Cisl, Giovanni Pardini: “A Livorno occorre lavoro vero, manca un nuovo disegno strategico di sviluppo”

“Livorno deve svoltare, non può continuare a vivere di sussidi e risorse, nel tentativo di integrare situazioni di reddito sempre più precarie. Questa città ha necessità di lavoro, di progetti e di investimenti, in buona parte ci sono ma non spiccano il volo, ingessati  da situazioni legate alla burocrazia, o a rendite di posizione che frenano i percorsi di sviluppo”

5luglio 2017 da Cisl Livorno

Tutte le parti devono remare nella stessa direzione per incidere sui tempi , basti pensare all’impasse che sta vivendo la costituzione del nuovo Organismo che gestirà l’Autorità Portuale di sistema, tra ricorsi e proroghe . Un porto che si è  ripreso ma che non ha dato risultati occupazionali adeguati rispetto all’aumento dei traffici conseguiti, ma che oggi ha bisogno di tutto tranne che di incertezza nella Governance.

  • Bisogna portare a termine i tanti progetti iniziati, proseguire con quelli in essere come la privatizzazione di Porto 2000 che potrebbe portare una ricaduta importante sulla situazione lavorativa livornese, visto lo spessore delle aziende che hanno vinto la gara, Moby e MSC.
  • Lo stesso ragionamento va fatto per la questione sanità anche questa irretita nei meandri burocratici istituzionali e decidere, costruire un nuovo Ospedale o ristrutturarlo.
  • Per la Darsena Europa anche in versione light, pur che si porti avanti,  far decollare finalmente la questione dei bacini, e poi bonificare e mettere a disposizione le aree che ci sono per nuovi investimenti.

In definitiva, occorre parlare di lavoro per concretizzarlo, decidere su cosa vuole puntare Livorno.

Una volta l’economia si basava su porto e industria, oggi non può reggere su sostegni al reddito o affini, bene se ripartiamo dall’Economia del mare a basso impatto ambientale, ma ci si dia una strategia senza navigare a vista…, bacini, riparazioni, nuova Darsena, Porto turistico e crociere… Quello che oggi intravediamo è molta confusione senza una chiara  prospettiva di sviluppo , un orizzonte nitido in cui credere. Al riguardo potrebbe essere indicativo l’incontro con la Regione , così come gli Stati Generali con le Istituzioni locali se porteranno ad una sintesi credibile, a prospettare un quadro dove lavorare per far incrociare investimenti e progetti con le professionalità necessarie da richiedere al mercato del lavoro. Non abbiamo certo più bisogno delle ennesime analisi che non ci fanno fare passi in avanti, ora dobbiamo decidere cosa vogliamo fare lo chiederemo e ce lo dovranno dire i Sindaci nella riunione degli Stati Generali per il lavoro,  nell’incontro, programmato per il prossimo 5 luglio, con il governatore della regione Rossi; gli ammortizzatori sociali servono, per carità, ma bisogna assolutamente far ripartite l’economia di questo territorio, di questa città dando prova di capacità, concretezza, raggiungendo rapidamente gli obbiettivi che ci prefiggiamo.  Se così non sarà, questa organizzazione proporrà un’altra mobilitazione perché, ribadiamo , abbiamo bisogno di sviluppo vero e, soprattutto di  lavoro vero.

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