Per uscire dalle spalle al muro, dall’è sempre stato così, e passare dal così fu al così volli che fosse

giannini lambertoImmaginazione produttiva e pensiero filosofico, a partire dall’adolescenza, per diventare protagonisti della propria esistenza

28agosto 2016 di Lamberto Giannini

Molte volte mi sono chiesto perché gli adolescenti si innamorano  della filosofia se ben insegnata e,  spesso, la godono con entusiasmo e la vivono come possibilità. La risposta non esaustiva che mi sono dato è che la filosofia dà un senso all’immaginazione produttiva che accompagna la vita adolescenziale, ma della quale i giovani si vergognano dal momento che molti adolescenti pensano che i propri pensieri non siano adeguati, perché la forza devastante e catastrofica della loro mente li porta a sentire pensieri che considerano altro rispetto al sistema sociale.

Image and video hosting by TinyPicE vivendo in un’epoca di scarse condivisioni pensano che questi pensieri non siano legittimi e che, per normalizzarsi e sentirsi adeguati, debbano rinunciarvi, accettando quello che Galimberti definisce l’ospite inquietante, ovvero il nichilismo. Il pensiero filosofico rende sostenibile l’immaginazione produttiva, la masturbazione mentale, la contraddizione, e aiuta quindi l’adolescente ad uscire dalle spalle al muro, dal sentirsi  inchiodato da prospettive non proprie; e la risposta ai suoi dubbi esistenziali che arriva dagli adulti, “Eh, è sempre stato così…”che oggi viene a diminuire, rispetto al passato, la possibilità di esperienze di gruppo creative ed oniriche, proietta il soggetto nell’ottica di dovere  attenuarsi e ad adeguarsi, anche perché il nuovo sguardo adulto e genitoriale è meno solido di prima, punisce meno ma, come sostiene Foucault, punisce meglio, perché il nuovo rapporto falsamente amicale è maggiormente foriero di un senso di colpa perpetuo ed asfissiante.

Image and video hosting by TinyPicLa filosofia arriva senza paracadute intorno ai 16 anni; sarebbe sbagliato  anticiparla, perché deve arrivare nel momento del lutto rispetto al proprio essere bambino, quando la testa è piena di pensieri non codificabili, quando le troppe idee e prospettive rischiano di far male e spingerti sul divano o al video gioco per paura di vivere davvero, ed in quel momento la filosofia può catturati, perché la filosofia si chiede il perché, un gioco che faccio spesso con le mie classi terze  (la classe  del liceo che inizia la filosofia), domandare quante volte si chiedono il perché delle loro azioni.

Image and video hosting by TinyPicMa il percorso filosofico, una vera e propria immersione nell’interiorità, una sorta di viaggio per curare l’anima, non può essere ridotto al perché, in quanto la filosofia è in grado di mettere in luce ciò che è nascosto e scavare nel mistero dei significati esistenziali ; il professore di filosofia ha un sublime privilegio, quello di prendere il giovane e accompagnarlo in un viaggio in cui lui è più esperto, ma che, anche per lui, è ancora misterioso, e per questo, rispetto ai colleghi che insegnano altre materie, il professore di filosofia ha molte più possibilità di diventare un adulto significativo.

Perché se sono innamorato non riesco più a preoccuparmi dei problemi economici di mamma, della malattia di nonno, delle difficoltà lavorative di babbo? sono diventato egoista? Si chiede l’adolescente, ma è proiettato in un viaggio mentale in cui non può curarsi  sempre  dell’amara  realtà.

Image and video hosting by TinyPicQuesto genera incomprensioni con i genitori, che vedono il figlio come egoista e spietato, e questo mina  la relazione, quando, invece, occorrerebbe non cedere, ma comprendere, e accogliere questa fase necessaria senza pensare di metterne in luce le contraddizioni, ma considerarle tappe del romanzo di vita. Questo non vuol dire viziare i figli adolescenti, ma aiutarli a riflettere, e, nella riflessione, oltre ad amore, amicizia, dono, entra anche il principio di responsabilità interpretato come possibilità e non come limite. Come in analisi il paziente racconta senza pregiudizi, il pensiero filosofico porta  a narrarsi  senza pregiudizi nei confronti di se stessi, aiuta ad accertarsi attraverso la narrazione di se fatta con il pensiero di altri .

Image and video hosting by TinyPicNella prima parte della storia della filosofia gli ionici di Mileto, Talete, Anassimandro e Anassimene, cercano di individuare il principio costitutivo del mondo, l’arkè, e questo spinge i giovani a riflettere su tutte le arkè possibili: il principio per il quale mi innamoro, perché odio, perché sono attratto,ma  non trovano risposte e ciò che, in questa fase, si nobilita è proprio il loro pensiero, e si esce con minor difficoltà dalla sensazione di avere le spalle al muro, perché si percepisce che proprio dai filosofi il mio pensiero è legittimato. Si entra poi nella fase di ricerca, e si tenta di collocare il pensiero in un contesto;  e Socrate è un filosofo che giunge al momento giusto, perché con la sua arte maieutica spinge a cercare la verità,  (aletheia in greco) dentro di te, e non nel gioco delle opinioni esterne (doxa) . Questo aiuta l’adolescente a scavarsi dentro, a capire che non sono lui o lei a farti  innamorare, ma il tuo bisogno. Aristotele e Platone, poi, riescono a dare un senso ai pensieri diversi. Platone a quelli aperti e perpetui che godono del tendenziale,  Aristotele  a quelli concreti e pratici che emergono quando si avverte il bisogno di essere risolutivi e immediati. Stoicismo, Scetticismo ed Epicureismo aiutano a trovare modi e possibilità di riflessione di fronte alle crisi, elementi devastanti nell’adolescenza perché nuovi ed inaspettati.

Un’alunna mi chiese: Professore, perché non mi diverto più come prima?

Image and video hosting by TinyPicUna domanda che può essere sintomo di una crisi, e queste correnti filosofiche ellenistiche insegnano che, dopo i periodi di grande passione, è necessario allontanarsi, sospendendo il giudizio ed accettando l’apatia, per gli stoici in modo perpetuo, per gli adolescenti nella speranza della temporaneità di questa. Comprendere che è bello, ogni tanto, essere distanti dall’innamoramento  per riscoprire l’esistenza, che nei momenti di passione si proietta solo su un canale unico, anche se entusiasmante, uscire dai turbamenti godendo di quello che non manca, ma l’adolescente ha bisogno di tornare ad appassionarsi, di credere di nuovo, e in modo ancora più deciso: spesso il secondo amore è più forte del primo, perché pensavi di esserne uscito, ed ancora più dogmatico.

Questo aiuta a far comprendere perché in un determinato periodo dell’esistenza umana il bisogno di un Dio al quale si deve solo obbedire sia possibile; l’adolescente obbedisce al mito esterno che si è costruito, ed al soggetto del  quale si è innamorato.

Image and video hosting by TinyPicDa ciò si comprende anche come il credere in qualcosa aiuti a salvare l’esistenza, ma come contraltare questo può diventare soffocante e spingere a fare cose che, quando il pensiero tornerà a dare spazio alla razionalità, ti faranno vergognare. E la filosofia rinascimentale aiuta proprio a mettere in dubbio il dogma e a dare valore al pensiero razionale e sistematico: i sistemi filosofici baconiano, galileiano e cartesiano aiutano a capire il valore del metodo, ma anche l’impossibilità dell’assolutezza di questo, visto che ogni filosofo mette in discussione il metodo precedente. Tuttavia, disciplina  e metodo sono necessarie per tentare di rispondere a domande e costruire ipotesi, ed è interessante, per gli adolescenti, confrontarsi con il pensiero aprioristico dei razionalisti e con quello a posteriori degli empiristi: la domanda è sempre quella, parto dalla strategia o mi fido dell’esperienza?

Image and video hosting by TinyPicGrande valore assumono pensieri come quelli di Kant, Fichte e Hegel, che, in modo diverso, spingono a tentare sintesi tra metodi o tra tradizione e modernità; questo aiuta i giovani a comprendere che ci sono altre modalità di pensiero al di là della distinzione netta tra bene e male, che è tipico della loro età, fase della vita in cui si inserisce, accanto o contro la razionalità, anche l’impero tempestoso del  pensiero romantico, affascinante e contraddittorio, capace di andare contro tutto, anche contro se stessi, proprio come fanno gli adolescenti quando sono presi da raptus tempestosi, raptus che possono avere effetti devastanti.

Ma l’innesco inagibile diventa maggiormente significativo, e quindi arginabile, se l’adolescente  possiede  attrezzi filosofici di riflessione.

Image and video hosting by TinyPicA metà ottocento si fa strada il pensiero individualista e pessimista legato all’impossibilità di soluzione o volto allo scopo di spingersi verso lo scandalo, come avviene in Kierkegaard. Il pessimismo intriga, affascina e spaventa, ma sembra anche entusiasmare nella fase di ricerca del senso; utilissima è anche la riflessione sul valore del corpo e della materia, che spinge all’uguaglianza. Riflessione tipica in Marx, l’idea di non essere soli e di far parte di un collettivo che deve spingere ad una società più giusta. Il momento di maggiore fascino arriva con la crisi delle certezze di Nietzsche: il concetto della morte di Dio è di un fascino incredibile, perché esprime la contraddizione che deriva dal celebrare la morte di un qualcosa, che comunque si esige. Così Parlò Zarathustra diviene davvero un viaggio nei meandri più intricati della coscienza e della cultura, e l’impossibilità di accettare le volontà di verità spinge fuori dal perbenismo e porta a dar valore al pensiero estremo.

Per l’adolescente assume così valore la propria divergenza, e il passaggio più inebriante è  la frase “Passare dal così fu al così volli che fosse”, ovvero la possibilità aristocratica, ma esistente, di diventare protagonisti della propria esistenza.

Image and video hosting by TinyPicIl passaggio da nichilismo passivo ad attivo nella trasmutazione dei valori aiuta a fare i conti con il proprio inquietante annichilimento.

Il momento della rielaborazione giunge con Freud, che è propedeutico al bisogno di narrazione, al dare ai propri meccanismi psichici possibilità di racconto, e questo aiuta a dare valore a qualcosa che l’adolescente vive in modo imperativo ma senza riuscire a dotarlo di significato. Freud fa comprendere perché da adolescenti si parla per ore con l’innamorato o con l’amico in una sorta di bisogno di sguardo rispecchiante che riesce a dare  valore.

Tutta la filosofia contemporanea ha la capacità di far comprendere che il pensiero occidentale non è morto, e le riflessioni sulla società punitiva di Foucault, oppure il concetto di decostruzione di Deridda, sono riflessioni contemporanee che aiutano a rielaborare tutto quello che è stato studiato nel programma di filosofia del triennio.

Image and video hosting by TinyPicE i molti  che non proseguiranno lo studio filosofico sanno che queste perle e frasi sono a loro disposizione, ed è sempre più frequente vedere ex alunni ed alunne che vengono  a chiederti titoli di libri per continuare il percorso alla ricerca di se stessi, sapendo che si potrà dare soddisfazione piena alla richiesta iniziale della filosofia occidentale, ovvero conosci te stesso, ma pur in un’ottica di pensiero debole, come sostiene Vattimo.

La ricerca non si esaurisce, basta avere il coraggio di mettersi sempre in discussione, e forse è proprio questo il segreto del fascino della contemporaneità: accettare ed esaltare la propria fragilità, visto il fallimento del pensiero muscolare.I ragazzi e le ragazze sono consapevoli di essere fragili e vivere nella contemporaneità e i filosofi attuali aiutano a sentirsi parte di un mondo che spesso è stupidamente disprezzante con la parte più significativa della società, ovvero la parte giovanile. Posso essere fragile, non adeguato, ma questo fa parte del gioco, e nessuno ha il diritto di mettermi nella situazione insopportabile delle spalle al muro, perché nel mio metro quadro di libertà che il pensiero filosofico mi ha regalato sarebbe delittuoso che qualcun altro si inserisse.

Ma questo inserimento avviene quotidianamente da parte di genitori, allenatori e insegnanti, producendo una sorta di profanazione priva di cura e di amore, oppure un amore che ti vuol far rimanere al così fu attraverso la litania del “Così è, così è sempre stato” per la paura del tuo “Così volli che fosse”, che è invece lo spazio che la filosofia ti invita ad esplorare. Per questo la filosofia non serve a niente, perché non è serva di nessuno. Quando ci troveremo in una società che,  anziché pensare a diminuire le ore di filosofia nella scuola pubblica penserà  ad aumentarle, ed inserirle anche nelle scuole tecniche, superando la divisione classista gentiliana, vivremo in una società migliore di questa.

Segue un breve racconto di Lamberto Giannini, che bene si lega a queste riflessioni:

Spalle al Muro

Image and video hosting by TinyPicLinda è consapevole di aver sbagliato, vorrebbe gestire il suo errore, invece si trova con le spalle al muro, lo sguardo della madre, che sempre aveva mostrato amore, ora era carico di disprezzo: non voleva mentire, ma diceva bugie per sfuggire ai penetranti occhi materni, e perché il respiro diventava affannoso, non si può stare con le spalle al muro, e la vera catastrofe è che è proprio chi ti ama che ti spinge verso la parete.

Marco è stato zitto per molto tempo, sperando nel rumore del suo silenzio, non diceva non perché si vergognava , ma perché sapeva che non sarebbe stato compreso, temeva  il sotterraneo e regale disprezzo paterno; l’idea che il suo sentire sarebbe stata la logica conclusione della sua inadeguatezza è sempre questa impossibilità di muovere le spalle, sentirle fissate al muro; le lacrime, che erano sempre state dolci, amiche, ora non scendevano, e l’annichilimento dell’energia era conclamato; ma ora lo sguardo adulto diceva “Hai visto che sei stato bravo…bravo a perdermi, per non avere le spalle al muro.

Marta si sentiva dire che era troppo furbetta, ma tutte le sue fantastiche invenzioni per uscire con Luca, oppure le invenzioni a Luca per uscire con uno più bello di lui, le costruzioni narrative per evitare interrogazioni, appartenevano alla sua realtà non espressa, quella immaginata e mai vissuta; ed invece si trova di fronte al disprezzo di tutti, Luca, amico di Luca, amici, professori, e si sente con le spalle al muro. La soluzione è cambiare, ma come può cambiare il suo splendido modo di essere, e perché ? La risposta è per non sentirsi con le spalle al muro: per non sentirsi soffocare meglio annullarsi, meglio non esistere.

Bisogno di sguardi silenziosi che non giudicano ma amano, rispettano, per evitare la sciagura della colpa, della dimostrazione, del mettere in evidenza il limite e mai far esplodere la risorsa; è dura ammettere che stiamo improvvisando perché odiamo l’oggetto del  nostro amore,  i nostri figli,  perché li vogliamo ma non li amiamo, li possediamo e tuteliamo ma non siamo in grado di esaltare la loro gioventù, perché sarebbe la dimostrazione che non esiste  più la nostra, ed allora spalle al muro, con la disastrosa giustificazione che un giorno capiranno, capiranno che essere genitori significa stabilire limiti e dare colpe, ed avranno figli con le spalle al muro, e potranno dire “Ma anche noi, ai nostri tempi…”, un dramma perpetuo senza soluzione. Ed è drammatico sapere che, per evitare il dramma, basterebbe un sorriso ed una mano dolce che ti toglie dalla spalle al muro facendoti uscire dal buio dell’inquisizione.

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