La protesta contro il decreto Lorenzin non si ferma. Lo sciopero della fame di un genitori e, il 18 luglio dalle ore 15 presidio davanti al Senato, in Piazza delle 5 Lune a Roma

15 luglio 2017 da C.Li.Va (Comitato per la Libertà di scelta Vaccinale) Toscana

Genitori e cittadini “freevax” si danno appuntamento nuovamente davanti al Senato per difendere la libertà di scelta vaccinale e per chiedere ancora una volta alla politica di ascoltare le motivazioni e le fondate preoccupazioni dei cittadini verso l’imposizione di 10-12 vaccini, un carico vaccinale che si configura come una vera e propria sperimentazione di massa sulla pelle dei bambini. 

“L’imposizione dell’obbligo, per di più ricorrendo alla decretazione d’urgenza, non appare motivata da alcuna emergenza e ha suscitato la reazione anche di medici, scienziati e giuristi che ne sottolineano la scarsa fondatezza scientifica e la dubbia costituzionalità. Chiediamo a tutti i cittadini che hanno a cuore il rispetto dei diritti e della democrazia di riunirsi in piazza per una battaglia di civiltà che riguarda tutti noi”.  

Il presidio davanti al Senato si terrà martedì 18 luglio, dalle ore 15 alle 20 in Piazza delle 5 Lune a Roma

Link facebook dell’evento:  https://www.facebook.com/events/1344890425624564/?ti=cl

Giampaolo Dotto: la protesta di un papà:

“Oggi è il terzo giorno del mio sciopero della fame. Non mi interessa se servirà a qualcosa. Poco mi importa se non avrà una risonanza mediatica. Inoltre non voglio neanche dare troppe spiegazioni! Ripeto, non mi interessa affatto. Questo decreto legislativo sull’obbligo vaccinale è una vergogna. Punto!

Dicevano che in questi giorni doveva essere messo alla fiducia, poi sono tornati indietro e, grazie ad un accordo extra time, hanno patteggiato. Una mediazione tipica della politica, fai un favore a me e io contraccambio. Lo approveranno a breve. Ne sono certi. Fine dei giochi. O forse no… Ma il punto non è solo questo. Non hanno voluto ascoltare le nostre ragioni. Hanno ignorato completamente il movimento di piazza. Le centinaia di migliaia di persone scese in tutte le piazze d’Italia. I 50.000 di Pesaro, poi, sono passati quasi inosservati grazie alla complicità della Stampa, ignavi ammaestrati.

Ma sappiate che non ci fermeremo. Anzi. Radicalizzeremo i nostri dubbi. Li stiamo trasformando in sospetti sempre più fondati. Noi la nostra lotta la continueremo, ognuno nel suo piccolo/grande modo: con una fiaccola in mano, con un megafono o urlando forte la parola libertà.

Io contribuisco così. Non so dove arriverò. Conosco i mie limiti, quelli di un essere umano. Un padre che rivendica ad alta voce solamente il suo diritto alla libera scelta. Sono una persona che vuole continuare a porre domande, avanzare dubbi e preoccupazioni. Il diritto ad essere e sentirsi umano, appunto. Ed è proprio in questi giorni che la mia umanità è uscita allo scoperto. Via le corazze, giù la maschera, e credo di parlare a nome di tutti. Siamo fragili ma forti nello stesso tempo. Versiamo lacrime, inutile far finta di nulla, passiamo notti insonni, non riusciamo a vedere in fondo al tunnel, stringiamo i pugni fino a far sanguinare le mani. Proviamo anche a far finta di nulla, un tentativo di proteggere i nostri figli.Purtroppo non sempre ce la facciamo perché quell’umanità ci tradisce e ci fa scoprire “nudi” davanti a loro, il nostro bene più prezioso. E loro sono bravi a scoprire quando fingiamo perché percepiscono la finzione come un alieno, sono abituati alla lealtà, alla verità, alla nostra onestà.

Devo correggermi. In realtà una luce c’è: è la forza che ho visto negli occhi di tante mamme e babbi durante questa esperienza, nei cortei, in occasione dei vari incontri. Luce allo stato puro. Un fuoco che non non potrà mai spegnersi, come la fiamma dell’Olimpo. Tenetevi le vostre certezze rimanendo chiusi comodamente casa. Noi continuiamo la nostra lotta lì fuori”. Giampaolo Dotto

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