Livorno. Stangata a Cinque Stelle. Il Sindaco chieda scusa agli elettori.

fanucchi massimoSalire sui tetti, gridare, promettere la rivoluzione e offendere il resto del mondo è un esercizio politicamente semplice e  redditizio, soprattutto in tempo di crisi e dagli scranni dell’opposizione.

6dicembre 2014 di Massimo Fanucchi.

finanza1Molto più difficile è l’arte di governare, quando capita di vincere le elezioni e il roboante programma elettorale presentato agli elettori si scontra con la dura realtà, dove i conti veri sono molto diversi da quelli immaginati e inventati a tavolino, ignorando le norme che regolano la finanza pubblica.

Nel programma presentato agli elettori durante la campagna elettorale i pentastellati livornesi, Sindaco in testa, hanno scritto quanto segue (Pag. 37, Punto 9.4 – Proposte): “TASSE. Minori tasse a partire dai redditi più bassi.

Obbiettivi:

a – Riduzione del carico fiscale sul lavoro e sulle pensioni nel tentativo di ridare impulso ai consumi e, in ogni   caso, di alleggerire la pressione fiscale del Comune sui propri cittadini;

b – Copertura delle operazioni di riduzione del carico fiscale sul reddito mediante le risorse derivanti dagli accertamenti tributari e dal recupero dell’evasione fiscale.

Proposta:

Esenzione addizionale comunale all’IRPEF per i redditi fino a 28.000 euro e diminuzione dell’aliquota per i redditi sopra i 28.000 euro.

Sulla base di quello che è l’ultimo bilancio consuntivo del Comune di Livorno, le entrate derivanti dagli accertamenti e dal recupero dell’evasione fiscale sono sufficienti a coprire la mancata entrata IRPEF”.

Lemmetti Gianni assessorenogarinTra lotta all’evasione e i tagli ai costi della politica, a pagina 40 del loro programma, i cinque stelle hanno quantificato i risparmi nell’ordine di 3 milioni di euro. Su questo non ci sono alibi e non è consentito tirare in ballo i tagli del governo.

Il Sindaco e l’assessore Lemmetti dovranno spiegare bene, a tutti i cittadini, in quali capitoli di spesa saranno rintracciabili i tagli, e in quali capitoli di entrata saranno calcolati i maggiori introiti dovuti alla lotta all’evasione fiscale.

Se hanno scherzato e i tagli annunciati non ci saranno, Sindaco e assessore dovranno trovare il coraggio di dirlo ai cittadini, senza giri di parole e senza nascondersi dietro il linguaggio della vecchia politica: quella delle promesse non mantenute e propagandate durante la campagna elettorale solo per raccattare voti.

L’assessore Gianni Lemmetti non potrà defilarsi da questo impegno, perché quando si è candidato a fare l’assessore al bilancio ha condiviso il programma del movimento ed ha studiato – ne siamo certi – il bilancio del comune di Livorno.

finanzaLa manovra del prossimo triennio illustrata nella Commissione Bilancio del Comune prevede stangate su tutti i fronti: sull’aliquota Irpef, l’IMU e la TASI (tassa sui servizi comunali). Da definire la stangata sulla Tari. Lemmetti si è giustificato con i tagli agli enti locali, che non sono certamente una novità imprevista e imprevedibile per il prossimo anno.

Proprio per questo, prima di promettere minori tasse, esenzioni per i redditi fino a 28.000 euro, riduzione per i redditi sopra 28.000 euro…. e autobus gratis per tutti, bisognerebbe fare bene i conti per evitare di illudere e ingannare i cittadini. Se queste stangate fossero state annunciate da qualsiasi altro candidato Sindaco, i cinque stelle avrebbero scatenato l’inferno.

finanza2Il Sindaco deve chiedere scusa ai cittadini e ringraziare le opposizioni consiliari che non lo ricambiano con la stessa moneta e non usano contro di lui il suo linguaggio infantile e aggressivo. Un linguaggio di cui ci occuperemo presto, perché il primo cittadino ha avuto l’ardire di scrivere, nella presentazione contenuta nella sua pagina ufficiale del comune: “Ho frequentato alcuni corsi di formazione di PNL umanistica cercando di crescere sul piano comunicativo interiore oltre a migliorare la capacità di farlo con il mondo esterno”.

Questo è il nuovo che avanza, con il quale i livornesi, ormai sfiancati e sempre più convinti che non c’è fine al peggio, dovranno danzare fino al 2019.

 

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