Strepitoso concerto di Vinicio Capossela che manda in delirio il pubblico del Bolgheri Festival
6 Agosto 2016, di Michele Faliani
Che “Canzoni della Cupa” fosse un capolavoro lo avevo già scritto in altri articoli, ma mai avrei immaginato che i pezzi che lo compongono potessero suonare dal vivo altrettanto convincenti. E il concerto al Bolgheri Festival è risultato straordinario soprattutto grazie alle nuove canzoni, con “La notte di San Giovanni” e le iniziali “La bestia nel grano” e “Femmine” che brillano in modo particolare. Dodici musicisti sul palco, con al centro Vinicio che si alterna fra le sue tre acustiche e un organetto e che regala una prima parte del concerto tutta dedicata al nuovo lavoro (con il solo intermezzo di un’applauditissima “Signora Luna”) ed una seconda che lo vede chiamare il pubblico sottopalco per iniziare le danze con i classici del suo repertorio (da “Il ballo di San Vito” a “Al veglione”, da “L’uomo vivo” a “Che cossè l’amor”, da “Marajà” ad un accenno di “24,000 baci”) e concludere nei bis con “Ultimo amore” e “Ovunque proteggi”.
“Che bella serata ch’è stata, che bella serata passata. Attenzione battaglione, l’ultimo ballo del mattone,
allacciatevi nel lento, cade un festone sul pavimento, guidate con prudenza e buonanotte.”
Grazie a Vinicio Capossela e a LaCupa, al Bolgheri Festival, a PocheParole, a FeP Group per l’organizzazione e per l’ospitalità.