Fa un po’ impressione avere Guccini a due metri di distanza e sapere che non canterà neanche una canzone, ma che piacere sentirlo parlare della sua vita
6giugno 2016 di Michele Faliani
La bellissima chiesa di San Romano è stracolma di gente per riabbracciare uno dei cantautori più amati della nostra storia. Negli ultimi anni, dopo l’uscita de “L’ultima thule”, si è ritirato dall’attività musicale, ma fortunatamente Francesco Guccini continua a scrivere: la sua ultima opera si chiama “Un funerale, un matrimonio, per non parlar del gatto”, una raccolta di piccole storie e di persone che hanno significato molto nella vita dell’autore.
Un applauso scrosciante lo accoglie appena entra nell’auditorium, e a chi lo chiama ‘Maestro’ risponde subito “Non chiamatemi così, sono maestro solo perché ho fatto il Magistero ma ho insegnato solo 3 giorni, e come supplente”. Da lì in poi è un susseguirsi di aneddoti e di racconti della propria vita, ed è un vero piacere sentirlo raccontare della sua vita a Pavana, di come ha visto cambiare il mondo in 75 anni e delle persone che ha incontrato. Non canterà più, Guccini; ma finché scriverà libri come quello che ha presentato e ci darà la possibilità di incontrarlo e di ascoltarlo, la mancanza di nuovi dischi sarà sicuramente più sopportabile.