Il Maestro e Margherita vietato in Ucraina. Serie Tv dedicata al capolavoro di Bulgakov censurata dai “democratici”

Avrebbe dovuto suscitare un coro di sdegno sui nostri media e nella nostra stampa così sensibile e “liberale” la notizia che nell’Ucraina governata dai “democratici” sostenuti da Usa e Unione Europea venga censurata una serie tv dedicata al celebre capolavoro di Michail Bulgakov “Il maestro e margherita”. 

22dicembre 2016 dal blog di Maurizio Acerbo

Eppure il 2016 è l’anno in cui ricorrono il 125° anniversario della nascita di Mikhail Bulgakov e  il 50° della prima pubblicazione de Il Maestro e Margherita sulla rivista letteraria Moskva. Gli intellettuali e giornalisti “liberali” del nostro paese non si sono indignati per la messa al bando del Partito comunista e persino dei canti e dei simboli comunisti in Ucraina e nemmeno per la riabilitazione dei filo-nazisti antisemiti che combatterono al fianco delle truppe hitleriane.

E’ tale la distrazione che non ha fatto notizia dalle nostre parti il fatto che in questi giorni il Consiglio Nazionale per la Programmazione della Televisione e Radio dell’Ucraina ha pubblicato un elenco di film e serie televisive la cui proiezione/trasmissione in Ucraina è stata vietata dall’Agenzia del Film di Stato. Nel 2014-2016 l’Agenzia ha negato la registrazione dello stato e ha annullato le licenze di proiezione per oltre 500film e serie televisive in lingua russa.

Il 10 dicembre 2016, forse per festeggiare il doppio anniversario, l’Agenzia di Stato ucraina ha provveduto ad aggiungere alla famigerata lista nera la serie televisiva Il Maestro e Margherita, diretta da Vladimir Bortko. Qualcuno chiederà al Ministero della Cultura ucraino di fornire spiegazioni? La russofobia dei “democratici” ucraini è tale che paiono aver dimenticato che Bulgakov era nato a Kiev e non era nemmeno comunista.

E’ noto che negli anni venti e trenta Bulgakov fu oggetto di feroci critiche da parte di letterati e intellettuali bolscevichi (tra cui Mejerchol’d e Majakovskij), le sue opere teatrali sovente censurate e nei suoi scritti ironizzava sulla società sovietica*. Forse il problema è che Bulgakov comunque si considerava russo e non simpatizzava per il nazionalismo indipendentista ucraino.  Sarà per questo che a Mosca sarà inaugurato prossimamente un monumento e che anche la serie tv dedicata al capolavoro di Bulgakov è di produzione russa (nonostante risalga al 2005 in Italia non mi pare sia arrivata neanche in dvd). Evidentemente la nuova Ucraina filo-occidentale sta procedendo a un’operazione non solo di riscrittura della storia con le note leggi revisioniste che hanno suscitato preoccupazione degli studiosi di tutto il mondo ma non del Corriere o di Repubblica, ma anche a una pulizia etnica del proprio immaginario audiovisivo. A coronare l’opera di “democratizzazione” del paese si è aggiunta anche una nuova legislazione approvata nel parlamento ucraino giovedi, 8 dicembre 2016 che limita fortemente l’importazione di libri russi  che avranno bisogno di una speciale autorizzazione. Una misura che fa compagnia all’imposizione di quote di trasmissione in lingua ucraina alla radio e in Tv. 

Ricordo che circa il 30 per cento degli ucraini parlano russo come lingua madre e che queste misure liberticide sono puntate contro di loro oltre che contro i più elementari principi di libertà. Saranno questi i progressi nelle “riforme” di cui l’Unione Europea si è congratulata con i governanti ucraini? Secondo il rapporto della Commissione Europea dei primi di dicembre: “Nel 2015 e 2016, l’Ucraina ha intrapreso riforme intense e senza precedenti in una serie di settori dell’economia e della società, mentre le sue istituzioni democratiche sono state ulteriormente rivitalizzate”. Non ho trovato prese di posizione del  vicepresidente del Parlamento Europeo Gianni Pittella del PD (ora candidato alla presidenza dai “socialisti” europei) che arringò la piazza di Maidan nel 2014. Non pare che ne abbia chiesto conto la veltroniana Federica Mogherini durante il Consiglio di associazione Ue-Ucraina che ha presieduto il 19 dicembre? L’Unione Europea, il Fondo Monetario Internazionale, gli USA continuano a finanziare il governo ucraino facendo finta di non accorgersi di quel che accade. D’altronde hanno coltivato per anni alleati come Erdogan!

Sarebbe il caso di organizzare un reading di Bulgakov davanti all’ambasciata ucraina e poi cantare in coro L’Internazionale, anch’essa messa fuorilegge nell’Ucraina “democratica”.

* Va detto che Bulgakov morì di malattia mentre gran parte della vecchia guardia comunista bolscevica finì vittima delle purghe di Stalin, nei confronti dell’autore de “Il maestro e margherita” fu più “magnanimo“.

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