ultimi sviluppi: «Mentre secondo l’Accordo di Programma del 2005 la quota alienabile del complesso sarebbe dovuta essere dei 2/3, il tavolo tecnico sul futuro del Campo di Marte di Lucca svoltosi in Regione il 14 marzo u.s. ha ridefinito quella quota in misura del 50 per cento. Ad oggi il dibattito sulla destinazione dell’intero complesso è ancora aperto e con posizioni divergenti».
L’appello di Marchetti è a velocizzare la faccenda e lo lancia dipanandolo in cinque quesiti. La giunta regionale dovrà rispondere in forma scritta per chiarire «se non ritenga di estrema urgenza procedere alla definizione di prospettive d’utilizzo certe per il complesso dell’ex ospedale Campo di Marte a Lucca e dei suoi padiglioni», «se una tempistica che vede non ancora compiuto un iter aperto fino dal 2005 solo per la parte decisoria appaia congruente con il buon governo di un bene pubblico», «quali tempi siano previsti per addivenire a una pianificazione definitiva circa l’utilizzo, la valorizzazione e l’eventuale alienazione di quel complesso immobiliare» e «in quali tempi si intenda arrivare alla fase esecutiva e realizzativa per tale pianificazione». Per il frattempo, Marchetti domanda «come si pensi di evitare l’ulteriore degradamento dell’area e di proteggerla dalla perdita di valore a cui, senza utilizzo, va inevitabilmente incontro». La risposta dovrà arrivare entro 60 giorni.