Ai Sindaci del Comuni di Bibbona, Castagneto Carducci, Cecina, Montescudaio, Guardistallo, Riparbella, Rosignano Marittimo ai Prefetti di Livorno e Pisa
3gennaio 2019 da Anpi Cecina e Rosignano –ARci BVC – Centro Solidarietà “Monica Cruschelli “ -Cgil – Legambiente- Libera – Libertà e Giustizia BVC- Mestizaje – Oxfam
Le sottoscritte associazioni, nell’esaminare il recente Decreto Sicurezza, esprimono preoccupazione per gli effetti che ne deriveranno. In particolare chiedono alle Istituzioni di prevenire le ricadute certe sui soggetti deboli inseriti in programmi di protezione, sugli operatori e sulla vita delle comunità locali, e sollecitano la creazioni di tavoli locali ,dichiarando da subito la propria disponibilità alla partecipazione.
I provvedimenti varati dal Governo (cancellazione permesso di soggiorno per motivi umanitari- limitazione ingresso in SPRAR consentito solo a rifugiati già riconosciuti e solo per 6 mesi- aumento del numero dei reati per i quali il permesso può essere revocato-riduzione risorse- diminuzione occupazione per operatori-rimpatrio senza accordi con i paesi di origine), comporta che i migranti saranno rifiutati e illegali ovunque. Non sono neanche utili a rimuovere difficoltà nella gestione dei fenomeni migratori ma paiono al contrario affermare l’esistenza di una cosiddetta ’“emergenza invasione”, anche quando ciò non è giustificato dalla realtà.
Infatti le associazioni che gestiscono materialmente i programmi forniscono alcuni dati della situazione nella nostra zona: SPRAR: 26 posti a Castagneto 21 presenze – Arci Solidarietà: 90 presenze su 150 posti nell’area BvC anche collinare-OXFAM: 32 presenze (compresi minori).In sintesi Cas e Sprar accolgono meno di 150 persone..
Problematica è anche l’emissione dei bandi delle Prefetture per il 2019: si prevede, per ora, solo informalmente una proroga di qualche mese, ma ci sono perplessità sia sulla gestione provvisoria che sulla partecipazione ai nuovi bandi, perché troppo scarse le risorse assegnate. Il timore è che le organizzazioni adeguatamente strutturate ed attualmente impegnate sui fronti della accoglienza ed assistenza, in mancanza di risorse adeguate, possano non partecipare alla gara: se così sarà i migranti si troveranno abbandonati nelle mani di organizzazioni che utilizzeranno alte concentrazioni di presenze aumentando il disagio per le persone residenti in quelle zone.
Il volontariato può fare piccoli interventi ma in assenza di risorse e di copertura legale sarà un’impresa non semplice e quasi certamente insufficiente. L’integrazione e la convivenza civile sono a rischio sul fronte legale, umanitario, civile, sanitario. Occorre:
- Chiedere dati sull’immigrazione alle istituzioni competenti, per avere una situazione precisa della nostra realtà.
- Organizzare un servizio legale per supportare chi intende aiutare e non abbandonare i migranti
- Organizzare azioni di sostegno e di reperimento risorse (conferenze, banchetti, cene per finanziamento, verifica ospitalità possibili tipo refugees welcome…)
- Porre con forza la necessità di contrastare la violenza sulle donne migranti e native
- Mobilitarsi per organizzare l’insegnamento dell’italiano anche tramite il volontariato per evitare le conseguenze di natura civica, di integrazione, sopravvivenza, legalità,
- Affrontare il problema dell’assistenza sanitaria negata, anche per le possibili ricadute sull’igiene pubblica
- Individuare soluzioni concrete perché i provvedimenti di sgombero aumenteranno le tensioni avendo l’effetto di spingere nelle strade e nei centri urbani moltissime persone disperate e in questo caso non si tratterà solo di stranieri
- Evidenziano poi che il decreto colpirà direttamente e indirettamente anche gli italiani con i provvedimenti di sgombero scaricando nelle strade e nei centri urbani ed extraurbani persone disperate e senza speranza.
Richiediamo pertanto la convocazione a breve termine di tavoli dedicati, in cui poter predisporre strumenti condivisi per affrontare le difficoltà del prossimo futuro. Apprendiamo in queste ultime ore che anche il Sindaco di Firenze si predispone a gestire, attraverso un tavolo con le associazioni, l’emergenza che molti sindaci già hanno intravisto e stanno denunciando.