Ippodromo Caprilli: tra promesse non mantenute, un patrimonio in degrado e posti di lavoro persi, sempre più vicina l’estrema unzione. Video

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Ultimissime battute sul destino dell’Ippodromo Caprilli, la conferenza stampa con Paolo De Santi a nome della Livorno Galoppo e Giuseppe Luongo della Cgil

31marzo 2016 di GB.

Era stato richiesto un tavolo a tre con la “Società Alfea” e la “Livorno Galoppo” per definire una prospettiva spendibile al fine di evitare che, dopo 120anni, l’ippodromo di Livorno chiuda definitivamente con la sua storia e la tradizione ippica. Incontro che non è stato concesso e a questo punto la “Livorno Galoppo” trovandosi oggettivamente esclusa dalla trattativa, ha avviato le dismissioni dei contratti di utenza (a partire dall’energia, seguirà acqua e gas) compromettendo, quindi, anche la condizione dei 50cavalli che attualmente si trovano all’interno della struttura e che dovranno a breve trovare soluzioni alternative, in assenza di informazioni certe.

Image and video hosting by TinyPicA questo punto c’è da domandarsi se, nel frattempo, prosegue la trattativa con la “Società Alfea”, anche se risulta difficile ritenere (anche considerati i tempi) che questa società abbia intenzione di riprendere la gestione dell’ippodromo, quanto meno per il 2016. Di fatto si possono ipotizzare, sulla base del calendario già in essere, tentativi di accaparrarsi, tramite il Ministero, giornate di corse che si sarebbero dovute svolgere a Livorno, si tratta di 26giornate che saranno frammentate e distribuite su altri Ippodromi.

Interrompere l’attività sul Caprilli è un segnale fortemente preoccupante, infatti sappiamo quando questo avviene ma, non sappiamo se poi ci sarà una ripresa dell’attività. L’Amministrazione comunale di Livorno non solo sta commettendo un grave errore politico ma, non ha mantenuto fede agli impegni assunti neanche nei confronti dei dipendenti, questo perché a fronte di un fallimento, nessuno di questi lavoratori, oltre ad aver perso il lavoro, vedrà onorati i pagamenti regressi spettanti.

Videointerviste a Paolo De Santi e Giuseppe Luongo:

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