In arrivo la ennesima spending review, stavolta in salsa giallo verde

Reddito di cittadinanza, piccoli ritocchi alla Fornero necessitano  di copertura finanziaria, quindi dove troveranno i soldi?

21settembre 2018 di Giusti Federico

Dai tagli al welfare e al pubblico impiego, non siamo noi a dirlo ma ogni volta che sentiamo parlare di tagli agli sprechi la direzione impressa è sempre la stessa: colpire il lavoro pubblico. Nelle stanze del Governo e del ministero dell’Economia non esiste accordo e armonia, non si sa ancora dove prendere i soldi necessari alla copertura della prossima Legge di bilancio, i vari Ministeri hanno già operato tagli, oggi dovrebbero raschiare il fondo del barile, per questo si ritorna a parlare dei tagli lineari tra l’1 e il 2% della spesa corrente. Per questo gli scenari dell’immediato futuro rischiano di essere sempre i medesimi, ossia tagli alla sanità, contrazione dell’acquisto di medicinali e strumentazioni varie, tagli ai finanziamenti per gli enti locali e il blocco dei prossimi contratti per i 3,2 milioni di pubblici dipendenti, contratti in scadenza al 31\12\18.

Non sappiamo se nel blocco sia compreso anche il mancato rifinanziamento dell’elemento perequativo, se così fosse ad anno nuovo gli stipendi sarebbero più bassi di quelli del 2017 visto che l’elemento è stato concepito solo per 8 mesi, da Marzo a Dicembre dell’anno corrente.
Al momento non esistono certezze ma parlare di sprechi nel passato ha determinato tagli lineari o riduzione degli organici. L’attuale Governo non ha la minima idea di quali siano gli sprechi da combattere, forse la stessa nozione di spreco meriterebbe approfondimenti. Intanto il Ministro Tria, quello che per Di Maio dovrebbe trovare i soldi necessari a finanziare il reddito, ha promesso a Bruxelles di continuare sulla strada intrapresa da Renzi e Gentiloni: la riduzione del debito. Allora, anche innalzando l’asticella  del deficit e dell’indebitamento della Pubblica amministrazione, non saprebbero come reperire quei 5 miliardi necessari per i nuovi contratti della Pa, a cui aggiungere i 15\17 miliardi per ritoccare la Legge Fornero.  Iniziamo ad ipotizzare la merce di scambio per i redditi di cittadinanza e la quota 100 per le pensioni pensando al mancato rinnovo dei contratti, a ulteriori tagli alla sanità, alla ennesima spending review contro enti giudicati inutili che tra qualche anno si dimostreranno invece indispensabili. Sarò per questo che il decreto Concretezza ha iniziato a tuonare contro i fannulloni del pubblico impiego, lo si fa con parole diverse dal passato ma seguendo la logica di sempre.

E iniziata la campagna sarà più facile, agli occhi della opinione pubblica, attaccare i salari facendo cassa con i mancati rinnovi contrattuali trasformati in risparmio di spesa.

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