Ljubljana – Druga Godba giorno 3 – Report e photogallery

Terzo e ultimo giorno del Druga Godba di Ljubljana

 

22 Giugno 2025, di Michele Faliani

Siamo arrivati al sabato, giorno in cui si concluderà l’edizione 2025 del Druga Godba, il festival di Ljubljana dove World music ed elettronica si fondono con tolleranza, inclusione, rispetto e pace. Il primo concerto della giornata avviene nel tardo pomeriggio presso il Klub CD, una bella sala al sesto piano del Cankarjev Dom, con una terrazza che si affaccia sulla piazza del Parlamento ed una parete a vetri che regala una vista mozzafiato del Ljubljanski grad, il castello che domina il centro della città.

Vengono dalla Norvegia i protagonisti di questo primo set, qui per presentare “Barefoot in Bryophyte”, l’album che segna la loro prima collaborazione: Mari Kvien Brunvoll (per la cronaca, sorella di Ane Brun e sopraffina musicista), Stein Urheim e il trio dei Moskus. Sul palco una strumentazione da quintetto jazz, con pianoforte, batteria, contrabbasso, chitarra e l’aggiunta del glockenspiel di Mari, che oltre a cantare si occupa anche di giocare con un microfono effettato col quale dipinge suoni dilatati. Il risultato, però, non è solo avant-jazz, ma un melting pot di suoni e ritmi che talvolta richiamano l’avanguardia ed altre le atmosfere di alcuni lavori di Wyatt, e anche il post-rock dei Low. Un concerto breve ma bellissimo, con il pubblico che chiede a gran voce un bis, ma Mari spiega che hanno suonato tutto l’album e non hanno altre composizioni da eseguire.
Torniamo alla Vodnikova Domačija per un ottimo Negroni mentre ci gustiamo il concerto di Nika Prusnik e dei fratelli Poljanec, musicisti sloveni che richiamano un pubblico numerosissimo. Nika ha una voce ai limiti della perfezione, e con i compagni di palco esegue un alt folk etereo e dilatato, inframezzato da lunghi brani recitati che purtroppo, non masticando lo sloveno, non riusciamo a comprendere. Ottima, comunque, la parte musicata dello spettacolo, tutta giocata sul legame fra fisarmonica e contrabbasso e con l’uso anche di body percussion.
Gran finale ancora al Kino Šiška, con gli ultimi due concerti di questa edizione del festival.
Non me ne vogliano gli altri artisti, ma il concerto di Flèche Love, musicista svizzero-algerina, è stato sicuramente il concerto migliore di questa tre giorni di musica, un’autentica sorpresa che ha finito per occupare gran parte dei nostri ascolti fino ad oggi. Flèche Love è il progetto di Amina Cadelli, straordinaria artista che con l’aiuto del chitarrista e clarinettista Jaafar Aggiouri e del violoncellista Valentin Mussou ha regalato una performance incredibile fatta di musica, danza, fisicità e tatuaggi, con la tradizione melodica maghrebina che si fonde con l’elettronica e con una voce suadente, bellissima ed evocativa. I brani migliori del set sono stati sicuramente “Guerison”, title track dell’ultimo lavoro in studio, e “Shapeshifter”, due capolavori assoluti. Insomma, un’artista che ci ha conquistato e che seguiremo con passione.
Chiude la serata ed il festival il concerto della cantante somala Sahra Halgan, che per tutte le due ore del concerto ha tenuto stretta in mano la bandiera del Somaliland, per la cui indipendenza ha combattuto ed è stata in esilio. Come per il concerto dei Songhoy Blues di ieri, un’autentica immersione in ritmi e suoni africani contaminati con rock e blues, con funk e psichedelia, con il pubblico che ha ballato incessantemente ed ha riservato alla cantante e ai suoi tre musicisti una vera e propria ovazione.

Si è quindi chiusa anche questa edizione del Druga Godba, che ci ha permesso di assistere a un vero tour de force di 12 concerti in 3 giorni che sono volati via in una marea di suoni ed emozioni. Anche l’anno prossimo il festival animerà le serate di Ljubljana con altre band sempre in bilico fra tradizione ed innovazione, fra world music e sperimentazione con elettronica e suoni da altre culture. Un grazie enorme a Bogdan Benigar (direttore del festival) e a Nika Vogrič Dežman (ufficio stampa), che ci hanno accolti come vecchi amici. Cercheremo di esserci anche l’anno prossimo.

 

La photogallery di Mari Kvien Brunvoll e Stein Urheim with Moskus:

La photogallery di Nika Prusnik:

La photogallery di Flèche Love:

La photogallery di Sahra Halgan:

Recommended For You

About the Author: Michele Faliani