“Operazione Condor. Il volo di Laura”. Dal 28 al 30 settembre al Teatro di Marcello (Via del Teatro di Marcello, Roma)

Idea originale di Liliana García Sosa Drammaturgia di Daniella Lillo Traverso Regia e messa in scena di Liliana García Sosa e Ugo Bentivegna CON Liliana García Sosa Maria Cristina Moglia Roberto Burgio Ugo Bentivegna Nibia López Balao (video testimonianza) Musica Originale Inti Illimani Histórico-Camilo Salinas Scene e costumi Erminia Palmieri Disegno luci Luca Barbati Aiuto regia Gianluca Mazzanti Dir. di Produzione Rosina Zímbaro e Paolo Monaci Freguglia Produttore per l’America Latina María Fernanda García Iribarren Una produzione Fattore K., Soc. Coop. Teatro Stabile delle Arti Medioevali, Forteresse Asbl, Polifemo

27settembre 2017da Marco Consolo

28-29-30 settembre 2017 al Teatro di Marcello (Via del Teatro di Marcello, 00186 Roma)

  • ore 11.00: Incontri formativi sulla tematica della ‘Violenza’ (coordinamento scientifico: Avv. Fabio Galiani, Dott.ssa Francesca Saracino). Ingresso gratuito
  • ore 21.00: Spettacolo teatrale. 
  • costo biglietto € 5,00 Info e prenotazioni: ticket.fattorek@gmail.com tel. 0645509104 Web Site www.operazionecondor.it – www.fattorek.net/operazionecondor Ufficio Stampa Alma Daddario & Nicoletta Chiorri 347 2101290 – 338 4030991 segreteria@eventsandevents.it

“… ci sono baci che si danno con lo sguardo, ci sono baci che si danno con la memoria” Gabriela Mistral (Poetessa cilena, premio Nobel per la letteratura)

Il Ministero Italiano per i Beni e le Attività Culturali (MIBACT) ha riconosciuto “Operazione Condor. Il volo di Laura” quale Progetto Speciale 2017. Il progetto è realizzato con il Patrocinio dell’Ambasciata dell’Uruguay, dell’Ambasciata del Cile e di Iila – Istituto Italo Latino Americano. Note sullo spettacolo:

Sistematiche violazioni dei diritti umani avvengono ogni giorno in molte zone del nostro pianeta, dove si nega l’asilo a migliaia di vittime di guerre, carestie e dittature, che trovano le frontiere chiuse.

Oggi questa realtà rappresenta uno dei momenti più duri nella difesa dei diritti fondamentali. Molti fuggono dall’orrore per poi ritrovarsi nello squallore di essere apolidi, senza terra, se non desaparecidos del terzo millennio, risucchiati dal mare. L’andirivieni transoceanico aumenta e le frontiere sono sempre più liquide. Esistono le braccia aperte della solidarietà, ma anche le porte chiuse, sbattute con la violenza del rifiuto e della discriminazione.

Questo accade oggi nel mondo. Il momento e le circostanze storiche sono cambiate, ma le vittime ed i carnefici no.

La memoria è la costruzione della storia del futuro e il teatro è un modo di raccontare la storia, intercettando i tanti e diversi angoli dell’emozione che permettono di prendere coscienza delle circostanze più avverse e delle condizioni più difficili. Questo progetto teatrale si propone di “sparare” significativi e pacifici colpi d’arte, in risposta alle insensate e violente pallottole dei regimi. L’opera si basa su fatti storici realmente accaduti sotto le ali del terrore della cosiddetta “Operazione Cóndor”, che hanno coinvolto, tra gli altri, cittadini italo-latinoamericani. Le indagini sono state condotte per circa quindici anni dal Pubblico Ministero italiano, dopo aver ricevuto le denunce dei parenti delle vittime e dei sopravvissuti.

Il piano di sterminio conosciuto come Operación Cóndor o Plan Cóndor viene definito quale coordinamento tra i regimi, i corpi militari ed i servizi segreti delle dittature di Argentina, Brasile, Bolivia, Chile, Paraguay, Uruguay e, in forma meno constante, Perù. In realtà si è trattato di un’associazione a delinquere finalizzata alla scomparsa degli oppositori ai regimi, come accertato nella recente sentenza argentina. Il tragico risultato del Plan Cóndor è stato l’assassinio sistematico di circa 50.000 persone, di 30.000 prigionieri desaparecidos e 400.000 detenuti. Secondo le denunce delle “Madri e delle Nonne di Plaza de Mayo”, molti sarebbero i bambini sottratti a genitori assassinati che si troverebbero in Italia e in altre parti del mondo, sotto falso nome.

Come è noto, alcuni di questi fatti sono stati oggetto del processo iniziato in Italia nel 2015 presso la Terza Corte di Assise di Roma, celebrato nell’Aula “bunker” del carcere di Rebibbia. Alla sbarra, militari e civili latino-americani, accusati di omicidio pluriaggravato e sequestro aggravato di cittadini italo-argentini, italo-cileni, italo-uruguaiani, e in minor misura boliviani, peruviani, brasiliani, paraguaiani.

Questo è il drammatico contesto che fa da sfondo alla storia raccontata nell’opera teatrale che vuole creare un ponte transoceanico culturale. Battersi, attraverso la giustizia, per una vera e propria “contro-operazione Condor della cultura” per unire l’Italia e l’America Latina attraverso il filo della memoria, e riconvertire il dolore in speranza. La rappresentazione si evolve, come un thriller, sino al colpo di scena: la protagonista Tamara/Paloma nel corso della vicenda viene a scoprire agghiaccianti segreti, la sua vera identità e la sua vera storia, in uno scontro finale tra il bene e il male, l’amore e l’odio, l’orrore e la verità, la giustizia e l’impunità.

Dopo il debutto al Teatro Marcello di Roma del 28 settembre seguiranno due repliche il 29 e 30 settembre, nell’ambito dell’Estate Romana organizzata dal Comune di Roma. In seguito lo spettacolo verrà rappresentato a Vitorchiano (VT) dal 12 al 15 ottobre 2017, nell’ambito del Festival Quartieri dell’Arte. E’ prevista, inoltre, una tournée in America Latina (Cile, Uruguay e Argentina) con debutto a Santiago del Cile nell’ambito del Festival Internazionale del Teatro A Mil. 

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