A Livorno i senegalesi festeggeranno il Goudi Kassahid: “Occasione di dialogo”. 22 settembre al Pala Modì

A Livorno si festeggia il Goudi Khassaidi, la notte del canto dei detti del profeta: una notte e un giorno in cui uomini, donne e bambini, per lo più senegalesi ma non solo, si ritroveranno a recitare, cantare e ascoltare componimenti poetici in lingua araba. L’appuntamento, presentato nella sede della presidenza della Regione a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sarà il 22 settembre al Pala Modì.

17settembre 2018  da Walter Fortini, Livorno

La festa è una delle più importanti del Murid, la principale delle tre confraternite islamiche del Senegal che si rifà alla predicazione tra Otto e Novecento di di Ahmadou Bamba Mbacke; e già nei giorni precedenti si prevede che in diecimila raggiungeranno Livorno. L’incontro si tiene ogni anno in una città diversa – l’anno scorso fu a Barcellona – e richiama da tutto il mondo imam, guide spirituali e persone comuni appartenenti al gruppo.

Un’iniziativa all’insegna della convivenza pacifica e che ha un valore religioso ma anche culturale e sociale, per riannodare i fili delle proprie radici. Con Livorno, sottolineano gli organizzatori, che non è stata scelta per caso: vista la sua storia cosmopolita e la tradizione di accoglienza della città, ma anche per il fatto che ha già ospitato in passato altre iniziative della comunità, come il Gran Magal.

“Il dialogo, nella politiche di accoglienza e inclusione della Regione Toscana, è fondamentale – sottolinea la vice presidente della giunta regionale, Monica Barni – E la festa sarà anche un momento di confronto e di apertura. Dialogando si impara a conoscersi meglio, si valorizzano e si possono far diventare risorse le differenze. Si può vivere in due culture e lingue diverse, pacificamente. Ma occorre anche garantire la partecipazione di tutti alla vita pubblica, ciascuno con i propri diritti e doveri”.

In Toscana, prima regione in Italia dove si è voluto festeggiare la festa di indipendenza del Senegal, quella senegalese è una comunità presente da tempo e ben radicata. Conta oltre dodicimila persone, disseminate in tutte le province: i più numerosi a Pisa (4.397 all’inizio del 2018) e di seguito Firenze (2.783). Sono il 3,1 per cento dei quasi 410 mila stranieri che abitano in Toscana. In tutta Italia sono quasi 106 mila (il 2,1%).

Le poesie saranno cantate in arabo, ma verranno distribuite anche traduzioni in italiano. Tutti sono invitati, musulmani e non musulmani, sotto l’insegna della convivenza civile, dell’ascolto e della cooperazione tra i popoli che per Diop Mbaye, presidente della comunità senegalese di Livorno (quasi mille e novecento persone) sono “l’antidoto a incomprensione e intollerenza”.

“Accettarsi l’un l’altro, convivere nella propria diversità – dice – aiuta a costruire una società più solidale e coesa”. “Qualcosa – conclude la vice presidente Barni – di cui c’è grande bisogno”.

C.A.S.T.O., il coordinamento delle associazioni senegalesi della Toscana, si farà carico dell’organizzazione dell’evento.

 

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