I quattro registi italiani in concorso alla Mostra del cinema di Venezia non hanno vinto nessun premio importante eccetto la coppa Volpi per la migliore interpretazione ad una intensa Valeria Golino in un ruolo non facile
15settembre 2015 di Donatella Nesti
I quattro registi italiani hanno puntato la cinepresa su personaggi femminili rendendo le interpreti protagoniste assolute ma il risultato non è stato efficace.
Nel film dell’esordiente Messina “L’attesa” non convince la storia di una madre (Juliette Binoche) che tenta di risolvere la perdita del figlio negando l’evento aiutata dalla giovane fidanzata che finge di non capire fino all’ultimo, quando si sa che l’intuito femminile carpisce la verità anche da un minimo dettaglio.
Le due donne del film di Guadagnino “A bigger splash”, la matura rockstar e la giovane Lolita sono rappresentate senza la tensione necessaria ad un thriller erotico, per non parlare della giovane conversa di Bellocchio (“Sangue del mio sangue”) seduttrice come la monaca di Monza e murata viva, la quale risente di troppe rivisitazioni del Malleus Maleficarum, il libro usato dall’Inquisizione per condannare le presunte streghe.
Si salva appunto il personaggio di Anna nel film di Gaudino “Per amor vostro” un bianco e nero che rinuncia ai bellissimi occhi verdi della Golino ma ne esalta le qualità recitative permettendole di conquistare la seconda coppa Volpi, unica italiana riuscita nell’impresa.
Anna è una donna napoletana con una famiglia problematica, un marito usuraio e violento , un falso innamorato che la inganna, un lavoro precario nel cinema ed anche un figlio non udente.
È stata una bambina spavalda, coraggiosa, al punto che durante la tradizionale festa dell’Assunta, era sempre lei la prescelta per il “volo dell’angelo”: sospesa tra un campanile e un palazzo, agganciata soltanto a una corda penzolante, non esitava a lanciarsi nel vuoto con un sorriso. Ora che è adulta, Anna sembra aver perso quel coraggio, non è più la bambina che è stata. Negli anni ha accettato, per amore degli altri, talmente tante cose che la sua vera natura si è “appannata”. Per amore dei tre figli e della famiglia, ha lasciato che la sua vita si spegnesse, lentamente. Fino a convincersi di essere una “cosa da niente”.
Parlano spagnolo i due Leoni, oro assegnato al film venezuelano “Desde alla”, che tradotto significa “Da lontano” un film di Lorenzo Vigas, che vede la partecipazione di Alfredo Castro e Luis Silva, argento assegnato al regista Pablo Trapero per il suo “El clan” dove una famiglia insospettabile rapisce ragazzi come la polizia del dittatore ma lo fa per soldi.
Sicuramente pregevole il film di Vigas che richiama gli ambienti ed i personaggi di Pasolini con i ragazzi che accettano per soldi di essere “guardati” da un uomo di mezza età. Nel film dove il giovane e ribelle Elder e l’odotecnico stringono una strana relazione si possono leggere i temi sempre attuali dell’omofobia, della mancanza di una figura paterna, del desiderio di normalità anche quando è impossibile.
Il film che ha vinto la interessante sezione collaterale ‘Orrizzonti’ merita di essere ricordato perché oltre ad essere una storia vera denuncia due enormi problemi negli USA, il tema della sanità pubblica assente e quello di chiese e sette che provocano molti danni. “Free in deed” di Jake Mahatty racconta la storia di Melva una madre single con due figli, il più grande autistico rifiutato da scuola e ignorato dai medici. Si rivolge ad una chiesa dove un improvvisato pastore crede nel miracolo della guarigione con un improbabile metodo che richiama l’esorcismo, inevitabili le conseguenze drammatiche.
Il premio della settimana della critica è andato agli aborigeni dell’isola australiana di “Tanna” un paradiso terrestre dove gli aborigeni vivono secondo antiche tradizioni ma saranno due giovani Romeo e Giulietta a cambiare in nome dell’amore le regole dei matrimoni combinati.
I premi:
- Leone d’Oro per il miglior film a: DESDE ALLÁ (FROM AFAR) di Lorenzo Vigas (Venezuela, Messico) Leone d’Argento per la migliore regia a: Pablo Trapero per il film EL CLAN (Argentina, Spagna)
- Gran Premio della Giuria a: ANOMALISA di Charlie Kaufman e Duke Johnson (USA)
- Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile a: Valeria Golino nel film PER AMOR VOSTRO di Giuseppe Gaudino (Italia)
- Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a: Fabrice Luchini nel film L’HERMINE di Christian Vincent (Francia)
- Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore emergente a: Abraham Attah nel film BEASTS OF NO NATION di Cary JojiFukunaga (USA)
- Premio per la Migliore Sceneggiatura a: Christian Vincent per il film L’HERMINE di Christian Vincent (Francia)
- Premio Speciale della Giuria a: ABLUKA (Follia) di EminAlper (Turchia, Francia, Qatar)
- Premio Orizzonti per il Miglior Film a: FREE IN DEED di Jake Mahaffy (USA, Nuova Zelanda)