Chi ha paura della costituzione?

gianniniEntra in vigore il 1 gennaio 1948, bellissima ma non attuata, infatti rimasero in vigore  i Regi Decreti. Si sostenne che fino a quando le vecchie leggi non sarebbero state cambiate, sarebbero rimaste efficaci anche quelle non corrispondenti ai principi costituzionali. Solo le nuove leggi saranno sottoposte al controllo dalla Corte, Corte costituzionale che inizia i suoi lavori con grave ritardo, rispetto alla nascita della Costituzione

06 maggio 2016 di Lamberto Giannini

costituzioneLa costituzione del  1948 già prevedeva la presenza delle Regioni , che però entreranno a regime ordinario nel 1970, prevedeva i referendum abrogativi, ma il primo verrà svolto  solo nel 1974 , richiesto paradossalmente dalla principale forza di governo, questi ritardi sembrano sottolineare la volontà dei poteri forti  di dare un valore simbolico e non sostanziale al testo costituente.

C’è anche un momento nel quale la Carta viene messa in discussione alle fondamenta, ovvero viene minato il principio antifascista, con il governo Tambroni del 1960 sostenuto dall’esterno dal Movimento Sociale Italiano. Il movimento fascista aveva già influenzato la vita parlamentare del Paese con l’astensione al governo Pella del 1953-54 dando il proprio appoggio per l’elezione di Gronchi del 1955 ma, quello che accadde nel 1960 andava oltre in quanto i fascisti divennero decisivi per il mantenimento in vita di un governo.

Tuttavia i meccanismi di difesa dell’organismo costituzionale erano forti nel paese, a differenza di oggi, troppo vivo era il ricordo del ventennio e per questo le manifestazioni dei cittadini riuscirono a far cadere quel governo. Ma la volontà della destra autoritaria era persistente e ne sono la prova i tentativi di colpi di stato come il piano Solo del 1964, o il Golpe Borghese del 1970, tentativi fallimentari grazie agli anticorpi antifascisti della società italiana.

Oltre ai falliti colpi di Stato, un altro tentativo per frenare l’entrata in vigore effettiva della Costituzione è stato quello dello stragismo progettato, secondo le risultanze della Commissione parlamentare di inchiesta Pellegrino. Sembra che l’ipotesi stagista sia partita dal convegno dell’istituto Pollio del 1965, nel quale viene teorizzata la strategia della tensione, tesa a far diventare il diritto un lusso in un paese in emergenza, assestando uno schiaffo ai padri costituenti . La tappa iniziale della strategia della tensione è stata la strage di Piazza Fontana del 1969, alla quale seguono le stragi di Gioia Tauro, Pateano, Via fate bene fratelli a Milano , Piazza della Loggia a Brescia, veri e propri bollettini di guerra rari  in un paese teoricamente in pace. Uno degli attacchi più determinati avviene poi sicuramente con la legge Reale del 1975 che consentiva di reprimere le manifestazioni d’opposizione, andando palesemente contro i principi sublimi della Carta.

costituzione 2Ma l’attacco più grave alle fondamenta della Costituzione è programmato con lo schema R della P2 che prevedeva, secondo la ricostruzione della Commissione di inchiesta Anselmi, la revisione della costituzione indebolendo il parlamento a favore del governo. E’ vero che questo può essere considerato un attacco esterno, ma in realtà il collegamento tra la loggia e i vertici militari e politici dello stato appare inesorabile.  W costituzioneNel 1985 diventa Presidente della Repubblica Francesco Cossiga,  quello che aveva strutturato la Gladio (uso dei servizi segreti palesemente anticostituzionale), quello che era ministro  dell’interno durante il rapimento Moro e viene successivamente premiato (visto gli ottimi risultati dell’indagine!) con la nomina a capo del governo nel 1979 e a Presidente della Repubblica nel 1985.

Dopo sei anni di silenzio, nel 1991 inizia a picconare le fondamenta dello stato, termine da lui usato, disprezzando palesemente la Carta costituzionale. Nel 1992 si usa tangentopoli per dimostrare che se un sistema  politico è screditato occorre dare più forza al governo, assioma quanto mai avventuroso, nel 1993 dopo una folle sbornia referendario-plebiscitaria si arriva al primo governo tecnico con Ciampi, screditando il sistema dei partiti frutto della lotta partigiana. Nel 1994 Berlusconi  vince le elezioni con l’appoggio di leghisti ed ex-missini, inserendo nella lista dei ministri anche personaggi che hanno esaltato il fascismo, il paese è ancora vivo e reagisce con una potente manifestazione il 25 Aprile, ma nel 1996 il neoeletto presidente della camera, Violante, parifica nel suo discorso di insediamento repubblichini  e partigiani ottenendo l’applauso del fascista Tremaglia. Nel 2011 il presidente della Camera Fini esce dal suo perimetro istituzionale con il sostegno del centrosinistra, per cercar di far cadere Berlusconi, non per l’orribile  politica che porta avanti, ma perché inviso ad un’Europa che non riesce a piegarlo. Napolitano esce anche lui dal perimetro istituzionale e favorisce la caduta di Berlusconi sostituendolo con l’uomo delle banche Monti, banche che stanno imponendo una dittatura finanziaria, e Monti  infatti impone il pareggio di bilancio in costituzione stravolgendo i principi di solidarietà presenti nella Carta . Nel 2013  il risultato elettorale non consente di creare un governo e il centrosinistra, dopo aver impallinato Prodi, rielegge con un’insolita prassi Napolitano che uscendo dal suo perimetro istituzionale a gamba tesa impone un governo del Presidente, Letta , col compito di seguire i dettami europei e tedeschi e non quelli costituzionali. La vecchia scuola democristiana di Letta non convince perché si afferma l’idea che si debba accelerare nella distruzione  della Costituzione, in realtà mai completamente attuata, ma che comunque un ostacolo da rimuovere.

Si punta sul decisionista Renzi che sembra seguire in molti punti gli attacchi più retrivi che sono stati fatti alla Carta, infatti la riforma costituzionale di Renzi propone uno stravolgimento della Costituzione con la modifica di 54 articoli su 139. E’ un attacco che viene portato quando gli anticorpi sembrano non in grado di rispondere, sembra che nel paese non ci sia una consapevolezza del fatto che questo è un momento storico nel quale non c’è qualcuno che vuol cambiare, bensì qualcuno che vuol distruggere  la base della nostra storia democratica e repubblicana.

25 aprile costituzione.Speriamo nei giovani che sembrano in fase di risveglio critico positivo, ma il grande baluardo rimane l’associazione nazionale dei partigiani che si è presa il carico di essere il riferimento e la bandiera simbolica del Comitato del No alla distruzione della Costituzione, scendendo di nuovo in campo come nella guerra di liberazione del 1943 – 45. E’ ancora l’Anpi la grande novità del paese, la vera modernità che si oppone alla rappresentazione teatrale del nuovo incarnata dal nuovissimo distruttivo di Renzi.

Recommended For You

About the Author: Pisorno