Dall’intesa Stato Regioni arrivano tagli per 261 milioni alle non autosufficienze e al fondo politiche sociali

Tagli al sociale con il sostegno degli Enti Locali

5marzo 2017 da Silvio Lorenzi, Delegati e Lavoratori Indipendenti, Pisa

Lo Stato taglia alle Regioni e quest’ultimi ai Comuni che, a loro volta si muovono riducendo i fondi al sociali e alle persone non autosufficienti, a partire dalla legge finanziaria del 2015 e che per il 2017 costerà complessivamente, alle Regioni e Province autonome, ben 2,691 miliardi di minori introiti statali. I tagli sono considerevoli se pensiamo che a questi 261 milioni vanno sommati i 422 milioni di euro in meno alla sanità.

I sindaci che avevano dato il loro assenso ed espresso una valutazione positiva sulla Legge di Bilancio probabilmente o non avevano letto bene oppure avevano sottovalutato la portata di questi provvedimenti all’insegna della riduzione di fondi alla salute e alla non autosufficienza. 

Evidentemente dopo le promesse del Governo Renzi, con qualche mese di ritardo e una certa faccia tosta, ci si accorge solo oggi della reale portata di questa manovra economica, che colpisce laddove, invece, sevirebbe investire, in tempi nei quali combattere la marginalità. Investire nel welfare, nel potenziamento dei servizi socio sanitari, assistere i soggetti sociali a rischio di esclusione, dovrebbe essere un antidoto alla crisi economica e alla disgregazione sociale. Già sul territorio pisano da anni sono stati cancellati in silenzio numerosi progetti, conseguentemente anche posti di lavoro e ore di contratto nelle Cooperative sociali, dove ormai dominano i contratti part time e raramente per 12 mesi l’anno.

La manovra colpisce i soggetti sociali meno abbienti, gli emarginati, i disabili, gli anziani non autosufficienti, i bambini poveri, e nel contempo diminuiscono risorse su: appalti, edilizia scolastica e sanitaria, con ospedali che avrebbero continue necessità di manutenzione, di essere ammodernati per ambienti più’ salubri dove non contrarre infezioni (come testimoniano le statistiche). Quindi o, cambiamo direzione di marcia o, rassegnamoci al declino in cui: diminuisce la speranza di vita, dove curarsi è diventato un lusso come in Grecia, dove il Fmi e la Banca europea hanno determinato la chiusura di Opedali e Presidi sanitari, licenziando medici e personale sanitario.

Atto Camera, Intesa Stato Regioni del 23 febbraio scorso. Segue la risposta scritta all’interrogazione dell’on. Lenzi in Affari Sociali, pubblicata Giovedì 2 marzo 2017 nell’allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali):

Passo ad illustrare l’atto parlamentare dell’onorevole Lenzi concernente la possibile riduzione del Fondo per le non autosufficienze per un importo pari a 50 milioni euro e del Fondo nazionale politiche sociali di circa 200 milioni. 

Al riguardo, faccio presente che nel corso della Conferenza Stato Regioni del 23 febbraio scorso, è stata raggiunta l’intesa tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano, ai sensi di quanto previsto dalla legge di stabilità per il 2016 (legge n. 208 del 2015) concernente il contributo alla finanza pubblica delle Regioni a Statuto ordinario per l’anno 2017. Secondo i termini di tale intesa, le Regioni contribuiscono agli obiettivi di finanza pubblica fissati nelle norme citate della legge di stabilità 2016 anche a valere sui trasferimenti dallo Stato alle Regioni per un ammontare pari a circa 485 milioni. Tra questi trasferimenti risultano anche i Fondi citati dall’interrogante nelle dimensioni riportate. 

Faccio presente che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali non è stato in alcun modo coinvolto nell’istruttoria dell’intesa, oggetto di confronto con il solo Ministero dell’economia e delle finanze. 

Ciò premesso, ricordo che il Ministero che rappresento sin dal 2007 ha promosso numerose iniziative volte al raggiungimento della piena inclusione sociale delle persone con disabilità attraverso lo stanziamento di risorse al Fondo per le non autosufficienze, il cui obiettivo è quello di assicurare, d’intesa con le Regioni e le Province autonome, omogeneità agli interventi realizzati sui territori attraverso la progressiva costruzione di un sistema di assistenza che assicuri la piena integrazione delle prestazioni sociali con quelle sanitarie. 
Nel sottolineare l’attenzione del Governo sulla questione posta dall’Onorevole interrogante, segnalo che con la legge di bilancio per il 2017 (legge n. 232 del 2016) è stato previsto un incremento di 50 milioni di euro del Fondo per le non autosufficienze. Inoltre l’articolo 5 del decreto-legge n. 243 del 2016, convertito con modificazioni dalla legge n. 18 del 2017, appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale ha previsto che lo stanziamento del Fondo per le non autosufficienze venga incrementato di ulteriori 50 milioni di euro per l’anno 2017. 

Pertanto, l’orientamento costante del Ministero del lavoro e delle politiche sociali dimostra la propria contrarietà alla prospettiva di una riduzione di tali fondi nella consapevolezza che trattasi di risorse destinate alle fasce più deboli della popolazione. 

A conferma del forte interesse sul tema, evidenzio che è stato firmato dal Ministro Poletti lo schema di decreto finalizzato a definire l’ammontare delle risorse del fondo per il diritto al lavoro per i disabili trasferite all’Inps a decorrere dal 2016 e rese disponibili per la corresponsione al datore di lavoro che assume persone disabili. Da ultimo, segnalo che sempre con riferimento alle persone disabili, di recente è stato pubblicato il decreto che prevede la proroga dell’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità per tutto il triennio 2017/2020.

 

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