Rifiuti a Livorno: tra privatizzazioni, diritti del lavoro e Concordato. Le precisazioni della Giunta pentastellata

Nelle ultime settimane il Comune di Livorno è stato spesso il luogo dove i lavoratori Aamps hanno manifestato preoccupazione circa il loro futuro

rifiuti19gennaio 2016 da Giunta Comunale Livorno

Questo ha portato forti tensioni in occasione dei consigli e delle commissioni, con una situazione che è progressivamente sempre più degenerata.
Livorno e Aamps in particolare sono diventati argomento di discussione nelle trasmissioni nazionali, nelle quali per i tempi televisivi, ci sono state semplificazioni che hanno finito per portare a fraintendimenti.

stella sorgente giuntaCome Amministrazione Comunale siamo consapevoli della necessità di abbassare i toni, sia da una parte che dall’altra.
Rispettiamo le forme di lotta sindacale anche quando le riteniamo sbagliate e dannose – per la città e soprattutto per i lavoratori stessi.
Non aver scaricato per giorni i cassonetti pieni, ha portato le strade a riempirsi di cumuli di sacchi; questo non significa dire che i lavoratori li abbiamo svuotati per terra, ma l’effetto è quello.
Del resto per i maggiori quotidiani nazionali a Livorno c’era e c’è tutt’ora un’emergenza ambientale.

Riteniamo certamente che non sia responsabilità dei lavoratori la deriva di certe Aziende Partecipate che hanno finito con il diventare impropriamente, non solo a Livorno, degli ammortizzatori sociali.

Questo noi intendiamo quando utilizziamo l’espressione “carrozzone politico”: certamente non in senso dispregiativo per tutti coloro che vi lavorano, impegnandosi ogni giorno, ma per le volontà politiche che hanno portato a scelte aziendali devastanti, fuori da ogni logica imprenditoriale.

Come Giunta, espressione del M5S, riteniamo che il pubblico vada salvaguardato per evitare logiche di privatizzazione, specialmente in settori legati ai beni comuni come rifiuti, acqua, trasporto pubblico locale.

Il percorso intrapreso, quello del Concordato Preventivo in Continuità, punta proprio ad evitare il fallimento dell’Azienda, facendo un percorso di risanamento non più procrastinabile e salvaguardare così il lavoro, a partire dalla stabilizzazione dei lavoratori precari”.

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