Ex Luccchini, “come finirla a tarallucci e vino”. Aferpi-Jindal invita lavoratori a ‘brindisi augurale festività

L’invito ai lavoratori da parte di Aferpi-Jindal per venerdì 14 dicembre, per un ‘brindisi augurale in occasione delle prossime festività’, potrebbe sembrare un gesto normale in tempi normali.

12dicembre 2018 da  Coord. Art.1-Camping Cig, Opposizione CGIL e Unione Sindacale di Base. Piombino

Ma questi a Piombino, non sono affatto tempi normali. Sono tempi in cui 1300 lavoratori sono in cassa integrazione con un salario già tagliato da tempo del 30%, che tra un mese scenderà ancora, intorno ai 700 Euro, cioè al di sotto della soglia ufficiale della povertà; con la prospettiva di restarci per alcuni anni.

Una mazzata, non solo per le famiglie ma per l’intera città, che si ritroverà da gennaio a fronteggiare una ulteriore depressione economica, come  non viveva dai primi anni cinquanta del novecento. 

Sono tempi in cui qualche centinaio di operai è al lavoro, ma come? un solo treno in funzione a singhiozzo; in un clima da caserma, pressati sui ritmi anche quando le condizioni di sicurezza non sono ideali; con impianti  fatiscenti e docce carenti ancora non sistemate.

Un ‘brindisi augurale’ per cosa?

  • Quale passo sostanziale ha fatto concretamente l’azienda verso la rinascita dello stabilimento?
  • Quali investimenti per l’ammodernamento dei vecchi impianti, la messa in sicurezza delle aree e l’avvio della costruzione dei nuovi impianti? 
  • Noi non abbiamo ancora visto nulla. Di molto concreto c’è solo l’immiserimento dei lavoratori e della città.

Per questo ci risultano  inconcepibili sia le dichiarazioni sulla stampa del segretario Provinciale FIOM, contento del ‘rinfreschino’, che il colpevole e sconcertante silenzio delle altre 3 sigle presenti in Fabbrica. Mentre tutti insieme, FIOM FIM UILM e UGLMet, aspettano passivamente l’imminente  decurtazione salariale senza fare nessuna azione di mobilitazione, si rendono complici della azione ‘sedativa’ dell’Azienda e vengono meno al loro compito più elementare: difendere il salario e la dignità dei lavoratori. Ma da che parte stanno quei sindacati?

Finchè non vedremo investimenti corposi e cantieri aperti, cioè segnali concreti che l’azienda ‘fa sul serio’ non ci sarà nulla  da festeggiare.

Post predente: Ex Lucchini. “Caro Jindal, non c’è niente da festeggiare”

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