Alcune riflessioni, sulla assemblea operaia davanti alla Sole di Pontedera

sat federico giustiA scanso di equivoci partiamo subito dagli elementi positivi, giusto per non dare adito ai denigratori di professione di attribuire giudizi e posizioni che mai ci sogneremmo di avere

14ottobre 2016 di Federico Giusti

sole volantinaggioLa lotta degli interinali alla Iscot è una campana che suona per tutto il sindacalismo di base e per le Rsu, una campana benefica che dovrebbe anche indurre il comparto del Pubblico Impiego a qualche riflessione, sulla paralisi in cui versa nonostante 7anni di blocco contrattuale.

  • Positivo è il presidio e la iniziativa contro l’utilizzo dello strumento interinale per avere una manodopera a basso costo, disponibile a orari e turni massacranti e prona ai dettami padronali solo perché sottoposta a ricatto. Ma non è detto che il suono della campana venga ascoltato per uditi a prova di bomba.
  • Positiva è stata anche la presenza ai cancelli della Sole spa di tanti delegati dell’indotto Piaggio,
  • positiva la raccolta di fondi che dovrà continuare per sostenere questo sciopero ad oltranza, una raccolta di soldi che ha trovato anche resistenze e  disinteresse tra i lavoratori da noi interpellati, il che dovrebbe indurci a una riflessione sulla arretratezza dei più e sul venir meno di quella solidarietà diffusa ormai circoscritta a ridotte aree militanti.

I lavoratori interinali Iscot avevano ottenuto non solo un contratto a tempo indeterminato ma anche (stando a quanto viene detto dalle organizzazioni sindacali visto che questo accordo non è mai stato messo in rete) una sorta di clausola di salvaguardia, su eventuali e futuri cambi di appalto che nell’indotto sono molto frequenti.

A due lavoratori, delegati sindacali di due sigle del sindacalismo di base, è stato negato il successivo ritorno in fabbrica, l’azienda si è detta disponibile a pagarli ma, vietando il loro ritorno in fabbrica, un po’ come accaduto negli anni scorsi a tanti delegati di fabbrica scomodi e conflittuali

Non dimentichiamoci che meno di un anno fa un delegato dell’indotto Piaggio è stato licenziato e riammesso solo dopo una lunga trattativa e forme di lotta che hanno visto assenti una buona parte di quanti oggi, a ragione, solidarizzano con la lotta degli interinali. E non si venga a dire che il ritorno  del delegato in fabbrica era scontato perché alle dichiarazioni dei padroni è sempre meglio preferire un atto scritto che in alcuni casi, come dimostra la vertenza Iscot, non è sufficiente garanzia. Dal trasferimento, immotivato, di due delegati nasce lo sciopero ad oltranza e il presidio permanente, la presa di posizione a favore degli interinali Iscot di delegati\e di Piaggio, Sole, Ceva, gli scioperi e le mobilitazioni che attraversano da giorni il Polo.

Ma nell’assemblea di ieri non sono state tutte rose e fiori.

Chi non è presente come area sindacale alla Sole, individua nella arrendevolezza della Rsu di questa fabbrica la accettazione, per anni, di un elevato numero di interinali, altri che ricordano come bloccando i cancelli della Piaggio si colpisce il committente di tutta l’area, chiamando in casa direttamente il vertice di Confindustria. Chi guarda alle cooperative che non hanno un accordo di secondo livello ma, dimentica come all’interno della propria fabbrica ci sono contratti a tempo determinato che subiscono, da anni, un impoverimento delle attività industriali più gravose che ha portato al forte ridimensionamento degli organici

lavoroLo slogan “se colpiscono uno colpiscono tutti” non è di per se sufficiente a far comprendere una situazione difficile, non è detto che nelle aziende del Polo Logistico ci sia la disponibilità degli operai ad altri scioperi. La solidarietà operaia è un’arma che potrebbe spuntarsi ben presto per mancanza di soldi, per la posizione della Iscot e della Sole a non recedere dal proposito di trasferire in una sorta di “reparto confine” i due delegati.

Allora senza pretesa alcuna, vorremmo azzardare alcune domande pensando ad una lotta di lunga durata, nell’ottica di estendere il conflitto e di praticarlo con forme adeguate alle singoli situazioni (chi pensa ad una unica forma di lotta forse non conosce la situazione o fa comodo semplificarla).

Senza colpire gli interessi della Piaggio non sarà possibile ottenere alcun risultato, la vertenza della Ristori lo insegna, è la azienda delle due ruote a fare il bello e il cattivo tempo.

  • Ma le forme di lotta efficaci e i blocchi dei cancelli per impedire il transito delle merci sono praticabili alla Piaggio? O si pensa che il solo conflitto possibile sia quello di tanti scioperi, per ragioni giuste e condivise, ma senza mai  configgere con gli interessi reali? Pensiamo che portare il conflitto dentro la Piaggio sia diventata una necessità nell’interesse di tutti i lavoratori dell’indotto.
  • E’ possibile vincere alla Iscot senza portare il conflitto dentro le altre fabbriche del Polo Logistico?

Urge dotarci, tutti, di alcuni obiettivi comuni quali la lotta al precariato e al Jobs Act, la conquista di accordi di secondo livello e di contratti più favorevoli, la denuncia dell’utilizzo fatto dell’interinale, la trasformazione del part time in full time. In questo modo, accendendo innumerevoli vertenze, non sarà più facile mettere sulla difensiva i padroni?

  • Quanto tempo potranno resistere gli interinali alla Iscot e quanto potrà durare la solidarietà attiva degli operai del polo logistico?
  • Come attraversare il territorio della Valdera che rischia da qui a pochi anni la desertificazione industriale?

Sono domande alle quali dare risposte esaustive, meglio sarebbe farlo tutti insieme senza contrapposizioni di sigla o anteponendo a un ragionamento e ad azioni comuni scadenze e iniziative calate dall’alto.

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