Il candidato a sinistra del Partito Socialista non aveva mai preso una percentuale così alta
24aprile 2017 da Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista
L’entusiasmante campagna di Melenchon dimostra, dopo Grecia, Spagna e Portogallo che la sinistra antiliberista e anticapitalista in Europa non è condannata al minoritarismo, anzi è l’unica sinistra credibile ormai sulla scena.
Condividendo con Jean Luc Melenchon e i partiti che lo hanno sostenuto la comune appartenenza al Partito della Sinistra Europea e al gruppo parlamentare del GUE/NGL continueremo a lavorare con loro per la costruzione di un’alternativa in Europa. Il risultato francese incoraggia a insistere nella proposta di costruzione di un soggetto unitario della sinistra che abbia però come la campagna di Melenchon un profilo di netta rottura, un programma radicale e un linguaggio chiaro e comprensibile che possa raccogliere un consenso popolare vasto e soprattutto suscitare impegno e militanza. Invitiamo le altre formazioni della sinistra alternativa al PD a mettersi a disposizione perché l’Italia è diventata l’unico paese in Europa dove manca una sinistra antiliberista forte, visibile, popolare.
L’exploit della ‘Francia ribelle’ di Melenchon è l’unico segnale positivo in queste elezioni.
Al ballottaggio i francesi dovranno scegliere, tra la destra xenofoba e fascista e un banchiere liberista sostenuto dal grande capitale finanziario, dalle multinazionali e dalla Confindustria francese. L’austerità neoliberista provoca la crisi dei partiti che hanno sostenuto le politiche antipopolari e brucia i leader in breve tempo. I socialisti si riducono al minimo storico dopo la disastrosa esperienza del governo Hollande. Ma l’operazione Macron, come quella intorno a Renzi 3 anni fa, mostra che l’egemonia neoliberista è ancora forte e le classi dominanti reinventano continuamente nuovi personaggi da lanciare nello spettacolo.