Grandi Molini. La pazienza dei lavoratori e la mancata chiarezza tra Azienda e Autorità Portuale

Vicenda Grandi Molini

4febbraio 2017 i comunicati (pagina in aggiornamento)

Da: Sì-Toscana a Sinistra. Fattori e Sarti:

”Maggiore chiarezza da parte dell’ Azienda e dell’Autorità Portuale.  Rispettino la parola data, per salvare i lavoratori e rilanciare un progetto industriale utile al porto di Livorno”

“Da tempo stiamo seguendo la vertenza dei lavoratori della Grandi Molini di Livorno, apprezzando la loro pazienza e la loro fiducia verso una soluzione che sembrava ormai alle porte. Ora basta, è il momento di scoprire le carte. Fino al novembre scorso l’Azienda si era pubblicamente esposta dichiarando l’ inequivocabile volontà di rilanciare lo stabilimento di Livorno, una volta che fossero ultimati i lavori di ristrutturazione della banchina. Adesso sostiene che non ha avuto risposta dall’Autorità Portuale sul proprio piano industriale e che i conti non tornano più. Nel frattempo arriva come un fulmine a ciel sereno la lettera di licenziamento per 30 lavoratori su 45. Dal canto suo, l’Autorità Portuale denuncia l’assenza di un vero e credibile piano industriale, avendo disatteso gli impegni presi per la realizzazione dei lavori nell’Accordo siglato alla presenza di Simoncini, consigliere del presidente Rossi sulle questioni del lavoro. La conseguenza è che a due mesi di distanza, tutto è ancora fermo.” affermano i consiglieri Tommaso Fattori e Paolo Sarti di Sì Toscana a Sinistra.

“Il prossimo martedì ci sarà un nuovo incontro con la Giunta regionale e in quella sede deve essere fatta chiarezza, non è tollerabile questo gioco delle parti sulla pelle dei lavoratori. L’Azienda dimostri di avere intenzioni serie e di avere un piano industriale credibile,  l’Autorità Portuale ci dica il motivo per cui non è stato indetto il bando di appalto per i lavori di abbassamento del fondale. Ci auguriamo un esito positivo di questa vicenda, sia per il futuro del Porto di Livorno, sia per i lavoratori e le loro famiglie.”

Da Rifondazione Comunista:

“La vertenza dei lavoratori della Grandi Molini è un esempio di coerenza e pazienza, messa a dura prova”

 

In data 7 dicembre 2016 vene confermata la riapertura dello stabilimento, ormai fermo da oltre un anno, i dipendenti hanno ripreso il lavoro per un’operazione di pulizia che è durata due mesi, al termine dei quali, quando sulla base degli accordi raggiunti e sottoscritti dalle parti sociali, tutto sembrava orientarsi verso la ripresa produttiva, l’Azienda in modo unilaterale e del tutto inaspettato, ha provveduto ad inviare la lettera di licenziamento collettivo per 30 persone. Improvvisamente, i conti non tornano più e si riapre la  diatriba tra Azienda e Autorità Portuale, sul mancato adeguamento della banchina e del relativo fondale che dovrebbe consentire l’utilizzo di navi da 25.000 ton. Poiché i soldi per poter avviare i lavori, 5milioni di euro, sono già stati stanziati, a questo punto servono posizioni chiare:

  • Che l’Azienda si interroghi sui 200milioni di perdite e, nel contempo dimostri la volontà di realizzare un piano industriale concretamente spendibile.
  • Che l’Autorità Portuale spieghi il motivo reale per cui non è stato ancora indetto il bando per avviare i lavori della banchina e abbassamento del fondale.

“Ovviamente auspichiamo che si possa giungere, una volta fatta chiarezza sulla vicenda, ad un esito positivo di questa vertenza, Livorno non può più permettersi di perdere neanche un solo posto di lavoro.”

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