David di Donatello a Paolo Virzì. Messaggio di auguri del sindaco Nogarin e dell’assessore Belais

L’artista livornese ha ricevuto il prestigioso riconoscimento come miglior regia per il film “La Pazza Gioia”

28marzo 2017 da Comune di Livorno

Il sindaco Filippo Nogarin e l’assessore alla cultura Francesco Belais  esprimono le loro felicitazioni  al regista  livornese Paolo Virzì che ieri, lunedì 27 marzo, ha ricevuto a Cannes il David di Donatello per la Migliore regia per il film “La pazza gioia”.

“Il David di Donatello a Paolo Virzì come miglior regista è motivo di orgoglio per la città, così l’assessore alla cultura Francesco Belais, per questo oltre a esprimergli le mie più sentite congratulazioni, desidero ringraziare personalmente un artista non comune, che con i suoi lavori si è imposto ormai da anni e meritatamente sulla scena internazionale quale erede della commedia del grande Cinema italiano. Sono particolarmente felice che questo premio arrivi proprio quest’anno, nel ventennale di “Ovosodo”, continua l’assessore, film amatissimo dai livornesi, legato a doppio filo con la città, che ci stiamo preparando a festeggiare degnamente con un importante evento nel quale sarà celebrato anche questo ultimo prestigioso riconoscimento”.
“Dopo aver festeggiato ai David dell’anno scorso il giovane Federico Conforti, premiato per il montaggio del film “Lo chiamavano Jeeg Robot”, conclude, siamo felici oggi di tornare a far festa per uno dei nostri cittadini più illustri”.

Gli fa eco il sindaco Filippo Nogarin “Desidero congratularmi con Paolo Virzì a nome dell’Amministrazione comunale e della città tutta. “La pazza gioia” è un film pieno di poesia, che ho apprezzato moltissimo, al quale hanno preso parte anche tanti livornesi. Questo David di Donatello, una tra le massime onorificenze del cinema italiano, riconosce meritatamente la levatura artistica e intellettuale di un grande regista capace di raccontare storie e personaggi indimenticabili e di regalarci momenti lirici altissimi, che ci commuovono, ci divertono e, sempre, di fanno riflettere”.

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