Il caldo consiglia di uscire la sera ed ecco puntualmente riaprono le arene estive a Livorno e Pisa che offrono una programmazione in grado di soddisfare le richieste di un pubblico più vasto senza tuttavia sacrificare gli amanti del cinema d’autore.
30 Giugno 2019, di Donatella Nesti
Le tre arene livornesi La meta, Fabbricotti, Ardenza propongono una programmazione varia ed interessante con tante commedie ma anche pellicole d’autore protagoniste della scorsa stagione, alcune della quali reduci dai premi internazionali Oscar, Golden Globe,Palma d’oro e dai nostri David di Donatello e Nastri d’argento. L’Arsenale di Pisa, storica sala d’essai, si trasferisce nella bellissima cornice del Giardino Scotto con tante proposte da non perdere. Si aggiungono le programmazioni del cinema La pineta a Castiglioncello e la rassegna ’Sguardi in Fortezza’ del lunedi sera con possibilità di apericena prima della proiezione. Quest’ultima programmazione è dedicata a quel cinema ‘invisibile’che passa raramente nelle sale o rimane solo per pochissimi giorni. “Sguardi in Fortezza”, in collaborazione con il Deep Festival, nasce dalla collaborazione di Nido Del Cuculo, Circolo del Cinema Kinoglaz, Fortezza Bar, Menicagli Pianoforti e Autorità di sistema portuale del mar Tirreno Settentrionale.
Tra i film in programma nelle arene segnaliamo alcuni lungometraggi reduci da premi e successi internazionali. ‘Green Book’ premiato con l’Oscar racconta il viaggio di un autista bianco alquanto rozzo ed un raffinato pianista nero compiuto nel meridione degli USA negli anni ’60. Ma il film non è solo il solito buddy di genere che spiega come possa nascere un’amicizia tra persone diverse ed inizialmente ostili, ma è un viaggio nell’America razzista degli anni ‘60 che proprio nel famigerato ‘green book’ aveva codificato il segregazionismo. Si trattava di una guida per automobilisti afroamericani, un prontuario in cui erano indicati ristoranti, hotel, toilette riservati ai ’ colored’ senza rischiare guai e persino l’arresto se trovati a circolare in auto dopo il tramonto. Episodi di discriminazione ed aggressività il film ne mostra diversi mentre racconta la storia vera tra un virtuoso del piano Don Shirley e l’autista italo-americano Tony Lip. Il film scritto in parte dal figlio di Tony, Nick Vallelonga mostra come due compagni di viaggio così diversi scoprano insieme lungo il viaggio quanti duri a morire siano i pregiudizi basati sul colore della pelle. Premiata con l’Oscar e con la Coppa Volpi Olivia Colman nei panni della regina Anna nel film del greco Lanthimos ‘La favorita’ un bellissimo film in costume che racconta le eccentricità di una corte, quella della Regina Anna (1702 – 1714), stretta nel gioco di potere che si combatte tra Lady Sarah (Rachel Weisz) e Lady Abigail (Emma Stone) per il ruolo di favorita. Il tutto ambientato in un mondo sopra le righe, dove la corsa delle aragoste e delle anatre o il lancio di arance contro un cortigiano vestito soltanto di una parrucca sono diversivi necessari perché – come dice Lady Sarah – “una signora ogni tanto vuole divertirsi”. Reduce da ben sette premi ai Nastri d’Argento il film di Marco Bellocchio ‘Il traditore’ ripercorre la storia del pentito di mafia Tommaso Buscetta interpretato da un bravissimo Pierfrancesco Favino. Da non perdere “Dolor y Gloria”, il ventiduesimo film di Pedro Almodovar, è un ampio affresco autobiografico della vita del regista spagnolo. Il protagonista del film è Salvador Mallo (Antonio Banderas) un regista ormai in declino che ricorda con nostalgia tutta la sua vita: l’infanzia, quando la famiglia si trasferì a Paterna in cerca di una vita migliore; il primo grande amore a Madrid durante gli anni ottanta e il successivo dolore per la sua perdita; la consolazione nella scoperta della scrittura e l’amore per il cinema e il teatro che lo hanno aiutato a colmare un vuoto esistenziale, l’importante e problematico rapporto con la madre (Penelope Cruz), una delle migliori interpretazioni di Banderas perfetto alter-ego del regista.
C ‘è anche una prima visione in programma a fine luglio ”Nureyev the white crow’ di RALPH FIENNES. Il film racconta la vita del leggendario ballerino Rudolf Nureyev, dell’infanzia sofferta nella gelida città sovietica di Ufa, fino a divenire ballerino nella scuola che ha frequentato a Leningrado. Incontenibile e ribelle, a soli 22 anni fa a parte della rinomata Kirov Ballet Company, con la quale va a Parigi nel 1961, nel suo primo viaggio al di fuori dell’Unione Sovietica. Gli ufficiali del KGB, però, lo marcano stretto, diffidando enormemente del suo comportamento anticonformista e della sua amicizia con la giovane Parigina Clara Saint. Le intemperanze avranno conseguenze….