Rossella Casini, una storia da non dimenticare: “Fate a pezzi la straniera”. 21marzo, in scena, alle ore 21,15 al Teatro Verdi, San Vincenzo

Rossella Casini, una storia da non dimenticare: “Fate a pezzi la straniera”

LIBERA17marzo 2016 da Libera “Rossella Casini”, San Vincenzo

Lunedì 21 marzo, in occasione della Giornata della memoria e dell’Impegno per le vittime innocenti delle mafie, a San Vincenzo il Presidio di Libera porta in scena un’opera tetrale dedicata alla studentessa fiorentina assassinata dalla ‘ndrangheta.

Image and video hosting by TinyPic Il 21 marzo, da 21 anni, Libera Associazione nomi e numeri contro le mafie, ricorda le vittime di mafia con una Giornata della memoria e dell’impegno a loro dedicata.
Quest’anno la manifestazione centrale si svolgerà a Messina, ma, per la prima volta, Libera ha deciso di portare la Giornata della Memoria delle vittime di mafia in tutte le città e i paesi italiani.
A San Vincenzo il Presidio Libera “Rossella Casini” ha deciso, per lunedì 21 marzo, di portare in scena, alle ore 21,15 al Teatro Verdi, con ingresso ad offerta, con il patrocinio dei Comuni di San Vincenzo e Castagneto Carducci, “Fate a pezzi la straniera”, spettacolo dedicato alla studentessa fiorentina, Prendendo spunto dalla lettura delle due sentenze che portarono all’assoluzione degli imputati per l’omicidio di Rossella Casini, tutti assolti per mancanza di prove in quanto il cadavere della ragazza non è mai stato trovato e l’unico accusatore era un pentito,il gruppo di Libera ha prima studiato la storia e la realtà della Calabria e della ‘ndrangheta degli anni’80, e poi ha iniziato a lavorare sull’opera teatrale. Per molti degli “attori” è stata l’occasione per conoscere un pezzo della storia d’Italia, quello delle mafie e dell’antimafia, fino ad ora letto suolo sui giornali o visto in televisione.

Personaggi e luoghi sono di fantasia, ma le vicende di Rossella e il clima che la ‘ndrangheta ha creato e violentemente imposto in Calabria vi sono ricostruite, storie che purtroppo sono simili a tante altre cono un numero impressionante di vittime delle mafie, cosa nostra, camorra, ‘ndrangheta, sacra corona unita.
Lo spettacolo è ambientato tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80 del secolo scorso, tra la Calabria e Firenze, con una storia che nasce per amore e poi si trasforma tragicamente, tra faide e vendette, in una trappola mortale per la giovane Rossana. Il fidanzato e la sua famiglia sono invischiati in una faida tra ‘ndrine che trasforma la storia tra i due giovani in un dramma.

Un lavoro di preparazione avviato dal dicembre scorso, con la regia e la sceneggiatura di Ilio Barbieri, oltre 40 le persone coinvolte tra attori, tecnici, muscisti, collaboratori, iscritte e non a Libera, provenienti da San Vincenzo, Venturina, Donoratico.
Ad essi si è affiancato sul palco, con un importante impegno volontario, il gruppo musicale dei Malamanera, che ha curato la colonna sonora dell’opera e la cui cantante, Letizia Papi, ha composto per l’occasione la canzone “La Straniera” su Rossella e la sua tragica fine.
La voce narrante fuoriscena è quella dell’attore Fabio Carraresi, che ha accolto volentieri l’invito di Libera a dare il proprio contributo a questo lavoro.
Questi gli attori e i collaboratori che saranno sul palco, e dietro, lunedi 21 marzo al Teatro Verdi di San Vincenzo con “Fate a pezzi la straniera!”
Attori: Elio Barsotti, Sabrina Martellucci, Sara Panicucci, Johnny Calderini, Vico Federighi, Maria Luisa Baldoni, Jacopo Puterio, Ruby Doveri, Anna Maria Grisaffi, Serena Pantani, Roberto Integliata,Stefano Cini, Simone Dei, Christian Martinelli, Pietro Petri, Leonardo Stefanelli, Paolo Valentini.
Assistenti, tecnici e collaboratori: Laura Catapano, Enzo Chioini, Enrico Barbieri, Stefano barbieri, Lorenzo Becherini, Daniele Capecchi, Sandra Iegre, Rosaria Lombardo, Alessandro Riccucci, Rodolfo Tagliaferri, Salvatore Tassone, Federica Volpe, Lorenza Masera.
I Malanera: Letizia Papi, Jury Carmignani, Gianluca De Vito, Leonardo Orlandi, Emiliano Pasquinucci.
Al termine della serata ci sarà un ricordo di Giorgio Leoncini. A 17 anni dalla sua scompara la famiglia di Giorgio ha deciso di versare al Presidio di Libera un contributo di 500 euro da destinare ai giovani che intendono partecipare ai Campi E..state Liberi 2016 sui beni confiscati alle mafie. La consegna avverrà con una breve e semplice cerimonia al termine dello spettacolo.

Rossella Casini, viveva a Firenze con i genitori vicino a Piazza Beccaria, si era fidanzata con una giovane di Palmi (RC), Francesco Frisina, e si trovò, suo malgrado, in mezzo ad una sanguinosa faida tra cosche della ‘ndrangheta (Gallico e Condello), nella quale era coinvolta anche la famiglia del fidanzato, in uno scontro che provocò decine di morti, tra cui anche il padre del ragazzo. Lo stesso fidanzato fu gravemente ferito in un agguato.
Rossella portò Francesco a curarsi a Firenze e in quell’occasione lo convinse a parlare con i magistrati e a raccontare quello che sapeva dello scontro mafioso.
Questo “condannò” Rossella, tornato in Calabria il fidanzato ritrattò le sue dichiarazioni e nel giro di pochi mesi la situazione precipitò.
La sera del 22 febbraio dell’82 Rossella da Palmi telefonò a suo padre a Firenze, annunciandogli che stava prendendo il treno per tornare a casa: non arrivò mai.
Anni dopo un pentito raccontò che Rossella fu rapita, violentata uccisa e fatta a pezzi, gettati poi nella tonnara di Palmi.

Dopo due processi nessuno fu condannato per quel delitto.

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