Materassi in Comune a Livorno e Nogarin promette: “blocco dei piani di recupero”

casaFamiglie sotto sfratto o che da mesi/anni vivono in strutture fatiscenti, hanno deciso di occupare il Municipio di Livorno scaricando materassi e minacciando una resistenza ad oltranza, contro l’assenza di risposte concrete in merito all’emergenza abitativa. La protesta è rientrata quando, la rappresentanza degli occupanti, ha ottenuto dal sindaco Nogarin la conferma del blocco dei piani di recupero.

14luglio 2015 da Asia-Usb video e foto di Giacomo Bazzi

Decine di famiglie sotto sfratto o  che da mesi e anni vivono in strutture fatiscenti hanno deciso di occupare ad oltranza il Comune di Livorno per protestare contro le non-politiche della giunta in merito all’emergenza abitativa. Il sindacato inquilini Asia-Usb esprime la propria totale solidarietà e appoggio alla loro lotta.

La nuova giunta 5 Stelle, nelle ultime setcasa protesta in comunetimane ha sancito la resa senza condizioni di fronte alle pressioni dei poteri forti e degli speculatori cittadini. Mentre gli sgomberi, gli sfratti e i pignoramenti vanno avanti quotidianamente, nell’ordine di 50/60 al mese, senza che gli uffici comunali siano in grado di garantire la minima assistenza neanche in presenza di minori, il programma di demolizione di centinaia di alloggi popolari va avanti senza tregua.

Nonostante le promesse elettorali e le dichiarazioni pubbliche, da giorni diversi operai sono a lavoro per distruggere decine e decine di alloggi pubblici.

Oltre alla Chiccaia anche un intero blocco in via Giordano Bruno si avvia verso la demolizione.

Nessuna traccia delle promesse elettorali in fatto di tassazione dello sfitto, nessuna traccia di strutture pubbliche da riutilizzare per l’emergenza abitativa.  A fronte di ciò si inizia a parlare di acquisto di “baracche” prefabbricate per sistemarci gli sfrattati e chi si trova in difficoltà economica. Livorno presenta un patrimonio immobiliare inutilizzato di oltre 4000 alloggi. Invece di aggredire lo sfitto e rilanciare programmi di edilizia pubblica, bloccando i piani di recupero che altro non sono che manovre speculative, si vorrebbe creare nuovi ghetti per i “poveri” magari in periferia.

La renziana Dhimjini ha scelto la via più semplice, dare in pasto alla stampa e all’opinione pubblica un programma repressivo nei confronti degli assegnatari delle case popolari per raccogliere consensi facili. Siamo sempre stati favorevoli ad un controllo dei requisiti per quanto riguarda gli inquilini di alloggi pubblici ma è da ingenui credere che solo in questo modo si possa risolvere la situazione di emergenza.

Vogliamo risposte subito. Nei prossimi mesi saranno sempre di più i disoccupati che si troveranno senza ammortizzatori sociali a rischio sfratto. Il video della protesta:

le foto:

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