Ammortizzatori sociali, pochi e inadeguati e poi… chi si ricorda più di chi perde il lavoro?

Chi si ricorda dei licenziati alla Misericordia o di quelli nell’indotto Saint Gobain? Quanti posti sono stati perduti nella zona di Ospedaletto dove decine di capannoni sono abbandonati? E delle fabbriche dell’indotto Piaggio che hanno licenziato o delocalizzato?

8agosto 2017 da Antonio Piro e Federico Giusti, Sindacato Generale di Base Pisa

Stesso discorso potremmo fare per innumerevoli aziende che hanno chiuso i battenti, licenziamenti condotti in silenzio ma fonte di grande dolore per chi non ha perso non solo lo stipendio ma si è trovato, dall’oggi al domani, relegato ai margini della società, costretto ad accettare qualunque offerta occupazionale, anche la più’ umile e sottopagata, augurarsi che questa offerta possa arrivare perchè di questi tempi nulla è scontato. 
Gli ammortizzatori sociali sono pochi e inadeguati, finiti i quali non resta fonte reddito alcuna. Chi perde oggi lavoro ha poche possibilità di trovare una nuova occupazione, perdere l’impiego significa non essere più in grado di pagare mutui e affitti, trovarsi nella lista dei morosi ai quali nessun prestito viene accordato, si è troppo vecchi per qualche contratto atipico o troppo specializzati, le motivazioni da addurre per non assumere sono le più’ svariate. 

Ricordiamo, a distanza di anni le promesse degli amministratori locali che promettevano di farsi carico del personale Misericordia, annunciarono anche l’apertura di un conto corrente per i disoccupati di cui si è persa subito traccia. E’ fin troppo facile farsi belli sulla pelle dei disoccupati per raccattare consensi… A distanza di tempo, possiamo affermare che parte di quei posti di lavoro si sarebbero potuti salvare, solo se l’Amministrazione Comunale e la Società della Salute avessero imposto al terzo settore il rispetto delle clausole sociali, cioè l’obbligo da parte delle Aziende subentranti di assorbire questo personale, non solo di garantirsi la gestione dei servizi e i relativi profitti. 
E’ stato un imperdonabile errore quello fato dall’Amministrazione comunale e dalla Società della Salute, un precedente pericoloso che ha fatto scuola.

La Pubblica Amministrazione è moralmente responsabile della mancata adozione delle Clausole Sociali ma, ancora più’ grave è il silenzio che ha accompagnato questi lavoratori, molti dei quali ancora oggi non hanno una occupazione stabile, costretti ad arrabattarsi con mille impieghi precari.

Ovvio che questa riflessione non possa limitarsi agli ex Misericordia, come è indubbio che le responsabilità degli amministratori pubblici, nel non avere adottato le clausole sociali, siano macroscopiche e indeboliscono anche i lavoratori del privato le cui aziende seguiranno a ruota il pubblico nel disarticolare le tutele per chi perde lavoro. 

In questa torrida estate 2017:

  • pensiamo necessario non subire in silenzio la perdita dei posti di lavoro;
  • l’isolamento umano e lavorativo in cui tanti disoccupati di lungo corso si trovano, piombando nella emarginazione e nell’isolamento;
  • ricordare alla opinione pubbliche le promesse disattese dai politici e dagli amministratori, l’uso strumentale delle vertenze con tavoli senza risposte concrete.

Non è mai troppo tardi  del resto per correggere gli errori del passato e rivedere le politiche del lavoro

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