Da venerdì 19 giugno “Di Terra e di Mare. Livorno in fotografia” in Fortezza Nuova. Workshop con Matteo Basilè

sala archi fortezza nuovaApre venerdì 19 giugno, alle ore 18, nella Sala degli Archi della Fortezza Nuova la mostra fotografica “Di Terra e di Mare. Livorno in fotografia”, una ricca esposizione di scatti (circa cento), in bianco e nero e a colori,  provenienti dagli archivi di 12 autori livornesi che “raccontano” la città

Locandina_di-terra-e-di-mare17giugno 2015 di admin

Espongono: Stefano Baldini, Mario Bellagotti, Paolo Bonciani, Alessio Brondi, Nicoletta Cantore, Alberto Cecio, Federico Dell’Agnello,Fabbrica Immagine, Francesco Levy, Vito Lo Piccolo, Carlo Lucarelli, Patrizia Tonello.

La mostra si articolerà in due momenti distinti

Dal 19 giugno al 19 luglio avrà come tema “I luoghi”, ovvero foto che fissano aspetti della città più o meno conosciuti: piazze, ville, monumenti ma anche scorci inconsueti che solo un occhio artistico riesce ad immortalare.

Dal 21 luglio al 16 agosto , la mostra cambia veste e sarà sostituita con “Le persone” ovvero con foto che ritraggono i livornesi, cittadini comuni, operai, artigiani.

La mostra fotografica è intitolata “Di Terra e di Mare” proprio perché vuole offrire una panoramica sulla città: su Livorno, che è città marinara, ma anche città dotata di un ricco retroterra collinare. E poi il titolo gioca anche sul termine “Di Terra e di Mare” che richiama l’antipasto, una prima “portata” di quello che sarà il ricco programma di eventi che l’Amministrazione comunale ha elaborato in seno al Tavolo della Fotografia per dare visibilità a questo mondo artistico. Si ricorda che già in seno alla mostra è in programma un ciclo di incontri con l’autore per conoscere in modo dettagliato alcuni aspetti tecnici delle immagini.

La mostra ad ingresso gratuito sarà visitabile tutti i giorni in orario 17-20 (lunedì chiuso) ; durante Effetto Venezia , dal 29 luglio al 2 agosto, sarà aperta dalle ore 18 alle 24.

Ancora disponibili alcuni posti per il workshop fotografico di Matteo Basilè

tst art galleryL’associazione TST Art Gallery in collaborazione con il Comune di Livorno, nell’ambito del progetto “Di Terra e di Mare”, dedicato alla fotografia, propone il workshop “La bellezza mostruosa o la mostruosità della bellezza” a cura di Matteo Basilè. Nelle parole dell’artista il “monstrum” è da intendersi come prodigio, segno straordinario, segno Divino, fortemente connesso con la religiosità. Il workshop avrà luogo presso le Terme del Corallo e la Sala degli Archi (Fortezza Nuova) nei giorni 3, 4 e 5 luglio. Matteo Basilè si avvarrà della collaborazione di modelli. Sono ammessi un massimo di 12 iscritti. Il workshop per l’intero periodo di tre giorni, avrà un costo di € 180,00. Sono disponibili ancora alcuni posti.Per informazioni ed iscrizioni contattare TST Art Gallery: 348 8014120

Matteo Basilé

matteo basilè(1974), figlio e nipote d’arte, erede della dinastia dei Cascella, vive e lavora a Roma. La sua carriera inizia nei primi anni ’90 come uno dei primi artisti europei che fondono arte e tecnologia. Basilé possiede la straordinaria capacità di conciliare idee opposte come bellezza e grottesco, naturale e artificiale. Esplorando la natura del genere umano, l’artista sviluppa il suo lavoro in capitoli: The Saints Are Coming (2007), Thisoriented (2009), Thishumanity (2010), Landing (2012) e iUNSEEN (2014): una serie di passaggi indipendenti dove Basilé negozia la sua percezione dell’esistenza.

La sua ricerca è un’interfaccia tra Oriente e Occidente, una dialettica interposta che opera come una collisione tra tradizione e modernità, sacro e profano.  Il glossario di Basilé si basa non solo sui segni e valori senza tempo e multiculturali, ma include visivamente il linguaggio globale dove il sogno non è più il protagonista della fotografia.

I suoi (anti-eroi) ritratti minuziosi ci rimandano alla storia classica, ma contemporaneamente trasmettono lo spirito del nostro tempo. Formalmente, Basilé elimina l’antagonismo tra realtà e immaginario, innescando un complesso sistema di porte scorrevoli emozionali. Al contrario de “Il sonno della ragione genera mostri” di Goya, qui sogno e ragione convergono in un’epifania in cui l’unico e il molteplice trasmettono un perfetto equilibrio tra intelletto e percezione sensoriale. La poetica di Basile è un universo iconografico, il risultato di una combinazione tra il manierismo tecnologico e surrealismo pittorico. Il viaggio onirico dell’artista ci guida verso vari livelli di comprensione, sia sensoriali che intellettuali. L’Altro e l’Altrove corrispondono alla sua esperienza di vita personale al di fuori del suo ambiente originario, affrontando allo stesso tempo il senso dell’esistenza e nel contesto delle dinamiche di confusione inerenti al processo di globalizzazione

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