
“Ogni anno, dal 2010, il 13 marzo o in un giorno vicino a questa data, dedichiamo una giornata a Liliana Paoletti Buti: ricordarla significa anche riconoscere quanto le devono molte donne. Anche di questo ne parleremo lunedì 20 marzo, ore 16:30 al Centro Donna Liliana Paoletti Buti, largo Strozzi 3 a Livorno”
Parteciperanno: *Federica Giardini e *Sandra Burchi
17marzo 2017 da Associazione Evelina De Magistris, Livorno
Con la sua presenza, il suo impegno, il suo rigore, i suoi scritti, la relazione intensa che sapeva costruire con donne diverse per età e per formazione, ha contribuito in modo determinante a far conoscere e vivere il pensiero e le pratiche politiche del femminismo; ha parlato e fatto parlare di libertà femminile, ha insegnato a tante la strada per poter dire : “ Contente di essere donne”. La giornata per Liliana è anche continuare a “ragionare” insieme a lei, proseguendo un dialogo per noi importante e che desideriamo mantenere vivo.
Negli anni scorsi, abbiamo parlato di linguaggio, femminismo, lavoro, cura, letteratura delle donne; questo anno abbiamo scelto di proporre, come tema di riflessione e confronto, femminismo/ femminismi: un “taglio, consapevole e creativo”, rubando questa espressione a Liliana stessa. Ci è parso quanto mai opportuno e necessario e avviare, proprio a partire dalla giornata di Liliana, un percorso di riflessione sui molteplici modi di vivere il femminismo, anche alla luce del recente 8 marzo in cui donne di paesi e generazioni differenti hanno dato vita a un movimento che si è riappropriato della centralità femminile nella produzione e nella riproduzione sociale.
*Federica Giardini insegna Filosofia politica all’Università “Roma Tre”. Coordina il sito dell’Associazione Internazionale delle filosofe (www.iaphitalia.org). E’ direttrice del Master di I livello “Studi e politiche di genere” – www.masterstudiepolitichedigenere.it . Collabora con la comunità filosofica “Diotima” (www.diotimafilosofe.it) e con la S.I.L. (Società Italiana delle Letterate –www.societadelleletterate.it). Tra i suoi scritti: L’alleanza inquieta. Dimensioni politiche del linguaggio (Le Lettere 2010); Relazioni. Differenza sessuale e fenomenologia (Luca Sossella 2004); la cura diSensibili guerriere. Sulla forza femminile (Jacobelli 2011) e, con A. Buttarelli, Il pensiero dell’esperienza (Baldini Castoldi Dalai 2008); con Ugo Mattei e Rafael Spregelburd, Teatro Valle occupato. La rivolta culturale dei beni comuni (DeriveApprodi 2012).
*Sandra Burchi, laureata in filosofia, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia e sociologia della modernità con una tesi sul tema del lavoro nelle riviste del femminismo italiano degli anni Settanta. La sua attività ha visto l’alternarsi di momenti specificatamente dedicati alla ricerca e alla didattica all’Università di Pisa, a quelli dedicati alla collaborazione con Centri di Ricerca e Enti pubblici per la progettazione di interventi e ricerche. ha scritto sulle forme e le esperienze del lavoro femminile (Ripartire da casa. Reti e lavori dallo spazio domestico”, Nuova Collana Quaderni Griff, FAE, Milano 2014 e, con Teresa di Martino, ha curato il volume Come un paesaggio. Pensieri e pratiche fra lavoro e non lavoro, Iacobelli editori, Roma, 2013).