26febbraio da Fabrizio Pucci (Liberi e Uguali)
L’On. Ex Ministra Giorgia Meloni il 20 gennaio 2018, dal suo profilo Facebook scriveva:
“A Milano il 40% dei cittadini poveri che si rivolgono alla Caritas sono italiani. Persone invisibili, che in questi anni la sinistra ha totalmente abbandonato a se stesse perché troppo concentrata sul business dell’accoglienza degli immigrati.
Non è civile quello Stato che si occupa di tutti ma non del suo popolo.
Con Fratelli d’Italia al governo daremo un aiuto concreto a chi è impossibilitato a lavorare come disabili e ultra sessantenni privi di reddito; aumenteremo le pensioni minime, raddoppieremo l’assegno di invalidità e sosterremo con un “reddito d’infanzia” le famiglie con minori a carico”.
La replica di Fabrizio Pucci (Liberi e Uguali)
A me basta questo per far capire quali siano le bugie e le contraddizioni di una campagna elettorale avvelenata che ha dimostrato anche in questa città quanto sia facile raccontare tutto e il contrario di tutto, ma in particolare quanto sia facile cavalcare l’odio a intermittenza per conquistare voti in base al contesto. Basta leggere la cronaca locale per fare un facile raffronto: inquinare un clima di crescente intolleranza è semplice e lo conferma l’ennesima boutade elettorale uscita poche ore fa sulla questione che riguarda la nascita di un centro di accoglienza a Livorno e la relativa raccolta di firme in poche ore contro il progetto fortemente voluto dalla Caritas cittadina.
Il candidato alla Camera Giovanni Donzelli in quota a Fratelli d’Italia, supportato dal portavoce cittadino del partito Andrea Romiti ritiene che sia una scelta scellerata e che la petizione di Fratelli d’Italia sia posta ‘a tutela’ dei bambini che frequentano la scuola Agnoletti, la scuola Modigliani e le scuole medie Pistelli a Livorno, contro l’attivazione nel quartiere Corea del Villaggio della Carità’ gestito dalla Caritas in via La Pira. Una nota del partito cita numerose firme sia su modello cartaceo che on line sottoscritte per raccogliere l’appello fatto da un gruppo di mamme che temono per i propri figli. La motivazione addotta dal candidato Donzelli a dal portavoce livornese Romiti recita:
“Non si può collocare in mezzo a tre scuole un centro di accoglienza che sarà frequentato da persone con difficoltà di vario genere, è una decisione scellerata e per questo abbiamo aderito volentieri e deciso di indirizzare questo appello al Comune di Livorno e al Sindaco Nogarin”.
Vorrei capire le ‘difficoltà di vario genere’ cosa comprendano, essere poveri e diventare improvvisamente deboli oggi è molto facile, può accadere da un giorno all’altro, a qualsiasi età, in ogni parte del paese perché si può perdere il lavoro, poi la casa e ci si ritrova a dormire in macchina, non ci si cura perché non ci sono i mezzi economici per farlo ed è così che ci ammala, si diventa fragili, impotenti nei confronti di leggi che non tutelano il disagio e non sanano le differenze fra noi. Per il popolo vanno bene i due pesi e le due misure quando si tratta di lotta alla povertà, inclusione e difesa dei diritti dei cittadini fragili. La lotta fra poveri si consuma con gli stranieri, prima, con i vicini poi.
E’ fin troppo semplice dire che è colpa della sinistra che abbandona gli italiani per occuparsi degli immigrati.
Quando non si sa a chi dare la colpa di qualcosa si imputano responsabilità alla Sinistra. Si ricordi l’On. Meloni che la sinistra non legifera e non governa da molto, troppo tempo e forse il risultato è in quella percentuale che lei cita nella sua dichiarazione.
La destra si mettesse d’accordo almeno sulle bugie urlare da un megafono.
Predicare bene e razzolare male è lo sport nazionale di chi ci governa e di chi probabilmente avrà bisogno dopo il 4 marzo di un aiutino per tornare a governare, aiutino che la destra è già disposta a dare, quindi forse sarebbe meglio abbassare i toni. Milano e Livorno, sono esattamente la stessa cosa perché la povertà oggi non ha colore, non ha età, non ha una lingua, e soprattutto oggi non ha più una cittadinanza o una latitudine precisa. Mi meravigliano i genitori di quei bambini di Livorno, che come ritiene l’On. Meloni, sono diversi evidentemente da quelli di Milano che al contrario saranno tutelati. Qui saranno educati all’intolleranza, all’esclusione e mi domando quali donne e quali uomini diventeranno da adulti, quali saranno i principi che li muoveranno nel futuro.