Vicenda Nogarin – AIT. Risposta all’interrogazione di Monica Sgherri.

Monica SgherriSgherri:” non soddisfatta. Continuo a ritenere corretto avere l’attuale sindaco di Livorno alla presidenza. Sarebbe rispettare quanto deliberato e i cittadini di Livorno tutti.”

22ottobre 2014 da Monica Sgherri

Autorità Idrica Toscana. “Non posso dirmi soddisfatta della risposta alla mia interrogazione, in quanto la Regione sostanzialmente si chiama fuori dalla questione, quando – anche al di là delle precipue competenze – avrebbe potuto e dovuto a mio avviso svolgere un ruolo di sollecitazione, in primis nei confronti dei sindaci coinvolti, affinché si trovasse una soluzione positiva e senza strascichi.

rossi e nogarin..Soluzione positiva che non può che essere rispettare “carta canta”, cioè il fatto che la delibera dell’Autorità, che nomina il presidente, parla di “sindaco di Livorno” e oggi quel ruolo è di Nogarin. E non si tratta di un aspetto meramente nominale, in quanto il punto non è “parteggiare” per quell’esponente di partito o per un altro, ma rispettare il ruolo che l’attuale sindaco svolge per conto della città di Livorno tutta.” Così Monica Sgherri – esponente di “Rifondazione Comunista e capogruppo in Consiglio Regionale, che oggi in aula ha ricevuto risposta dall’assessore all’ambiente all’interrogazione su questo tema. Si pensava – prosegue Sgherri – quando fu fatta la delibera che il sindaco di Livorno sarebbe stato comunque del PD?

A volte le ciambelle non riescono col buco e questa presunzione, a cui è seguita la reazione un po scomposta al nuovo scenario verificatosi, si inseriscono in quella concezione – propria di tante scelte che oggi si portano avanti – che pensa alle istituzioni come “proprietarie” di PD o PDL.

acquaAggiungo – prosegue Sgherri – che il ruolo del presidente non ha quella rilevanza e peso nell’AIT capace di modificare le decisioni di fondo (sono prese a maggioranza dall’assemblea). Mentre la sensibilità dimostrata da Nogarin sul tema della ripubblicizzazione dell’acqua non può certo essere considerato elemento ostativo alla sua permanenza alla presidenza ma semmai un elemento qualificante, che dovrebbe essere apprezzato da tutti come rispetto dell’esito referendario del 2011. Tanto più da quei sindaci che sono rappresentanti delle comunità locali, in un momento in cui norme nazionali e volontà politiche forti vogliono “scippare” definitivamente il controllo dei comuni e delle assemblee elettive sulla gestione del servizio, e andare nella direzione opposta al referendum, cioè privatizzare!

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