“Gli ammutinati delle trincee” presentazione del libro e proiezione 30maggio

Gli ammutinati delle trincee”Iniziativa antimilitarista sabato 30 maggio presso la sede della Federazione Anarchica Livornese, via degli Asili 33

29maggio 2014 da Federazione Anarchica Livornese e Collettivo Anarchico Libertario

In occasione del centenario del primo conflitto mondiale un’iniziativa di approfondimento e dibattito sulla diserzione e l’insubordinazione durante la Prima guerra mondiale, con la presentazione del libro di Marco Rossi “Gli ammutinati delle trincee” e con la proiezione del documentario “Non c’è solo la vittoria”.

  • h 18 presentazione del libro con l’autore Marco Rossi, “Gli Ammutinati delle trincee” dalla guerra in Libia al primo conflitto mondiale 1911-1918 (BFS, 2014)
  • h 20.30 aperitivo/buffet
  • h 21.30 proiezione del fi lmato “Non c’è solo la vittoria”, regia ed edizione Federico Cataldi, regia episodio Giovanna Massimetti (durata 51 min.)

gli ammutinati delle trinceeLa Prima guerra mondiale, spesso definita il tragico atto di nascita del Ventesimo secolo, rimane l’evento storico che ha determinato i traumi, i conflitti, le trasformazioni non solo nella società, ma nella coscienza collettiva e nell’esperienza umana di milioni di persone e, in particolare, dei ceti popolari e delle classi subalterne di ogni paese. Furono infatti queste ultime a pagare maggiormente gli effetti laceranti di quella guerra, voluta dal potere economico, dai governi e dai rispettivi nazionalismi, per affermare un’egemonia imperialista, conquistare territori e incrementare i profi tti dell’industria bellica.

La Grande guerra rappresenta il naufragio della civiltà moderna, nella quale è coinvolta pienamente l’Italia liberale che già con la spedizione in Libia (1911-12) aveva anticipato eventi, strategie e temi che troveranno un’altra conferma negli anni 1914-18. Non tutti i contadini e gli operai travolti dalla guerra accettarono passivamente di morire – da Tripoli a Caporetto – per interessi e logiche non loro.

Prigionieri delle trincee, questi non-sottomessi combatterono una loro guerra dentro la guerra, ammutinandosi agli ordini criminosi dei generali, disertando, dandosi alla macchia, animando rivolte per difendersi da una patria che li mandava al massacro e li voleva assassini di altri sfruttati.

Questa ricerca al rovescio vuole dare voce al loro coraggio di restare umani, anche a rischio della fucilazione per disfattismo.

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