Molti gli scrutini bloccati anche alle scuole medie “Fibonacci” di Pisa

scuola pisaAlla scuola media “L. Fibonacci” di Pisa è in atto il blocco degli scrutini per protestare contro la pessima riforma della scuola del Governo Renzi

12maggio 2015 da Lucia Basoccu, RSU dell’IC Fibonacci di Pisa

Il Governo Renzi e il Partito Democratico vogliono imporre al Paese e al Parlamento il ddl soprannominato “Buona Scuola”. Una controriforma pessima che aggraverà pesantemente la situazione della Scuola Pubblica, senza risolvere alcun problema, portata avanti nonostante le proteste  espresse il 5 maggio scorso con lo sciopero più massiccio mai visto negli ultimi anni.

scuolaUn provvedimento criticato da più parti perché non investe sufficienti risorse nella Scuola Pubblica, ma finanzia gli istituti privati e stravolge il ruolo stesso della scuola, modificando radicalmente la figura del Preside, che, nominato direttamente da Roma, in maniera del tutto arbitraria sceglie gli insegnanti da inserire nel proprio organico e valuta chi sono i docenti “meritevoli” cui assegnare gli aumenti di stipendio, oltre a decidere la didattica. Le aziende potranno finanziare le scuole controllandone la didattica, mentre si prevede il finanziamento dei singoli istituti da parte di famiglie ed imprese (mentre non si assicurano le risorse dello Stato), con la conseguente creazione di poche scuole di serie “A” con molti fondi ed altre di serie “B” sottofinanziate.

Agli studenti verrà imposto il lavoro gratuito in azienda senza alcuna garanzia formativa. Verranno tagliati altri 2.000 lavoratori del personale ATA, mentre per oltre 150.000 precari si prevede un’espulsione di massa dalla scuola, dopo anni di insegnamento e costosi corsi di abilitazione. I neoassunti saranno insegnanti di serie B senza diritti, destinati a fare supplenze e ad insegnare materie su cui non sono abilitati, sempre sotto il ricatto del licenziamento.

scuola.“Questo disegno di legge va fermato”, dicono i docenti in sciopero delle scuole medie “Fibonacci”; per questo motivo hanno ritenuto necessario partecipare agli scioperi indetti da Cgil, Cisl, Uil, Gilda, Snals e Cobas per bloccare le operazioni di scrutinio.

Il Governo non può attuare il ricatto della stabilizzazione di una parte dei precari, per altro obbligatoria in base alla sentenza della Corte Europea, contro lo smantellamento del diritto costituzionale all’istruzione. La stabilizzazione dei docenti precari andrebbe scorporata da questa pessima riforma in modo da attuare le immissioni in ruolo dal 1° settembre, e quindi avviare un percorso per una vera riforma che garantisca una Scuola Pubblica di qualità per tutti, con finanziamenti al livello dei paesi più avanzati, da investire in edilizia, strutture, tecnologie, formazione di qualità e nell’ampliamento dell’organico. Solo così sarà possibile innalzare il livello della didattica e ridurre il numero degli alunni per classe. Per una scuola più democratica e senza padroni assoluti, dove la libertà di insegnamento, peraltro sancita dalla Costituzione, sia salvaguardata.

 

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