
Il Dogma 95 (Dogme 95) è stato un movimento creato e fondato su precise regole espresse in un manifesto pubblicato nel 1995 (da cui il nome) dai registi danesi Lars von Trier e Thomas Vinterberg con l’intento di eliminare nel cinema gli effetti speciali e investimenti miliardari
5 Aprile 2016, di Donatella Nesti
Un cinema apparentemente povero ma ricco di contenuti le cui regole furono comunque violate dagli stessi registi che vi aderirono ma che portarono ad una ricca produzione e molti premi vinti tra i quali ricordiamo “In un Mondo Migliore” (“Hævnen”) un film diretto da Susanne Bier.
Nel 2011 la regista danese ha vinto l’Oscar come Miglior Film in Lingua Straniera e il Golden Globe Award for Best Foreign Language Film. E’ ora sugli schermi il nuovo film di Vinterberg, già autore di “Festen” e de “Il sospetto,” dal titolo ”La comune” che nasce da un’esperienza personale del regista. “Dall’età di 7 anni fino a 19, ho vissuto in una comune.
È stato un periodo folle e fantastico, pieno di calore, corpi nudi, birra, discussioni di alto livello intellettuale, amore e tragedie personali. Da bambino, vivevo ogni giorno come in una fiaba. Compiendo il semplice tragitto dall’intimità della mia camera da letto fino alle aree comuni, potevo godere di una straordinaria varietà di scenari sorprendenti offerti dagli altri residenti e dalle loro innumerevoli eccentricità. Ripensandoci ora, sono stati anni pieni di cose splendide e momenti assurdi. La casa diventava cupa come l’inferno almeno cinque giorni al mese a causa dei cicli biologici delle donne già potenti e sovrane che vi abitavano, cicli che in qualche modo arrivarono a sincronizzarsi nel corso del tempo.”
“La comune”, Orso d’Argento a Berlino, racconta la volontà di Erik e Anna, una coppia di intellettuali anni ’70, di realizzare un sogno. Insieme alla figlia Freja, fondano una comune nell’enorme villa di Erik in un elegante quartiere di Copenhagen.
Con la loro famiglia al centro della storia, siamo invitati ad entrare nel sogno di una vera comune: partecipiamo alle riunioni sulla gestione della casa, alle cene e alle feste. Amicizia, amore e condivisione sotto uno stesso tetto fino a quando una sconvolgente storia d’amore metterà la comunità e la comune di fronte alla prova più dura che abbiano mai affrontato.
La comune è il ritratto ironico, ma anche doloroso e toccante, di un’intera generazione. Il film si trasforma in una delicata e tuttavia provocatoria dichiarazione d’amore per una generazione di idealisti e sognatori che da ormai molto tempo ha dovuto aprire gli occhi di fronte alla realtà. Un’utopia più amara che dolce del vivere insieme quando il dolore non si arresta di fronte ad un equilibrio che si rompe. Convincente prova di Trine Dyrholm (Anna) una delle interpreti più talentuose della sua generazione vincitrice de l’Orso d’Argento a Berlino come miglior attrice.
La convivenza non è facile neanche nel surreale condominio della grigia banlieue parigina dove si litiga per la riparazione di un ascensore che non funziona, dove atterra un astronauta disperso nello spazio, dove nasce una singolare amicizia tra un adolescente solitario ed un’attrice sul viale del tramonto.
Scrittore e regista, Samuel Benchetrit (già compagno della sventurata Marie Trintignant) pesca nella sua autobiografia e mette in schermo le banlieue della sua infanzia nel film “Il condominio dei cuori infranti” un film girato in modo volutamente semplice ma rivelatore di realtà sociali descritte non in modo drammatico ma con tanta ironia e soluzioni originali.
Squallidi corridoi, incontri notturni, foto inventate, la preparazione del cibo, dialoghi difficili tra chi parla lingue diverse, tutto viene ricomposto dallo sguardo affettuoso del regista che riesce a far emergere i sentimenti in un’umanità solitaria ed in cerca di amore. Bravi gli interpreti in ruoli non convenzionali : Isabelle Huppert, Gustave Kervern Michael Pitt, Tassadit Mandi, Valeria Bruni Tedeschi, Jules Benchetrit.