Smaltimento dei rifiuti a Livorno: zero in pagella per Nogarin

valiani-marco-187x215Piano zero,  Riciclo zero, Porta a Porta zero.

E’ tutto uno zero, non vi è alcuna traccia di rispetto del programma, anzi tutt’altro

11agosto 2015 – di Marco Valiani, Gruppo consiliare Livorno Bene Comune

incenerotore aamps livornoQuesta amministrazione è sempre più portata verso l’incenerimento totale (basterà l’attuale termovalorizzatore in funzione o servirà la costruzione di uno aggiuntivo?), con gran quantità di rifiuti provenienti da una parte della Toscana, a discapito del porta a porta totalmente ridimensionato se non addirittura annientato, tradendo in ogni sua decisione la politica di rifiuti zero, quella tanto decantata e mai applicata.

Il piano industriale di Aamps doveva essere riservato fino alla fine dei lavori della commissione speciale, ma visto che ad oggi è uscito a pezzi e bocconi su tutta la stampa locale, chiedo nuovamente al presidente Iacomelli di renderlo pubblico… i cittadini, tutti non solo una sparuta parte, hanno diritto di sapere, informarsi e decidere sulla bontà o meno di detto “piano”. Avendolo letto posso tranquillamente affermare che rivelazioni epocali non ce ne sono, anzi una vera desolazione di dati tecnici, economici e finanziari.

rifiuti tracciare riciclareL’unico vero dato è che la produzione dei rifiuti è diminuita e diminuirà ancora, vuoi per la crisi economica vuoi per un cambiamento delle abitudini. Ma tutto questo stride con il faraonico piano di investimenti e ancor più con una società partecipata con una perdita di 21 milioni, che in parte li ricarica sulla TARI (balzata già di recente alle stelle) e in parte li recupera con la svalutazione del capitale sociale. Solo con un apporto di circa 2 milioni di euro il comune salva l’azienda dal portare i libri in tribunale, inoltre su un piano complessivo di investimenti di circa 27 milioni non si capisce come AAMPS possa fornire garanzie agli investitori con un capitale sociale di poco più di 5 milioni.

Non si può a questo punto che porsi delle semplici domande di buon senso:

  • Chi fornirà le garanzie del finanziamento necessario a realizzare questo piano industriale (AAMPS al momento proprio non le può dare)?
  • Il comune che è il socio unico, oppure verranno ceduti beni all’azienda?
  • Come si può presentare un piano industriale, oppure chiamare un documento in questo modo, e non affrontare il problema dei problemi, cioè come reperire i fondi necessari per dette opere?

numero verde liste di attesaSenza contare che manca uno studio tecnico-economico-finanziario che dica quale sia lo scenario attuale e quale sarà quello futuro – non viene analizzato sulla base delle frazioni dei rifiuti prodotti – quali potrebbero essere gli impianti di recupero e riciclo convenienti da realizzare. Non basta sapere che la quantità dei rifiuti prodotta diminuirà, ma è necessario conoscere che tipo di impianto ci vuole fra diverse opzioni disponibili, facendo un’ipotesi di impianto dimensionato sulla produzione presunta per tipologia di frazione dei rifiuti, altrimenti davvero non si capisce come escano fuori certe cifre sull’investimento e le persone necessarie.

soldiUna volta stabiliti i costi di ammortamento e di funzionamento dell’impianto, potrà essere stimato l’investimento e in base allo studio di mercato fatto prima, se è possibile rientrare e in quanto tempo, di questo non v’è traccia alcuna, qualche cifra buttata lì, qualche generica possibile ubicazione dell’impianto, niente di più. Sembra che si proceda a vista per sentito dire invece di utilizzare un apposito studio, così da avere un chiaro disegno di dove andare, quale sia la strada migliore da percorre per dare un beneficio ai cittadini.  Si viene a sapere che le due linee del termovalorizzatore bruciano rifiuti non provenienti dal comune di Livorno, evidente effetto della diminuzione della loro produzione e non si affronta con uno studio apposito i tipi di impianto ed il loro dimensionamento?

Se ci sono questi studi avremmo voglia di conoscerli, non ditemi che anche questi sono riservati…

Altro aspetto di debolezza industriale è il non avere impianti di trattamento e valorizzazione della differenziata. Leggiamo che le quantità di questa dovranno aumentare e se continuerà ad essere trattata da aziende terze (vedi Lonzi), come accade oggi, in realtà avremo solo una lievitazione dei costi sostenuti da AAMPS (oltre a una raccolta porta a porta più costosa). Anche se venissero realizzati gli impianti in questione, avremmo anni in cui da una lato pagheremmo gli investimenti e dall’altro il trattamento della differenziata, un vero suicidio annunciato per l’azienda, che sarà sempre scaricato sui contribuenti.

Per questo è importantissimo circoscrivere gli investimenti (per lo meno inizialmente) ad impianti correttamente dimensionati alle esigenze, per quella parte di riciclo e riutilizzo, che possano in breve tempo portare benefici economici e finanziari alla società (valorizzando finalmente il porta a porta), oltre a quelli ambientali che ormai sembrano dimenticati da questa amministrazione.

Concludendo, senza una indagine di mercato, sull’evoluzione dello scenario dei rifiuti e della loro quantità prodotta per frazione, senza avere un disegno organico e un metodo da proporre per gestire i rifiuti a Livorno cosa stiamo leggendo, il manuale delle giovani marmotte? In questo documento si passa dal termo-valorizzare rifiuti extraurbani, pericolosi e speciali per fare business a impianti di riciclo e riutilizzo enormi, compreso un laboratorio di ambito e mancano gli accordi con gli altri comuni per far gestire queste operazioni da noi?

bancaVorrei sapere davanti a delle banche, che chiedono su che base vengono fatte le stime sulle quantità dei rifiuti che saranno lavorati in questi impianti per calcolarne i tempi di ammortamento del prestito, cosa potrebbe essere risposto?

Avremmo tra i vari consulenti presi dal sindaco un medium con la sfera di cristallo per le previsioni?

Il vero ‘successo’ di questa amministrazione è una manovra finanziaria degna della banca Lehman Brothers che riversa i crediti inesigibili della TIA sulla TARI, ma cos’è che ha fatto diventare questi crediti inesigibili?

Questo sarà oggetto di una delle mie prossime interrogazioni, è giusto che si sappia perché i Livornesi debbano pagare tutto questo.

Si fanno speculazioni su chi paga e, non si recupera né in efficienza/efficacia, né in una vera nuova progettualità che possa rilanciare l’azienda. Sottolineo i passaggi tra i più inquietanti del piano industriale letti e mi riservo per il futuro la possibilità di affrontarne altri:

  • PAG 15 – Si parla degli obiettivi da conseguire entro il 2020 (riciclo e riutilizzo oltre il 50% del peso). Manca lo stato dell’arte ed il cronoprogramma per il raggiungimento dell’obiettivo, si accenna solo che non sarà possibile raggiungerlo.
  • PAG 27 – Pur avendo aumentato la quota della differenziata non si sono mai raggiunti i traguardi richiesti dalla legge.
  • PAG 30 – AAMPS manda tutta la differenziata presso impianti terzi.
  • PAG 43 – Il TVR equivale all’impatto ambientale di 140 autovetture.

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