Diritto alla pace per un pianeta sostenibile, cinquecento ragazzi con le loro proposte

8maggio di Walter Fortini. Nella foto un’immagine del meeting del 10 dicembre sui diritti umani Firenze

studenti al meetingDodici scuole, oltre venti classi e circa cinquecento studenti si sono dati appuntamento oggi a Firenze per dire la loro ed avanzare anche qualche proposta concreta sulla sostenibilità del pianeta e il diritto alla pace.

Scuole medie, come la Bartolena di Livorno, ma per lo più scuole superiori: studenti di alberghieri, licei artistici e scientifici, istituti tecnici ed altro ancora giunti da Massa, Empoli, Poppi in provincia di Arezzo, Rosignano, Firenze, Piombino, Santa Fiora sull’Amiata, Volterra, San Giovanni Valdarno, Pontedera e Prato.

Tutti insieme a Firenze, da metà mattina fino alle quattro e mezzo del pomeriggio, per avanzare proposte a volte semplici, come il fare raccolta differenziata a scuola che pare, nonostante tutto, una pratica non troppo diffusa, e proposte e progetti più ambiziosi, come ridurre lo spreco di cibo non solo a tavola ma durante tutta la f iliera di lavorazione.

studenti e meetingQuello di oggi stato l’evento conclusivo di una serie di laboratori e percorsi educativi che hanno coinvolto le scuole da gennaio ad aprile, appendice dell’appuntamento annuale con il “Meeting dei diritti umani” organizzato a dicembre dalla Regione con giovani da tutta la Toscana. Due progetti distinti, uno sul clima e l’altro sui diritti, organizzato il primo in partenariato con l’associazione Oikos con il contributo del Ministero degli Esteri ed il secondo dalla Regione, come capofila, e finanziato dall’Unione europea.

Ad ascoltare i quasi cinquecento giovani toscani intervenuti a Firenze c’erano amministratori pubblici ma anche rappresentanti di Banca Etica, World Fair Trade international, Oxfam, Cospe, Libertà e Giustizia e Comunità delle Piagge, associazioni dunque impegnate sul fronte della cooperazione ma anche nel sociale. Infatti oltre che di sostenibilità ambientale e del mondo, agricoltura e clima, diseguaglianze e povertà, si è parlato anche di costi della politica, rispetto degli altri, solidarietà, istruzione, immigrazione e legalità. Un confronto sulle proposte ma anche su quanto le istituzioni e le associazioni già stanno facendo.

studentiE così, tra le idee, c’è chi propone di diversificare le produzioni e incentivare le filiere corte (che però non possono riguardare tutto), c’è chi dice di legalizzare la cannabis perché a quel punto il farne uso diventerebbe molto meno trasgressivo e forse si fumerebbe anche meno. C’è chi, come il Datini di Prato, ha organizzato un percorso su nepotismo e meritocrazia assieme agli studenti, più anziani, del carcere circondariale della città, perché mandare avanti i più meritevoli aiuterà a ridurre le diseguaglianze sociali e ottimizzare le filiere, e c’è chi ha provato a ragionare sul rapporto tra produzione di cibo nel mondo e riconoscimento di pari diritti ai lavoratori.

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