Aamps, Rifiuti-Zero Livorno; “il sindaco Nogarin, superi la schizofrenia tra annunci e documenti ufficiali”

In relazione alla recente approvazione del piano PTF di Aamps e alle relative polemiche

30marzo 2017 da Coordinamento provinciale Rifiuti-Zero Livorno

Vorremmo chiarire al sindaco di Livorno che, ferma restando la nostra volontà di collaborare con il Comune a prescindere dal colore politico dei propri vertici, i nostri appelli non scaturiscono mai dalla volontà di criticare o di ottenere visibilità, ma dalla valutazione tecnica dei documenti ufficiali. Pur prendendo atto dell’accantonamento di risorse previsto in un fondo di ripristino ambientale, abbiamo notato infatti che nel PTF, atto di “azione strategica per i prossimi 5 anni” (quindi fino al 2021):

  • un’intera sezione (pag. 19-22) è dedicata all’inceneritore, ma non si parla mai di una futura chiusura, anzi l’impianto viene presentato come il fiore all’occhiello dell’azienda, leggere per credere;
  • l’unica futura dismissione di impianti prevista nel piano (pag. 33, 36-37 e 52) è quella riguardante il preselezionatore;
  • non viene specificato a cosa potrà essere destinato il fondo di ripristino ambientale;
  • la perizia giurata riguardante il “pratino” non viene mai citata nel piano.

In questi giorni è stato affermato che la normativa impedirebbe di destinare chiaramente allo spegnimento dell’inceneritore almeno parte del fondo di ripristino, citando il Dpr 158/1999. Abbiamo verificato e in quel decreto non c’è traccia di quel presunto divieto. 

Altra stranezza: nel piano si fa riferimento solo ai costi del porta-a-porta, per coprire i quali si programma di raddoppiare il fatturato per i rifiuti inceneriti da fuori Livorno, ma non vengono mai indicati i maggiori introiti erogati dai consorzi del riciclo grazie al nuovo tipo di raccolta, che da soli sono invece sufficienti sia a sostenere le spese che a finanziare un calo della tariffa. Nella migliore delle ipotesi, si ha l’impressione che almeno una parte dell’azienda stia tirando il freno sui cambiamenti annunciati dal Comune, evitando di inserire nella pianificazione gli indirizzi dettati dal vertice politico.

Il nostro Coordinamento non può che avvertire gli interessati e l’opinione pubblica di questa strana distonia tra annunci e documenti ufficiali, con l’unico scopo di premere perché tale schizofrenia aziendale possa essere superata prima possibile.

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